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“L’apicoltura lombarda è in ginocchio, ma dal Governo arrivano le briciole”

La situazione che vivono le api e di riflesso anche gli apicoltori del nostro territorio è grave. A ribadire l’allarme per questo settore importante per l’economia lombarda è Paola Pollini (consigliera regionale M5s Lombardia)

Api sui fiori

La situazione che vivono le api e di riflesso anche gli apicoltori del nostro territorio è grave. Lo hanno ripetuto spesso negli ultimi mesi gli addetti ai lavori: un insieme di fattori mette a rischio questo insetto, considerato insieme ad altri animali impollinatori (pipistrelli, farfalle e colibrì) un vero e proprio termometro della salute degli ecosistemi e fungono da sentinelle per i rischi ambientali.

Il cambiamento climatico, unito ad avversari temibili come la varroa o la vespa velutina, rischiano di mettere in ginocchio in primis le api e di conseguenza anche i produttori di miele, messi di fronte anche al problema dell’aumento dei costi operativi.

Un allarme lanciato poche settimane fa da Gianni Alessandri, presidente di Aapi che ha parlato di “tempesta perfetta” per il momento che stanno attraversando gli operatori apistici: la produzione del miele crolla (che sia acacia, castagno, tiglio o millefiori), l’arrivo di predatori letali come la vespa velutina, i costi eccessivi per la produzione (dai vasetti di vetro alle strumentazioni), il miele contraffatto, tutti elementi da affrontare per arginare un declino del comparto che sta toccando livelli mai visti prima.

In concreto, le api si riducono di numero, i fiori e le piante che fornivano polline e nettare sono colpiti da eventi climatici “nuovi” e potenti, tutti concentrati nei periodi dell’anno “sbagliati”, cosa che comporta una produzione di miele ridotta all’osso sia per le api che di conseguenza anche per gli apicoltori. Nel lavoro che VareseNews ha realizzato sul mondo della api, chiamato “Un anno con le api”, il nostro partner Federico Tesser dell’Azienda Agricola Fonteincantata ci ha raccontato bene quali sono gli effetti del cambiamento climatico su piante, api e produttori di miele

A ribadire l’allarme per questo settore importante per l’economia lombarda è Paola Pollini (consigliera regionale M5s Lombardia), che al termine dell’audizione sull’apicoltura, la filiera della produzione del miele di qualità e le problematiche connesse al settore apistico con Consorzio Nazionale Apicoltori (CoNApi), Osservatorio Nazionale Miele, Miele in cooperativa (MIC), Associazione Apicoltori lombardi ApiLombardia, svolto mercoledì 12 marzo, nell’ambito dei lavori della VIII Commissione permanente – Agricoltura, montagna e foreste ha accusato il Governo di fare poco o niente per il comparto: «L’apicoltura lombarda è in ginocchio, ma dal governo arrivano le briciole. Dieci milioni di euro su scala nazionale, all’incirca quanto il Presidente Fontana spende per la comunicazione, sono le risorse messe a disposizione dal centrodestra per sostenere un settore, la cui importanza va ben oltre la strategicità economica. Dall’analisi di quanto risposto da Regione Lombardia, all’interrogazione del M5s, apprendiamo che gli apicoltori con un numero di alveari compreso tra 105 e 199 riceveranno un contributo, una tantum su base annua, di 1.206,47 euro, pari a soli 8,50 euro per alveare. Meglio, si fa per dire, alle aziende con più di mille alveari che riceveranno ben 12.20 euro ad alveare, per un contributo massimo previsto pari a circa diciottomila euro. Non serve essere esperti del settore per capire che 8,5 euro all’anno di ristoro per un alveare, non siano una cifra tale da sostenere gli sforzi portati avanti da un settore costretto in questi anni a fare i conti con i devastanti effetti del cambiamento climatico. L’apicoltura lombarda è rinomata per la sua qualità e riveste un ruolo imprescindibile nell’attività impollinatrice, funzionale sia all’agricoltura sia al mantenimento della biodiversità. L’84 % delle specie vegetali e il 76 % della produzione alimentare in Europa dipendono dall’impollinazione ad opera delle api domestiche e selvatiche. Dopo aver ascoltato, ancora una volta, in Commissione Agricoltura il grido d’aiuto dei professionisti del settore il Movimento Cinque Stelle chiede a Regione Lombardia di fare di più.  A cominciare da un vero piano, già operativo in altre regioni, di contrasto al proliferare della Vespa Velutina, originaria del Sud Est asiatico, e temibile predatrice delle api nostrane. Passando dall’attivazione della misura “SRA 18”, che consente l’accesso a fondi europei destinati a promuovere la valenza ambientale del servizio agro-sistemico delle api sul territorio. Fino a uno rinnovata attenzione verso pratiche evidenziate dalle Associazioni come critiche per il settore apistico. In particolare, l’agricoltura intensiva, le monoculture e il ricorso alla chimica (pesticidi ma non solo), che riducono la biodiversità e interferiscono con le attività di impollinazione. Le api, infatti, sono la cartina di tornasole della salubrità e della qualità di un territorio: i fattori che le mettono a rischio andrebbero monitorati e contenuti».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 13 Marzo 2025
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