Como, in marcia per la Pace con un messaggio forte: “Restiamo umani!”
Domenica 12 gennaio la Marcia della Pace di Como, una delle iniziative di punta del "Mese della Pace". Tra i promotori spiccano Arci provinciale Como e Rete Como senza frontiere
Domenica 12 gennaio si terrà la Marcia della Pace di Como, una delle iniziative di punta del “Mese della Pace”, evento che vede la partecipazione attiva di numerose associazioni laiche e confessionali del territorio. Tra i promotori principali spiccano Arci provinciale Como e Rete Como senza frontiere, realtà impegnate da anni per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della giustizia sociale e dei diritti umani.
Il ritrovo è fissato per le 14 in piazzale Montesanto, mentre l’arrivo della marcia è previsto per le 16,30 in piazza Verdi.
Interverranno Egidia Beretta, madre di Vittorio “Vik” Arrigoni, e Luciano Scaelttari, presidente di ResQ – People Saving People. Durante la manifestazione verranno raccolti fondi per “Seminare Pace”, a sostegno dei nonviolenti in Israele e Palestina.
Un percorso condiviso per la Pace
L’edizione 2025 della Marcia si fonda su principi e valori delineati dal Coordinamento comasco per la Pace, che ha stilato un documento-guida per creare una convergenza tra le associazioni coinvolte. La Pace non è intesa solo come assenza di guerre, ma come promozione attiva di diritti umani, uguaglianza, giustizia e solidarietà.
Tra i punti di riferimento essenziali figurano la Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza al nazifascismo, la Legge 185/90 che vieta la vendita di armi ai Paesi in conflitto, e il rifiuto di qualsiasi aumento delle spese militari. In particolare, viene sottolineata l’importanza della nonviolenza attiva come strumento di risoluzione dei conflitti.
L’appello alla solidarietà per il popolo palestinese
Arci Como e Rete Como senza frontiere hanno scelto di caratterizzare la loro partecipazione alla Marcia esprimendo massima solidarietà al popolo palestinese, denunciando quella che definiscono una situazione di genocidio. Le due associazioni chiedono un cessate il fuoco immediato e la fine delle violenze, dei crimini di guerra e delle politiche di apartheid a Gaza e in Palestina.
Le richieste: stop alle guerre e agli investimenti militari
Il messaggio della Marcia è chiaro: «La Pace è una cosa seria e non può essere ridotta a una semplice sfilata di buoni sentimenti». Le associazioni promotrici puntano il dito contro le forze politiche che sostengono l’aumento delle spese militari, che nel 2025 ammonteranno a 32 miliardi di euro, a scapito di settori fondamentali come la sanità pubblica e l’istruzione.
Un punto particolarmente critico è la presenza del quartier generale della Nato a Solbiate Olona, definito “una delle macchine belliche più potenti della storia”. Le associazioni chiedono maggiore consapevolezza sui rischi legati alla militarizzazione del territorio e al disarmo nucleare, evidenziando la minaccia rappresentata dalla presenza delle bombe atomiche nella base di Ghedi.
Educazione alla Pace e sostegno ai disertori
Nel quadro del loro impegno, Arci Como e Rete Como senza frontiere ricordano le iniziative a favore dell’educazione alla Pace, come la Scuola Diritti Umani “Gabriele Moreno Locatelli” e la raccolta fondi “Seminare Pace” a sostegno delle organizzazioni Mesarvot e Community Peacemaker Teams, attive nella promozione della nonviolenza in Israele e Palestina.
La Marcia del 12 gennaio vuole essere un gesto concreto di vicinanza ai disertori, agli obiettori di coscienza e a tutte le persone che, in ogni parte del mondo, scelgono di opporsi alla guerra. «Marciamo per la Pace perché la guerra inizia qui», sottolineano i promotori, invitando la comunità a unirsi sotto le bandiere dell’Arci, della Palestina e della Pace. La manifestazione si propone di coinvolgere infatti cittadini, istituzioni e giovani in un percorso comune di riflessione e azione. «Noi non ci arruoliamo», ribadiscono Arci Como e Como senza frontiere, lanciando un appello accorato a marciare insieme per un futuro più giusto e umano.
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