Le Cave di Molera di Malnate diventano set per il nuovo videoclip di Chiello
L'area interessata dal Monumento Naturale è localizzata tra i Comuni di Malnate e Solbiate con Cagno, lungo il versante orientale della valle alla sinistra orografica del Torrente Lanza. Qui è stato girato il video

Le spettacolari cave di Molera hanno fatto da sfondo alle riprese del nuovo videoclip del rapper Chiello, girato mercoledì da Borotalco TV con la regia di Tommaso Ottomano. Il regista, noto per i suoi lavori con Baustelle, Måneskin e Lucio Corsi, ha scelto questa location per la sua bellezza e unicità.
Il Monumento Naturale ha subito conquistato la troupe, confermandosi un luogo di grande fascino anche per il mondo della musica e del cinema.
LE CAVE DI MOLERA
(da Parco valle del Lanza)Dopo diversi decenni di abbandono, la rivalutazione delle antiche cave con la nascita del PLIS Valle del Lanza, culmina con il riconoscimento del sistema naturalistico che qui si è sviluppato quale monumento naturale, con decreto della Giunta Regionale n X/4364 del 20 novembre 2015.
L’area interessata dal Monumento Naturale è localizzata tra i Comuni di Malnate e Solbiate con Cagno, lungo il versante orientale della valle alla sinistra orografica del Torrente Lanza. Successivamente all’abbandono dell’attività estrattiva, nelle cave si è creato nel corso degl anni un peculiare sistema naturalistico contraddistinto da profonde cavità, le cave che abbiamo già imparato a conoscere in precedenza, con alte pareti verticali di arenaria e una vegetazione tipica delle valli fluviali e dei boschi misti di latifogie.
Nell’area sono presenti una dozzina cavità principali, quelle di maggiori dimensioni e facilmente raggiungibili, la maggior parte ubicate lungo il sentiero, alcune altre a mezza costa, ormai nascoste dalla vegetazione, e diverse altre piccole cavità, poco profonde e a quote differenti, esito probabilmente di tentativi di escavazione abbandonati o progressivamente ostruite da microfrane dei versanti e/o sedimentazione di materiale. Le cavità sul territorio di Malnate erano servite da una strada consortile, andata persa nel tempo, di cui rimangono testimonianze nei brevi tratti in cui ancora è riconoscibile il fondo con il caratteristico ciottolato lombardo e il muretto di contenimento della strada che verosimilmente era a una quota maggiore del fondovalle circostante. Attualmente la maggior parte delle cave sono servite dal sentiero di Fondovalle (701-801) con accessi in prossimità del Mulino del Trotto e del Mulino Bernasconi, mentre alcune rimangono raggiungibili dal tracciato rimaneggiato dell’antica consortile di Malnate che si imbocca in località Bagoderi dall’omonima via.
Tutte le cave mantengono una loro identità, ma si riconoscono elementi morfologici che le accomunano: tutte sembrano avere un foro posto nel soffitto della camera, che probabilmente fungeva da presa di luce ed aria assicurando condizioni di vivibilità durante le escavazioni, e in tutte le cave si riconoscono i tipici solchi sulle pareti, lasciati dagli scalpelli durante l’estrazione dei blocchi, e dei fori di forma più o meno quadrata probabilmente dovuti la montaggio di impalcature. Il pavimento sembra mantenere, almeno per le cavità più grandi, la morfologia lasciata al termine delle attività di escavazione: in alcuni tratti rimane la roccia nuda, in altri sedimenti sabbiosi intervalati da massi di crollo staccatisi dalle volte e, in particolare in corrispondenza degi accessi, accumuli di sabbie di dissoluzione, creatisi in seguito al distacco di croste di arenaria dalle superfici più esposte agli agenti atmosferici. Anche il numero di camere varia da cava a cava, la più grande, la “Cave dei Vernaci”, è composta da ben cinque camere, le più piccole da un solo antro. Le diverse camere sono tutte separate da setti rocciosi, lasciati dai cavatori per garantire la stabilità delle camere stesse.
In tutte le cave sono presenti e diffusi dei fenomeni di dissesto (distacco di massi dalla volta, crolli di setti e pilastri, instabilità in corrispondenza delle discontinuità tettoniche e degli ingressi) che hanno portato alla chiusura per motivi di sicurezza degli antri con apposita ordinanza dei Comuni di Solbiate con Cagno e Malnate.
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