C’è vita nell’universo? Serata del Gruppo astronomico tradatese che chiude le iniziative del cinquantesimo
Lunedì 9 dicembre al Cine Grassi di Tradate, il dottor Giuseppe Palumbo parlerà di come l’uomo - attraverso la letteratura e la cinematografia fantascientifica - ha immaginato la vita extraterrestre
Lunedì 9 dicembre, alle 21 al Cinema Grassi di Tradate il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese concluderà le iniziative del suo 50esimo anno continuativo di attività, con un’interessante serata sul tema: “La vita nel cosmo nel pensiero dell’uomo”.
Relatore il dottor Giuseppe Palumbo, divulgatore storico-scientifico, cultore di cinematografia scientifico-astronomica nonché autore del volume “GAT, 50 anni di studio e passione verso l’ Universo”.
Il 2024, 50esimo del GAT, era iniziato con una serata dedicata all’Equazione di Drake, ossia alla formula matematica utilizzata nell’esobiologia (il campo della biologia che si interessa della vita extraterrestre) per stimare il numero di civiltà extraterrestri in grado di comunicare nella nostra Galassia. Questa “equazione” venne formulata nel 1961, dall’astronomo statunitense Frank Drake (1930-2022), non per quantificare il numero di civiltà extraterrestri esistenti (allora come oggi, impossibile da valutare), ma come input per stimolare il dialogo ed il metodo scientifico su un campo fino ad allora rientrante nella fantascienza: la ricerca di intelligenze extraterrestri nella nostra Galassia.
Alla fine dello scorso mese di maggio vi è stata la premiazione di un fortunato Concorso Scientifico Provinciale di Astronomia, organizzato dal GAT e riservato a tutte le scuole della Provincia di Varese, sul tema “La Ricerca della Vita nel Cosmo”.
In sostanza il tema della serata di lunedì 9 dicembre al Cinema Grassi si collega idealmente alla prima serata del 2024 e al Concorso Scientifico Provinciale di Astronomia. L’uomo nella sua speranza di non essere solo nell’Universo ha immaginato la vita extraterrestre in forme e modalità diverse, a volte sorprendenti, ma sempre affascinanti. La serata sarà dedicata proprio ad analizzare come l’uomo – attraverso la letteratura e la cinematografia fantascientifica – ha immaginato la vita extraterrestre.
In alcuni casi ha prevalso l’antropomorfismo, ossia l’idea che gli estra-terrestri ( se esistono…) non possono essere molto diversi da noi, dal momento che i mattoni principali per la vita (amminoacidi e basai nucleiche) sono presenti in ogni parte del Cosmo. Ma bisogna considerare che, indipendentemente dalla base molecolare, è probabilmente l’ambiente (atmosfera, gravità, tipologia della stella centrale) che determina la morfologia di eventuali altre forme di vita più o meno intelligenti: da questo punto di vista c’è da pensare che se mai venissimo in contatto con altri esseri intelligenti, ci potremmo trovare di fronte a sorprese assolutamente inimmaginabili a priori.
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