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“No al pedaggio sulla Milano-Meda”: il Pd della Brianza e del Comasco contro la misura

I consiglieri regionali Gigi Ponti e Angelo Orsenigo hanno annunciato la presentazione di una mozione in aula martedì 4 marzo, con l’obiettivo di impegnare la Giunta a garantire la gratuità della SS35

Generico 17 Feb 2025

Una ferma opposizione all’introduzione del pedaggio sulla Milano-Meda. Questo il messaggio lanciato dai rappresentanti del Partito Democratico della Brianza e del Comasco durante la conferenza stampa svoltasi questa sera in via Papa Giovanni XXIII a Lentate sul Seveso. Presenti all’incontro i consiglieri regionali del Pd Gigi Ponti e Angelo Orsenigo, oltre a esponenti locali del partito, tra cui Antonio Mandato, segretario comunale del circolo Pd lentatese.

«La decisione finale spetta a chi governa la Lombardia, ma noi continueremo ad opporci a un’opera dannosa per l’ambiente e per le tasche di migliaia di cittadini – ha detto Antonio Mandato – Sulla tratta B2, da sempre gratuita, i pendolari perderanno il diritto alla mobilità, solo per sostenere un progetto già finanziato con soldi pubblici e che da solo non sta in piedi».

Una mozione per fermare il pedaggio

I consiglieri regionali Gigi Ponti e Angelo Orsenigo hanno annunciato la presentazione di una mozione in aula martedì 4 marzo, con l’obiettivo di impegnare la Giunta a garantire la gratuità della SS35.

«Ho stima per l’ingegner Fusco, direttore generale di Pedemontana, ma sul tema pedaggi non è lui il nostro interlocutore. La scelta è politica e a pronunciarsi dev’essere il Presidente Fontana – ha sottolineato Ponti – Crediamo che ci siano tutte le ragioni per sostenere un’istanza così importante, che arriva direttamente dal territorio e, in particolare, da Lentate, il comune maggiormente colpito dal pedaggiamento».

Una mobilitazione popolare: quasi 10 mila firme raccolte

La mobilitazione contro il pedaggio sta raccogliendo un ampio consenso: sono già oltre 5 mila le firme raccolte in formato cartaceo e 4.067 quelle online, per un totale vicino alle 10 mila sottoscrizioni. «Questa è la dimostrazione di quanto il problema sia sentito dai cittadini della Brianza – ha aggiunto Ponti – Oltre all’impatto economico sulle famiglie, c’è il rischio concreto di un congestionamento della viabilità ordinaria, con gravi conseguenze sul traffico locale».

L’allarme dei sindaci comaschi

Dello stesso avviso Angelo Orsenigo, che ha sottolineato la preoccupazione anche nella provincia di Como: «Sosteniamo i sindaci che si stanno battendo per evitare questo pedaggio. Grazie all’istituzione del Tavolo permanente in Regione Lombardia, siamo riusciti ad avviare lo studio del piano del traffico anche per il Comasco. È evidente che, per evitare di pagare questo scandaloso pedaggio, i mezzi si riverseranno nei centri abitati, creando una situazione insostenibile». Orsenigo ha inoltre evidenziato che i lavori per il cantiere non inizieranno prima di novembre 2025: «Sarebbe importante che Regione Lombardia riuscisse nel frattempo a mettere in atto strategie per canalizzare il traffico lontano dai centri abitati e a migliorare il trasporto pubblico, così da incentivare i pendolari a lasciare l’auto a casa».

I costi e le criticità dell’opera

A intervenire è stata anche Carla Gaiani, segretaria Pd della provincia di Como, che ha denunciato le gravi difficoltà finanziarie di Pedemontana: «Regione Lombardia non può continuare a scaricare i conti in pesante rosso di Pedemontana – parliamo di perdite per circa 106 milioni di euro e di un debito totale stimato oltre i 390 milioni – sulle spalle dei cittadini lombardi, imponendo un pedaggio ai pendolari che da anni utilizzano gratuitamente la Milano-Meda». Gaiani ha poi messo in evidenza i costi che i cittadini dovranno affrontare se il pedaggio verrà introdotto: “Sulla tratta Lentate – Bovisio Masciago, il pedaggio costerà circa 5 euro tra andata e ritorno, ovvero oltre 100 euro al mese. Un salasso che vogliamo evitare».

La battaglia per la gratuità della Milano-Meda proseguirà nelle sedi istituzionali e attraverso la mobilitazione popolare. L’appuntamento politico è fissato per il 4 marzo in Consiglio regionale, dove la mozione sarà discussa ufficialmente.

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Pubblicato il 21 Febbraio 2025
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