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A La Tela di Rescaldina la “stanza del che bello” torna a trasformarsi in un’opera d’arte

Nei giorni scorsi "la stanza del che bello" ha riaperto le sue porte per la seconda edizione dell'iniziativa, che anche quest'anno vedrà 15 ragazzi con varie disabilità intellettive realizzare un'opera d'arte sui muri del locale

I ragazzi del Team Down portano un'esplosione di colori a La Tela con "La stanza del che bello"

Lì dove una volta sfornava pizze il Re Nove, il locale sulla Saronnese sottratto alla ‘ndrangheta, e poi è nata l’osteria sociale del buon essere La Tela, fino allo scorso anno c’era ancora un ufficetto anonimo, una stanza non aperta al pubblico che aspettava un futuro. A regalarglielo, almeno per un po’ hanno pensato nei mesi scorsi i ragazzi del Team Down insieme alla maestra di arte Francesca Marianna Consonni, che colori alla mano hanno ridisegnato – letteralmente – quella che oggi per tutto il paese e non solo è diventata “la stanza del che bello”. E ora la “la stanza del che bello” ha riaperto le sue porte per la seconda edizione dell’iniziativa, che anche quest’anno vedrà 15 ragazzi con varie disabilità intellettive realizzare insieme all’insegnante un’opera d’arte sui muri del locale.

Il progetto era nato dall’incontro tra la cooperativa sociale che gestisce La Tela, l’associazione di famiglie con figli con la sindrome di Down “Team Down” e la maestra d’arte: un gioco di squadra che aveva permesso a 14 ragazzi dell’associazione di portare nel mese di febbraio un’esplosione di colori in uno spazio che per sua stessa natura vuole essere ogni giorno riscritto e riqualificato. In quella stanza, ricoperta di carta, i ragazzi e la maestra hanno sovrapposto segni, colori, tecniche diverse, interventi a più mani, graffi, punti, pennellate e, perché no, anche qualche scontro di colore: ogni volta tanto da parte loro quanto da parte di chi passando “sbirciava” il commento era sempre lo stesso: “Che bello”.

I ragazzi del Team Down portano un'esplosione di colori a La Tela con "La stanza del che bello"

Da lì poi la stanza si è prima aperta al pubblico e poi “spezzettata” in tanti quadri di dimensioni diverse che hanno raggiunto altrettante case. Alcuni sono andati di diritto agli autori, altri sono stati messi in mostra a La Tela e poi messi all’asta. E altri ancora sono arrivati decisamente ai piani alti e sono stati consegnati al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Papa Francesco, alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, alla coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano Alessandra Dolci, al presidente di Libera don Luigi Ciotti, all’Arcivescovo di Milano Mario Delpini e al sindaco di Rescaldina. Fino al secondo premio al concorso “Sostenibilità cooperativa” promosso da Confcooperative.

Nei giorni scorsi, poi, l’iniziativa è ripartita. «Il progetto aveva in sé questa speranza e questa missione – spiegano dall’osteria sociale -: costruire con questo gruppo e in questo luogo una stanza magnifica, caratterizzata da una bellezza coinvolgente e sorprendente. Non un bello consolatorio, in cui si dice che i partecipanti sono stati bravi nonostante o proprio per la loro identità, ma una stanza che innanzitutto rapisse lo sguardo, fosse pura energia, arte che fa viaggiare gli occhi, le menti. E così è stato. Che bello!».

«Il progetto prevede la realizzazione di un’installazione pittorica lungo le quattro pareti di una stanza, in un tracciato unitario e continuo – aggiungono da La Tela -. L’opera è realizzata da un gruppo di persone che si avvicendano, si sovrappongono, si integrano con segni e disegni, fino a compimento dello spazio. La stanza diventa un luogo di incanto, un ambiente invaso da colori, forme e segni, un atto estetico avvolgente. Ma non è tutto. Alla fase di costruzione segue una fase di distruzione, altrettanto significativa: l’opera è completamente ridotta in frammenti che diventano quadri, disseminando il lavoro in altre sedi e contesti. La regia di questo progetto punta alla realizzazione di un’opera in continua evoluzione, che approdi via via a momenti di bellezza e di piacevolezza condivisa da tutti i partecipanti, ma il cui risultato sia bello e valido in maniera compiuta e stupefacente anche per tutti gli avventori della stanza e della mostra a seguire».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Marzo 2025
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