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Monoraria o bioraria: quale tariffa luce conviene veramente?

Per quanto riguarda la fornitura luce, è prima di tutto necessario rivalutare nuove proposte o, quantomeno, esser certi che il contratto che si è firmato sia adeguato al proprio profilo energetico e all’effettivo consumo

lampadina led

Con l’aumento dei costi per i beni primari e le difficoltà di molte famiglie a sostenere le spese quotidiane, cercare di risparmiare sulle bollette il più possibile è una necessità sempre più pressante.

Per quanto riguarda la fornitura luce, è prima di tutto necessario rivalutare nuove proposte o, quantomeno, esser certi che il contratto che si è firmato sia adeguato al proprio profilo energetico e all’effettivo consumo. La prima cosa da fare, quindi, è cercare online i fornitori che, al momento, offrono il prezzo più basso per la materia energia e il servizio più idoneo alle proprie esigenze. Per agevolare la ricerca, è possibile confrontare le offerte luce casa su ComparaSemplice: in pochi istanti si ottiene una panoramica delle proposte più interessanti, con rispettivi costi e principali condizioni contrattuali. Ovviamente, per ottenere offerte mirate al proprio profilo energetico, è importante assicurarsi di opzionare sia le tariffe biorarie che quelle monorarie.

La scelta tra una tariffa monoraria e una bioraria per la fornitura luce è meno scontata di quanto si possa pensare: qui di seguito le principali differenze.

Come funziona la tariffa monoraria

La tariffa monoraria prevede un costo fisso per ogni kilowattora consumato, indipendentemente dall’orario o dal giorno in cui viene utilizzata l’energia. Questa tipologia è ideale per chi distribuisce i consumi in modo uniforme durante tutta la giornata, senza picchi in fasce orarie specifiche.

È una formula adatta a chi trascorre molto tempo a casa, come le famiglie con bambini o le persone che lavorano in smart working. Con questa tariffa, non importa se il maggior consumo di energia avviene nelle ore di punta (tra le 8:00 e le 19:00) o nei weekend: il costo per l’energia resta invariato.

La scelta monoraria, in sostanza, garantisce stabilità di spesa eliminando il rischio di dover concentrare i consumi in determinati momenti per risparmiare.

Cosa caratterizza la tariffa bioraria

La tariffa bioraria prevede due fasce di prezzo: una per il giorno (fascia F1) e una per le ore serali e i weekend (fascia F2/F3). Generalmente, l’energia consumata durante la sera e nei fine settimana costa meno, perché coincide con i momenti in cui la domanda energetica è più bassa.

Questa opzione è consigliata per chi ha consumi concentrati principalmente nelle fasce orarie agevolate, ad esempio dopo le 19:00 o durante il fine settimana. È una scelta intelligente per chi lavora fuori casa tutto il giorno o utilizza elettrodomestici energivori, come lavatrici e lavastoviglie, in orari serali o notturni.

Le tariffe biorarie hanno subito diversi cambiamenti negli ultimi anni, poiché le abitudini di consumo sono mutate con l’introduzione dello smart working e delle attività domestiche. ARERA monitora periodicamente le fasce e i costi per adattare l’offerta alle esigenze dei consumatori.

Quale tariffa conviene di più?

La convenienza tra monoraria e bioraria dipende dallo stile di vita e dalle abitudini di consumo. Se l’utilizzo principale dell’energia avviene nelle ore diurne, la tariffa monoraria potrebbe essere la scelta migliore. Al contrario, chi riesce a concentrare il consumo energetico nelle fasce serali o durante i weekend, potrebbe ottenere un risparmio optando per la bioraria.

Per decidere suggeriamo di analizzare le proprie bollette precedenti e capire quando si verifica il picco di consumo.

Indipendentemente dalla tariffa scelta, si dovrebbe imparare anche a ridurre gli sprechi per poter beneficiare di un effettivo risparmio. È quindi importante assicurarsi di utilizzare con coscienza gli elettrodomestici, di investire per migliorare l’efficienza energetica della casa con lampadine sostenibili e di disattivare ciò che è inutilizzato.

Anche l’installazione di pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di energia potrebbe essere una soluzione da valutare, specialmente grazie agli incentivi statali promossi per la riqualificazione energetica del Paese.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 09 Dicembre 2024
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