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“Così il nuovo Cda del teatro di Saronno ha scoperchiato il vaso di Pandora degli ammanchi”

Il sindaco Airoldi e il presidente della Fondazione del Teatro Giuditta Pasta hanno illustrato in conferenza stampa le tappe dell'incresciosa vicenda degli ammanchi sottratti dalla contabile infedele, che in sei anni ha fatto sparire dalle casse della fondazione la bella somma di 440mila euro

Generico 10 Feb 2025

Una conferenza stampa difficile ma anche liberatoria. Questa mattina il sindaco Augusto Airoldi, con la vicesindaco e assessore alla cultura Laura Succi e l’assessore al Bilancio Domenico D’Amato, insieme al Consiglio di Amministrazione della Fondazione che gestisce il Teatro Giuditta Pasta, hanno illustrato l’incresciosa vicenda dei soldi sottratti con una serie di abili manovre dalla contabile infedele, che in sei anni ha fatto sparire dalle casse della fondazione la bella somma di 440mila euro.

«Se dovessi dare un titolo alla conferenza stampa di oggi la intitolerei “Finalmente” – ha detto il sindaco Airoldi – Perché grazie al comunicato ufficiale della Guardia di finanza che è stato diramato ieri e con l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria l’Amministrazione comunale, ma soprattutto la Fondazione, sono stati sciolti dal vincolo di assoluta riservatezza imposto dalla magistratura quando questa vicenda ha avuto inizio».

Le tappe della vicenda

Il sindaco ha ricostruito le tappe della nuova gestione della fondazione: «Vorrei partire con un ringraziamento al consiglio di amministrazione per l’attività che ha fatto e che sta facendo e che ha consentito di smascherare quello che sta emergendo. Per ricostruire brevemente la storia, il precedente consiglio di amministrazione, nominato dall’allora sindaco Fagioli, a fine 2022 alla scadenza del suo mandato è uscito senza aver approvato il bilancio di esercizio. A questo punto ci siamo trovati in una situazione che allora io definii di emergenza cioè una Fondazione acefala senza un bilancio approvato che però stava portando avanti una stagione teatrale. Era quindi necessario intervenire subito  per assicurare il prosieguo della stagione teatrale in corso, rassicurando gli abbonati e gli affezionati del teatro. Dall’altra parte dovevamo capire la situazione nella quale la Fondazione si trovava.  Fu così che presi la decisione, inedita a Saronno, di affidare  il CdA della Fondazione non a persone di espressione politica ma a tre commercialisti di provata esperienza e sono quelli che poi ci hanno portato fino ad oggi. Inoltre con l’assessore Succi prendemmo anche un’altra decisione qualificante, cioè quella di nominare un direttore artistico ad hoc, una persona competente e molto conosciuta in quell’ambito come Andrea Chiodi che ha consentito non solo di portare avanti la stagione teatrale che ha ereditato già in corso, ma al quale dobbiamo l’inizio del rilancio di una Fondazione che usciva dalle dalle secche del Covid e che si trovava acefala e senza bilancio approvato. Fu una scelta che oggi possiamo definire lungimirante ma che suscitò proteste e perplessità soprattutto dal punto di vista delle opposizioni».

«Il nuovo CdA viene nominato a fine dicembre 2022 e tra le varie attività affidate dal Comune – socio unico della Fondazione – c’era anche quella di fare una revisione complessiva della situazione economico finanziaria e patrimoniale». E’ a questo punto, secondo la ricostruzione fatta dal sindaco, che cominciano emergere delle anomalie. Quando le anomalie diventano troppe, ma soprattutto diventano prove, la decisione di sporgere denuncia alla magistratura. Siamo nel febbraio 2024, a poco più di un anno dall’insediamento del nuovo Cda.

Come si è aperto il vaso di Pandora

Il presidente della Fondazione Tino Volpi, ha spiegato come si è aperto il vaso di Pandora che ha portato a tre indagini, una penale, una civile e una amministrativa. «Diciamo innanzitutto che il periodo indagato va dal 2017 al 2023. Dopo aver passato parte del 2023 ad affrontare i fornitori che ogni giorno pretendevano i loro pagamenti, anche quelli che dalle scritture contabili risultavano già pagati, e a rinegoziare allungando le condizioni di pagamento e dilazionandole in base alle contribuzioni che ci arrivavano dal Comune, abbiamo avuto la necessità di chiedere un finanziamento di 80mila euro e ci siamo rivolti a una piccola banca di Saronno. Questa banca giustamente, secondo la procedura interna che hanno tutte le banche, ha esaminato il bilancio e ci ha chiesto di spiegare perché  non figuravano dei debiti che risultavano invece dalla Centrale di rischio a cui loro possono accedere e noi no. Da lì è partito tutto. E, per inciso, diversamente da come è stato scritto da alcuni, il finanziamento ci è poi stato concesso».

La dipendente infedele

«Per quanto riguarda i rapporti con la dipendente – ha spiegato il presidente Volpi – indubbiamente era una persona che tutti ritenevano di fiducia essendo in quel posto da circa 30 anni e anche di più, perché prima era dipendente del Teatro di Saronno Spa. La signora, che a fronte di una contestazione puntuale non ha saputo dare risposta, è stata licenziata per giusta causa». La contabile ora accusata di peculato, di fronte sostituto procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Nadia Calcaterra che la interrogava si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Il futuro del Teatro

Per quanto riguarda il futuro del teatro, Airoldi e l’assessore Succi hanno voluto rassicurare tutti: «Proprio grazie a quello che abbiamo attivato nel dicembre 2022, con il nuovo Consiglio di amministrazione e il direttore artistico, il teatro, a cui i saronnesi sono attaccatissimi, oggi è più forte di prima. Il Teatro Giuditta Pasta prosegue nella sua opera di rilancio, gli abbonati e gli affezionati frequentatori stanno rispondendo e continueremo in questa opera in collaborazione stretta con il CdA e il direttore artistico». In conclusione della conferenza stampa sono stati illustrati anche gli investimenti effettuati di recente e quelli in programma. Infine, ha ricordato l’assessore D’Amato, è stato concesso alla Fondazione l’usufrutto trentennale della sede del Giuditta Pasta per consentire all’ente di avere un’adeguata solidità patrimoniale.

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Pubblicato il 11 Febbraio 2025
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