La malnatese Elena Elli nella top 10 mondiale di tennis tavolo: “Obiettivo Los Angeles 2028”
L’atleta paralimpica tesserata per il Tennis Tavolo Saronno è reduce da un ottimo risultato nel torneo internazionale di Singapore e vuole continuare a migliorarsi
![elena elli tennis tavolo paralimpico](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2025/02/elena-elli-tennis-tavolo-paralimpico-1816533.610x431.jpg)
Nell’ultimo torneo internazionale, il Para Showcase del Singapore Smash, si è confermata all’altezza delle migliori del mondo con una vittoria convincente che la conferma tra le 10 atlete più forti a livello globale nel tennis tavolo femminile classe 8. Lei è Elena Elli, malnatese e tesserata per il Tennis Tavolo Saronno, che continua a migliorare e ha un obiettivo ambizioso per il futuro: le paralimpiadi di Los Angeles 2028.
Elena, come si è avvicinata al tennis tavolo?
Ho cominciato nel 2014, un po’ per caso. In quel periodo ho smesso di fare altre attività e i miei genitori mi hanno spinta a fare qualcosa. Abbiamo cercato assieme, conoscevamo Lorenzo Bergamaschi che ai tempi era presidente della sezione Tennis tavolo dell’Orma (la polisportiva dell’oratorio di Malnate). È stato un periodo molto bello, con tanti ragazzi della mia età con i quali ho stretto amicizia. Mi è piaciuto subito tanto, soprattuto negli anni prima del Covid e ho ancora dei bellissimi ricordi. Era bello lo spirito di squadra, l’atmosfera quando si andava a fare i tornei, anche con i genitori.
Come è cambiato ora il suo impegno?
Ovviamente il tempo cambia le cose perché, professionisti a parte, è difficile proseguire l’attività e molti dei ragazzi con cui ho cominciato hanno smesso. Io partecipo a gare paralimpiche ma anche a competizioni normali, altrimenti giocherei pochissimo. Devo dire che l’Italia dà la possibilità di fare tanti gare e stare in compagnia, questo è un aspetto che per me è fondamentale; in altri paesi non è così.
Lei è nelle top 10 mondiali. Come si arriva a questo risultato?
Non ho iniziato con questo obiettivo, ma andando avanti ho maturato questa posizione. Fare punti varia dai tornei e il regolamento è anche cambiato recentemente. Diciamo che le vittorie dal valore maggiore sono quelle contro le avversarie più quotate come punteggio. Il traguardo attuale è quello di rimanere nella top 10. Cerco di non pensarci tanto perché concentrarsi troppo sui punti alla fine diventa una distrazione. So però di non essere ancora al mio massimo, quindi la voglia di migliorare c’è sempre.
![elena elli tennis tavolo paralimpico](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2025/02/elena-elli-tennis-tavolo-paralimpico-1816530.610x431.jpg)
Anche a livello paralimpico la Cina è la nazione da battere?
Sì, in generale la Cina la fa da padrone anche nel paralimpico. Nella mia classe (classe 8, ndr) c’è la cinese Huang Wenjuan che è la più forte; in questo momento, per come domina le partite, un po’ il Sinner della situazione. Quella che mi mette più in difficoltà è una tailandese, Kanlaya Chaiwut-Kriabklang: ha un gioco che mi costringe a rischiare di più o a giocare in un modo che ancora non ho al cento percento nelle mie corde.
E com’è il suo stile?
Cambia un po’ da partita a partita, non ho ancora la sicurezza di giocare con la stessa continuità. Sono una che prova a essere aggressiva quando ho l’occasione, soprattutto con il dritto. Uno dei miei punti di forza è far sbagliare gli avversari prima che diventino offensivi. Ora sto lavorando per andare più alla ricerca del punto. Il livello medio si è alzato molto per cui bisogna saper fare il passettino in più, soprattutto nelle partite equilibrate.
Com’è la quotidianità di una atleta come lei?
Mi alleno a Saronno un paio di volte a settimana, poi di solito vado a Lozza con il Tennis Tavolo Varese, che mi ospita e mi permette di allenarmi più volte a settimana. Mi alleno due ore e mezza tutti i giorni. Sto facendo l’università all’Insubria, nei tre anni ho fatto mediazione linguistica e adesso alla Magistrale faccio Hospitality for sustainable tourism development.
E alle Paralimpiadi ci pensa?
Per arrivarci bisogna essere un po’ nel posto giusto al momento giusto. Per quelle di Tokyio non avevo né il livello di gioco né testa per provarci. L’anno scorso per Parigi sarei stata la prima riserva, ma i posti sono ancora pochi per la mia categoria e molto dipende anche dai criteri di qualificazione. Los Angeles 2028 è sicuramente un obiettivo. Come livello di gioco è un traguardo che posso raggiungere.
Paralimpiadi a parte, quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?
L’obiettivo è sempre giocare e fare più partite possibile. Sicuramente, se mi dovessero convocare, ci saranno gli europei a fine novembre e in quella occasione potrei fare bene. L’anno prossimo ci sono i mondiali e potrei qualificarmi e, avendo più spazio delle Paralimpiadi, punto ad arrivarci. In questo momento è importante pensare mese per mese senza pormi obiettivi troppo distanti.
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