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Industria varesina in allerta: il mercato USA ha già rallentato e ora incombono anche i dazi

I dati ISTAT elaborati da Confindustria Varese mostrano una flessione marcata nei rapporti commerciali con Washington già nel 2024 e in vista dei dazi gli industriali rimarcano un quadro tariffario già sbilanciato tra Italia e Usa

export navi cointainer

Nel 2024 i principali partner commerciali della provincia di Varese hanno fornito un contributo negativo alla variazione degli scambi internazionali. Gli Stati Uniti, storica destinazione dell’industria del nostro territorio, hanno visto in fattispecie nel 2024 una riduzione dell’export varesino pari al -22,7%, incidendo notevolmente sul trend generale del commercio estero provinciale.

Lo dicono gli ultimi dati ISTAT disponibili sui flussi di commercio estero della provincia di Varese, elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese con focus preciso sul commercio con gli stati uniti

Nei fatti, il dato più negativo si è concentrato nel III trimestre, ma non ha segnato poi una ripresa in chiusura d’anno. Siccome l’analisi è concentrata sul 2024, non è ancora possibile misurare gli effetti del ritorno al protezionismo della nuova Amministrazione statunitense (insediatasi a fine gennaio 2025), ma è ragionevole attendersi che il ritorno a politiche commerciali aggressive possa avere effetti negativi sulle supply chain e le interdipendenze strategiche, assieme alla possibile escalation delle tensioni geopolitiche trascinate da anni (Russia e Ucraina, Medio Oriente, Cina e Taiwan) e al generarsi di nuove fratture geoeconomiche (tra cui le crescenti tensioni tra USA e i suoi vicini Canada e Messico, ma anche con l’Unione Europea, in un quadro più complessivo di possibile ridefinizione dei rapporti strategici).

In questo contesto, può essere utile uno sguardo al grado di esposizione degli scambi di Varese verso gli USA in termini merceologici. Nel 2024, oltre il 50,4% del valore dell’export totale varesino risultava indirizzato al di fuori dell’UE e il 7,4%, nella fattispecie, verso gli USA (terza destinazione dell’export provinciale).

Flussi di merci con gli Stati Uniti

Sotto il profilo merceologico, nel 2024 l’export in valori correnti di beni varesini diretto verso gli Stati Uniti è stato costituito principalmente da (prime tre categorie):

  • Macchinari e apparecchiature: 203,4 milioni di euro (23,5% dell’export varesino verso gli USA);
  • Altri mezzi di trasporto – di cui maggior parte aerospazio: 122,8 milioni di euro (14,2% dell’export varesino verso gli USA);
  • Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici: – di cui maggior parte medicinali : 61,2 milioni di euro (7,1% dell’export varesino verso gli USA).

Le forti preoccupazioni di Confidustria sui dazi di Trump

secondo l’analisi di Confidustria Varese i dati meritano attenzione, soprattutto se consideriamo i rischi legati ad un inasprimento delle politiche commerciali statunitensi nei prossimi mesi. Specialmente il sistema moda italiano è già soggetto a misure protezionistiche da parte del mercato statunitense a prescindere dalle decisioni della nuova Amministrazione americana: al 2022, secondo i dati più recenti di World Bank-World Integrated Trade Solution, la tariffa media praticata dagli Stati Uniti verso le imprese esportatrici italiane per il tessile-abbigliamento e per le calzature ammontava al 10,3%, mentre per pelli e cuoio al 7,5% . Un dato ben superiore alla media generale di tutti i prodotti del 3,1% e di altre nicchie merceologiche come mezzi di trasporto ( 2,1% ) o il chimico-farmaceutico ( 0,7% ).

Quadro peraltro “sbilanciato” se visto all’inverso: nel 2022 le imprese americane che hanno esportato in Italia hanno subito una tariffa media dell’1,1% e significativamente inferiore in termini relativi se guardiamo proprio al sistema moda: 8,8% per tessile-abbigliamento, 7,7% per calzature e 1,5% per pelli e cuoio. Un quadro sostanziale di non reciprocità tra Italia e USA nei regimi tariffari, sebbene la bilancia commerciale italiana e varesina verso gli USA sia in surplus stabilmente da anni.

Il confronto con il 2019 è ancora positivo

È utile comunque sapere che il confronto col 2019 rimane positivo (a valori correnti): +35,7% . A livello settoriale, la domanda estera americana dell’abbigliamento varesino è superiore del +73,6% rispetto al 2019 , quella delle bevande del +89,2% e per gli altri mezzi di trasporto del +84,8% . Calano rispetto ad allora, come per il 2023, i prodotti di elettronica ( -32,0% ) ei prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature ( -41,5% ).

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 31 Marzo 2025
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