A Rovello Porro si rinnova la tradizione del Rogo del Genè
Venerdì 31 gennaio, come da tradizione, all'area feste di via Luini si brucia il pupazzo che simboleggia l'inverno e le sue fatiche. Per riscaldarsi in attesa del rogo ci saranno le specialità gastronomiche e le bevande calde preparate dalla Protezione civile
Venerdì 31 gennaio, come da tradizione, torna a Rovello Porro il Rogo del Genè. Una sorta di Gioeubia ma al maschile, un pupazzone che dopo una giornata di sberleffi finirà bruciato.
Il pupazzo, come tutti i personaggi che finiscono tra le fiamme in questi giorni, è figlio della tradizione contadina, rappresenta l’inverno e le sue fatiche, e viene sacrificato sul fuoco per salutare la stagione fredda e propiziare l’arrivo della primavera.
Il Genè verrà esposto fin dal mattino in piazza Porro, dove i cittadini si faranno beffe di lui. Poi in serata, alle 20,30, verrà portato in corteo con l’accompagnamento della banda (e del boia) fino all’area feste di via Luini dove sarà sottoposto a processo e finirà come sempre al rogo.
E mentre il pupazzo si appresta a fare una brutta fine, in attesa del falò (a partire dalle 20 e fino al termine della manifestazione) ci si potrà riscaldare con il banco gastronomico allestito dalla Protezione civile di Rovello Porro, che preparerà risotto con la luganega, panini, salamelle, patatine e frittelle, oltre a bevande calde.
La manifestazione è organizzata dall’associazione Verde Età con il patrocinio del Comune di Rovello Porro.
(foto dalla pagina Facebook Ave Rovello Porro)
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