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“Le scuole superiori hanno 47.000 posti mentre gli iscritti sono 37.000. Alcune hanno troppe domande perché di moda”

In consiglio provinciale è stata discussa la situazione dell'istruzione superiore e della formazione. Il consigliere Iametti ha spiegato i problemi del Dalla Chiesa mentre il direttore dell'Agenzia formativa ha elencato le difficoltà dell'ente

iis dalla chiesa sesto calende

Scuole ipergettonate costrette a dire di no alle domande di iscrizione dei ragazzi. Non è una novità nel panorama dell’istruzione superiore. Quest’anno a dover fare i conti con il riorientamento è il Dalla Chiesa di Sesto Calende: a fronte di 1300 posti a disposizione ha ricevuto 1595 richieste.

La questione è arrivata anche in consiglio provinciale dove il consigliere Marco Colombo di Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione per capire le dimensioni del fenomeno.

Nei prossimi anni ci saranno 4000 studenti in meno alle superiori

Il consigliere delegato all’istruzione di Villa Recalcati Giacomo Iametti ha dato la fotografia dell’annuale situazione, condizione destinata a modificarsi profondamente nei prossimi anni: «Dal 2026 il dato del calo demografico si manifesterà pesantemente anche nel secondo ciclo. Nei prossimi 3 anni si stima una diminuzione di 4000 studenti».

Il calo di iscrizioni, però, non è garanzia di una soluzione definitiva del problema del riorientamento ( azione attraverso cui una scuola deve convincere gli iscritti in eccedenza alle sue disponibilità a cercare alternative): « Attualmente  spiega ancora Iametti – abbiamo una capienza complessiva di 47.000 posti negli 82 edifici dei 32 istituti superiori a fronte di 37.000 iscritti. Quindi, a livello assoluto abbiamo 10.000 posti in eccedenza, ma sono distribuiti diversamente rispetto alle aspettative dei ragazzi».

Il pendolarismo da altre province: Saronno il caso simbolo

Il problema dell’offerta formativa territoriale si scontra, inoltre, con il pendolarismo da altre province: « In particolare, Sesto Calende ha circa 271 ragazzi non residenti nel Varesotto. Le regole per l’accettazione delle domande vengono decise dal consiglio di istituto in modo autonomo».

Il pendolarismo da fuori provincia interessa anche la città di Saronno che ha il maggior numero di studenti non varesini (2751) data la sua peculiare posizione geografica. Anche Busto Arsizio ha 1257 ragazzi che ogni giorno raggiungono la scuola da altre province.

La ricerca di nuove aule

Al di là dei problemi storici che la scuola varesina presenta a cui, nel corso degli anni, la Provincia ha dato risposte attivando nuovi indirizzi in modo diffuso sul territorio, il consigliere Iametti e i tecnici dell’ufficio provinciale dal novembre scorso stanno valutando capienza e spazi di tutti gli istituti per rispondere alle domande di “allargamento” che arrivano proprio in questa fase di accettazione delle domande: « Sappiamo che il Manzoni ha questa esigenza e così l’Einaudi a Varese mentre a Gallarate è il liceo ad avere un succursale nella vicina scuola media. Ci sono alcuni problemi da risolvere e lavoriamo per dare risposte in tempi rapidi».

Bilancio dell’Agenzia Formativa approvato ma la missione è difficile

In un contesto complesso, dove l’inverno demografico limita capacità e visuali di futuro, si inserisce anche l’Agenzia Formativa con esigenze e criticità del tutto peculiari. Nel corso della riunione del consiglio ptovinciale, è stato approvato il bilancio con l’astensione di Fratelli d’Italia e Lega Lombarda Ideale, non per giudizio negativo all’operato del direttore, ma come segnale per un cambio di passo gestionale.

Il direttore Giuseppe Cavallaro ha messo sul piatto numeri e cifre di una realtà, quella della formazione professionale, da sempre considerata la cenerentola del sistema educativo. Ai suoi corsi, spesso, si arriva non per vera scelta ma come ultima occasione. Motivazione e interesse vanno stanati dai docenti che devono essere educatori e maestri di vita ancora prima di insegnanti.

I fondi sono regionali (6654 euro a studente all’anno con una copertura di 1114 allievi al posto dei reali 1297), a cui si aggiungono sovvenzioni da Villa Recalcati e piccoli introiti legati a servizi e ai percorsi di formazione continua. Servono a coprire anche i costi del personale (4,5 milioni di euro), 93 a tempo indeterminato a cui aggiungere i 27 di Provincia “prestati” all’Agenzia ( e per i quali c’è un debito di 6,5 milioni che l’Agenzia sta piano piano restituendo con 100.000 euro al mese alla casse provinciali) oltre ai collaboratori a tempo determinato o con contratti libero professionali.

La scuola, è questo è il maggior cruccio del direttore, offre percorsi professionalizzati definiti anche utili e preziosi dal tessuto economico locale ma che non raccolgono candidati: 39 elettricisti a Luino, 49 aspiranti falegnami, 164 meccanici, 113 agricoltori a fronte di quasi 900 studenti ( su 1297 iscritti) di ristorazione, benessere e turismo.

La metà degli iscritti ha bisogno educativi speciali o ha una certificazione di disabilità. Il 12% è straniero. Una complessità nella complessità che richiederebbe una strategia di comunicazione, interazione e collaborazione con il mondo esterno più mirata e pro attiva: «Sintomo di un lavoro inadeguato da parte del CdA» ha commentato Marco Colombo di Fratelli d’Italia.

Le criticità di sono, il clima tra i dipendenti è teso e la proclamazione dello stato di agitazione conferma i problemi. Il Presidente di Villa Recalcati Marco Magrini vuole sistemare la posizione dei  27 dipendenti prestati, un’impresa che, fino a oggi, non è mai riuscita. La volontà è di farli rientrare negli uffici provinciali sguarniti: entro l’inizio del prossimo anno scolastico.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.
Pubblicato il 06 Marzo 2025
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