Sicurezza in stazione, Astuti (PD): “La Regione si ferma agli annunci e taglia le risorse”
Samuele Astuti, consigliere regionale del Partito Democratico, fornisce i dati ottenuti da un accesso agli atti all’assessorato alla sicurezza di Regione Lombardia e attacca: "La sicurezza è per la destra che governa la nostra regione solo un tema da agitare quando fa comodo"

«I dati che abbiamo ottenuto attraverso un accesso agli atti all’assessorato alla sicurezza di Regione Lombardia – precisa il consigliere dem Samuele Astuti – che ci ha fornito le statistiche delle segnalazioni raccolte dal Focal point security di Trenord, la struttura interna a cui il personale deve inoltrare fatti e circostanze di eventi delittuosi che avvengono nei convogli o sulle banchine dicono che la sicurezza a bordo dei treni di Trenord e nelle stazioni lombarde del servizio ferroviario regionale, durante gli ultimi cinque anni è in costante peggioramento. La parte più rilevante, secondo i dati relativi al 2024, è costituita dalle minacce (472), dai furti (432) e dalle aggressioni al personale o ad altri passeggeri (362). In crescita maggiore rispetto all’anno precedente sono le rapine (101 contro 36, +180%), i furti (432 contro 206, +110%) e gli atti osceni (56 contro 27, +107%)».
«Questi dati dimostrano quanto la sicurezza sia per la destra che governa la nostra regione solo un tema da agitare quando fa comodo, ma non certo un tema da affrontare in modo effettivo e concreto – attacca Astuti – a questo proposito abbiamo un esempio lampante proprio sotto i nostri occhi, alla stazione di Saronno, dove, sulla prima banchina, un gabbiotto che era stato installato per la sorveglianza della polizia locale è chiuso da anni e ora, a quanto dicono, dovrebbe essere destinato alla Polfer, ma quando? Nel frattempo, l’assessorato alla sicurezza ha tagliato le proprie risorse, già esigue, pari allo 0,012% del bilancio regionale, riducendole del 40%. In questo modo non si va certamente molto lontano».
«E quel poco che Regione Lombardia fa, lo fa anche male – incalza il consigliere -: i progetti per la sicurezza sono, infatti, ondivaghi e insufficienti, come nel caso del recente annuncio dell’introduzione delle bodycam per il personale viaggiante, annunciate nel 2018 e mai viste, o delle guardie giurate, introdotte nel 2017 e anche loro accantonate e solo recentemente reintrodotte su tre linee per limitati periodi di tempo: S9 (Saronno- MI Lambrate – Albairate), S1 (Saronno – Milano – Lodi) e S13 (Pavia – Milano). Non vanno certo meglio i progetti regionali per il presidio delle stazioni, siglati dalla Regione con le prefetture di Varese, Pavia e Lecco, Trenord, RFI e i comuni interessati. Protocolli finanziati con 24mila (a Pavia) o 30mila euro (a Varese e Lecco), cifre che, conti alla mano, servono a pagare due agenti per una o due uscite al mese per ogni stazione. Come gruppo regionale, abbiamo a più riprese sollecitato la giunta regionale affinché stanziasse più risorse a bilancio per la sicurezza nelle stazioni, per l’installazione di tornelli e l’aumento del personale. L’ultima volta è accaduto a dicembre, in sede di discussione del bilancio 2025-2027, ma la proposta è stata respinta, come tutte le altre volte», conclude Astuti.
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