Ucraini, copti, russi: gli ortodossi in festa per la Pasqua
Di solito le chiese ortodosse festeggiano la Pasqua in un’altra data, secondo il calendario giuliano. Ma quest’anno la solennità ortodossa cade nello stesso giorno di quella cattolica: riti e tradizioni sentiti

Uova colorate e cestini pasquali, dolci e riti solenni: è la Pasqua delle chiese ortodosse presenti in Italia e anche nel Varesotto e nei dintorni.
Quest’anno – 2025 – per la prima volta dopo undici anni la Pasqua cattolica coincide con la Pasqua ortodossa, che di solito cadono invece in due date diverse, secondo i due calendari, quello gregoriano e quello giuliano.
E dunque festa nella stessa data per i fedeli ortodossi in comunione con la Chiesa di Roma (gran parte degli ucraini e molti rumeni) ma anche per gli ortodossi del Patriarcato di Mosca o di altri patriarcati dell’Europa orientale.
La Pasqua degli ucraini
Festeggiano la Pasqua in questa data gli ucraini della chiesa greco bizantina, vale a dire ortodossi di rito ma in comunione con la Chiesa cattolica di Roma (in Ucraina una parte dei cittadini è fedele invece del Patriarcato di Mosca o della Chiesa rumena, nella zona verso la Moldavia) e la chiesa rumena di rito ortodosso.
A Gallarate la comunità ucraina celebra la Divina Liturgia al sabato sera, nella chiesa di Sant’Antonio, in centro città, concessa dalla parrocchia Santa Maria Assunta.
A Varese invece la celebrazione si farà alla domenica alle 10.
Le tradizioni
La liturgia solenne degli ucraini viene anche accompagnata dal rito della benedizione dei cestini pasquali, una tradizione che esiste anche tra gli ortodossi.
“Il posto centrale nel cestino è occupato dall’uovo di Pasqua, simbolo di Gesù Cristo Risorto, divenuto il ‘pane della vita’ per gli uomini e perciò c’è anche il pane che si chiama Paska” ricorda padre Volodymir Misterman. “L’uovo è segno dell’inizio di una nuova vita e della resurrezione. “Tutto viene coperto con un telo ricamato a mano con la scritta ‘Cristo è risorto!’”
Dentro si pone anche il cibo, con piatti di carne, rafano, sale, acqua e una candela.
Nei giorni scorsi a Gallarate si sono tenuti anche i laboratori di pysankarstvo: è la versione ucraina di una tradizione – la decorazione delle uova – diffusa in tutti i Paesi slavi, sia tra gli ortodossi che tra gli ‘uniati’ in comunione con la Chiesa di Roma.
Particolare è anche la “battaglia con le uova”, in cui due persone si sfidano a chi riesce a rompere l’uovo sodo altrui (è una tradizione che nei Balcani è anche dei cattolici). Un gesto dal simbolismo profondo, perché l’uovo rappresenta la tomba di Cristo e la rottura simboleggia dunque la risurrezione dal sepolcro.
La Pasqua di rumeni e copti, tra Milano e Lago Maggiore
Festeggiano anche i fedeli rumeni di rito ortodosso, alla chiesa di San Cipriano e Santa Giustina in viale Europa a Varese e alla parrocchia di San Luca Evangelista a Pallanza di Verbania, frequentata da fedeli della zona di Laveno ma anche di Somma Lombardo, dove la celebrazione solenne sarà stasera, sabato 19 aprile, alle 23.

Nella zona del Lago Maggiore celebrazioni solenni anche al Monastero del Cristo Pantocratore di Arona (cui si riferiscono alcune delle foto nella galleria, tra cui quella qui sotto).

Festeggiano anche gli ortodossi d’Africa, i copti, tra i popoli di più antica evangelizzazione: le chiese copte sono a Saronno e Pero, frequentate soprattutto dagli egiziani.
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