Maria Chiara Gadda contro il governo: “Mette in ginocchio il terzo settore”
La deputata di Italia Viva critica fortemente la legge di bilancio che taglia le detrazioni sulle donazioni agli enti no profit e blocca gli investimenti di enti e associazioni che ottengono fondi pubblici
«Questa legge di bilancio del governo Meloni e del ministro Giorgetti passerà alla storia per avere messo strutturalmente in ginocchio il terzo settore italiano» – così Maria Chiara Gadda, vicepresidente dei deputati di Italia Viva.
«Il governo dei bonus ridicoli come i tre euro ai pensionati e degli aumenti agli stipendi dei ministri, fa cassa sulle associazioni che ogni giorno svolgono servizi essenziali nei confronti dei più fragili. Niente superamento del tetto del 5 per mille, niente misure di sostegno per svolgere queste attività spesso in sostituzione dello Stato. Ma oltre al danno, la beffa» -aggiunge.
Di fatto si tagliano le detrazioni per le donazioni al terzo settore, scardinando il modello culturale portato dalla riforma del governo Renzi che anzi premiava fiscalmente cittadini e imprese su donazioni in denaro e in natura: «Il combinato disposto di tetto alle detrazioni e la non esclusione delle donazioni al non profit – come si è fatto giustamente sulle spese sanitarie – porterà a ridurre drasticamente le entrate degli enti e a svilire il desiderio dei cittadini di sostenere chi fa del bene. Oltre a questo, l’articolo 112 mantiene il comma sulla spending review. Ci rendiamo conto?»
Spiega meglio la deputata: «Un ente, una fondazione non profit che prendono risorse pubbliche sopra i centomila euro magari partecipando a un bando per ristrutturare la propria sede, secondo il governo Meloni non potranno effettuare spese per l’acquisto di beni e servizi per un importo superiore al valore medio sostenuto per le medesime finalità negli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023. Insomma, aumentano bisogni e povertà, ma di fatto si chiede al terzo settore di non acquistare ambulanze o mezzi per trasporto anziani e disabili, celle frigorifere per conservare gli alimenti da distribuire ai poveri, attrezzature per farsi carico del territorio o dei beni culturali. Credo che i parlamentari di maggioranza dovrebbero avere il pudore per un po’ di anni di non presentarsi di fronte ai volontari dicendo quanto sono bravi, perché oggi gli stanno dando uno schiaffo» – conclude.
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