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“Sono un frontaliere in pensione e non ho più l’assistenza sanitaria perché mi sono trasferito a Saronno”

Riportiamo il caso di un pensionato che ha scoperto "per caso" di essere stato cancellato dagli elenchi del SSN dopo essersi trasferito a Saronno. Cosa prevede la normativa

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Nuovo caso di un frontaliere a cui è stata tolta l’assistenza sanitaria dopo essersi trasferito. Si tratta di un pensionato che ha sempre lavorato in Canton Ticino e oggi percepisce la sola pensione svizzera.


Sono da un anno un pensionato frontaliere che ha sempre e solo lavorato a Locarno in Canton Ticino e ha sempre pagato le tasse (ristorno dei frontalieri riconosciuto dal Ministero della Salute nel 2016 come copertura a tutti i servizi Pubblici, compreso quello sanitario )e ha usufruito, costituzionalmente, del Servizio Sanitario Nazionale.

Premetto che ho abitato sempre a Maccagno con Pino e Veddasca, pertanto entro i 20 km.

Appena andato in pensione, dunque un anno fa, ho dovuto trasferire, per ragioni familiari, la residenza a Saronno e mi sono trovato nell’obbligo di cambiare il medico di base.

Sono stato all’ufficio predisposto per il cambiamento e li mi è stato fatto capire, a mia sorpresa, che sono diventato un “italiano anomalo” e che dunque le tasse sulla mia pensione, che verso allo Stato Italiano, non giustificano e permettono di usufruire della Sanità Italiana, e che dunque devo versare annualmente una cifra di circa duecento euri al mese per avere la copertura sanitaria.

Mi sono chiesto come mai il ristorno dei frontalieri, che avveniva nel periodo lavorativo, sia stato ritenuto adeguato per la copertura sanitaria e invece la tassazione che mi viene prelevata mensilmente sulla pensione direttamente dalla banca (circa i 5/6%), anch’essa probabilmente figlia della stessa convenzione tra i due Stati, non sembra integrare il servizio sanitario.

Faccio notare solo per chiarezza, visto che entrambe le ASST sono in Regione Lombardia che lo spostamento di residenza comporta il passaggio dall’ASST sette Laghi alla ASST Valle Olona.

Il problema

M’è stato detto che essendo passato un anno e non avendo versato i bollettini volontari sono stato cancellato dall’elenco degli utenti del Servizio Sanitario e dunque non potrò usufruire del servizio di assistenza del medico di base.

Ecco, questo è quello che sta succedendo nel più assoluto silenzio.

Se non mi fossi mosso di mia iniziativa, per il cambio di residenza e del medico di base, nulla sapevo; anche perché non avevo ricevuto nessuna comunicazione dall’Ente Regionale.


I ristorni non sono previsti fuori dall’area di confine

I lavoratori frontalieri che non hanno la residenza fiscale nei Comuni di confine sono da sempre soggetti alla tassazione concorrente tra Italia e Svizzera.

Il caso del pensionato, dunque, non va inquadrato tra quelli dei frontalieri proprio perchè non risiede più all’interno dell’area di confine.  La normativa spiegata dal sindacato svizzero dei frontalieri è chiaro:

« Da sempre la Svizzera considera quale “residenza fiscale” del frontaliere il luogo in cui egli detiene il “centro dei propri interessi”. In virtù di tale principio, qualora la famiglia del frontaliere viva in un Comune che è posto al di fuori della fascia di frontiera, la Svizzera considererà il frontaliere come “non fiscale”, pertanto tassabile anche in Italia con tassazione concorrente».

Non aver ricevuto comunicazione della variazione è legata alla mancata comunicazione dei dati dei vecchi frontalieri tra Svizzera e Italia.

I lavoratori, dunque, devono attivarsi personalmente per garantirsi il diritto alla salute garantito dallo Stato secondo la condizione di “lavoratore all’estero”.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.
Pubblicato il 24 Gennaio 2025
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