Industria varesina: terzo trimestre in peggioramento rispetto alle aspettative
Secondo l'ufficio studi di Confindustria Varese, ci sono previsioni in miglioramento per i prossimi mesi, ma con cautela e con differenze tra i settori
In base all’ultima Indagine Congiunturale del Centro Studi di Confindustria Varese, riferita al terzo trimestre 2024, la maggioranza delle imprese del campione (53,1%) ha segnalato una diminuzione dei livelli produttivi rispetto al secondo trimestre, il 36,4% una stabilità e solo il 10,5% un aumento. Il terzo trimestre è sempre fisiologicamente debole a causa della pausa estiva, ma in questo caso si evidenzia anche un peggioramento – diffuso a tutti i settori – rispetto alle aspettative espresse nel trimestre precedente.
CONSULTA L’INFOGRAFICA INTERATTIVA
Il sentiment si inserisce in un contesto nazionale e internazionale dominato dall’incertezza. In Italia, nel terzo trimestre il PIL è rimasto sostanzialmente stazionario a livello congiunturale, mentre la produzione industriale ha segnato un calo a luglio (-1,0% su giugno) ed è rimasta stabile ad agosto (+0,1% su luglio). Sulla performance dell’industria italiana si riflettono la crisi dell’automotive in Europa e la debolezza dell’economia tedesca, importante partner commerciale. Risulta ancora in peggioramento la fiducia delle imprese manifatturiere in Italia (a ottobre diminuisce da 86,6 a 85,8). Le tensioni commerciali globali e i costi energetici ancora superiori al pre-2022 continuano a rappresentare rischi per il futuro delle imprese locali.
PRODUZIONE
Sotto il profilo della produzione, nel terzo trimestre 2024 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a -42,6 punti percentuali. Prevale nettamente la quota di imprese che ha dichiarato una diminuzione della produzione rispetto al secondo trimestre del 2024 (53,1%); segue un 36,4% di imprese con livelli produttivi stabili e il restante 10,5% di imprese che ha registrato un aumento. Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 71,2%. Le previsioni sulla produzione per il quarto trimestre 2024 sono orientate ad un sentiment di cautela. È prevalente la quota di imprese che ritiene che l’attività rimarrà stabile (il 42,6%). Nella restante parte del campione si registra un quadro abbastanza variegato: la quota di imprese che si attende un aumento del livello di produzione (35,8%) supera la percentuale di imprese che segnala un calo dell’attività produttiva, che comunque non è irrilevante (21,7%). Il saldo complessivo delle risposte sulle previsioni torna così in terreno positivo, sebbene non rimbalzando rispetto al consuntivo (+14,1 punti percentuali).
ORDINI
Alla fine del terzo trimestre, il saldo nelle risposte per la dinamica del portafoglio ordini è pari a -33,0 punti percentuali: quasi il 50% delle imprese rispondenti ha segnalato una riduzione degli ordinativi totali, mentre il 34,0% una loro stabilità. Solo il 16,5% ne ha segnalato un incremento. Il contesto è comunque diversificato a seconda dei settori e dell’andamento delle rispettive domande. Il saldo delle risposte riferito agli ordinativi esteri è anch’esso negativo, pari a -30,9 punti percentuali.
MERCATO DEL LAVORO
Nel terzo trimestre 2024 a livello provinciale l’inps rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 2.217.418 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+39,5%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2024 (-31,2%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2024 sono state autorizzate 2.468.738 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+47,0%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2024 (-42,2%). Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2024, sono state autorizzate complessivamente 9.730.239 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023 (+33,9%). (Per maggiori informazioni “Settembre 2024: andamento cassa integrazione guadagni”).
PRINCIPALI SETTORI
Metalmeccanico
Sotto il profilo produttivo, nel terzo trimestre 2024 l’offerta vede una prevalenza delle risposte di stabilità (47,3%) e di diminuzione (40,3%) dei livelli produttivi rispetto al secondo trimestre 2024; a comunicare un loro aumento solo il 12,4%. Il saldo delle risposte è pertanto pari a -27,8 punti percentuali, negativo ma in misura minore rispetto al totale del campione.
Concentrate le risposte negative a monte della filiera e nel mondo dell’elettronica, elettrotecnica ed elettrodomestico, mentre feedback più di stabilità andando a valle e verso il mondo della meccanica strumentale. In rallentamento la dinamica del portafoglio ordini a fine trimestre, con un saldo delle risposte pari a -16,3 punti percentuali e una maggioranza relativa di risposte di stabilità degli ordinativi complessivi (39,5%), a cui segue però appena al di sotto la percentuale di imprese che indicano un calo (38,4%). Quadro simile per gli ordini esteri, anche se con meno rispondenti che indicano un calo degli stessi e un saldo delle risposte conseguente pari a -13,5 punti percentuali. Per il quarto trimestre 2024, quasi la metà del campione rispondente si aspetta una stabilità della produzione, con alcuni segnali di ottimismo: il 49% delle imprese si attende una stabilità dei livelli produttivi, mentre il 26,7% un loro aumento. Ad attendersi un calo, il 24,3%. Il saldo delle risposte è così pari a +2,3 punti percentuali. Nel terzo trimestre 2024 a livello provinciale l’Inps rileva che nel settore metalmeccanico sono state autorizzate 1.335.402 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+129,2%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2024 (-23,4%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2024 sono state autorizzate 1.439.406 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore metalmeccanico, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+147,1%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2024 (-42,3%). Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2024, sono state autorizzate complessivamente 5.689.067 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto metalmeccanico, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023 (+110,9%).
Moda
Dopo un diffuso calo dei livelli produttivi nel primo trimestre 2024 e una sostanziale stagnazione nel secondo trimestre 2024, il comparto moda entra in un territorio di calo: il 51,1% delle imprese segna livelli produttivi in diminuzione rispetto al trimestre precedente, mentre il 33,0% in stabilità. Solo il 15,9% ne indica un aumento. Il saldo delle risposte è dunque pari a -35,3 punti percentuali. Caute le attese sul quarto trimestre 2024: a livello previsionale la maggioranza delle imprese si aspetta ancora una stabilità dei livelli produttivi (il 52,1%), con alcuni che confidano in un aumento (26,3%) e altri che invece intravedono prospettive ancora di calo (21,6%). Il saldo risulta così positivo, pari a +4,6 punti percentuali.
Orientati alla stabilità anche gli ordinativi totali, con il 54,3% che ne indica livelli fermi al trimestre precedente; dinamica leggermente diversa per gli ordini esteri, per cui la stabilità è espressa solo dal 37,5% delle imprese, con un 24,5% che invece ne segnala un aumento e il 38,0% un calo. Nel terzo trimestre 2024 a livello provinciale l’Inps rileva che nel settore moda sono state autorizzate 400.394 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+15,8%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2024 (-31,2%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2024 sono state autorizzate 547.710 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore moda, in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (+56,2%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2024 (-37,3%). Guardando all’intero gennaio-settembre 2024, sono state autorizzate complessivamente 1.972.932 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto moda, in aumento rispetto al primo semestre 2023 (+21,1%).
Chimico -farmaceutico
Il settore chimico-farmaceutico nel terzo trimestre 2024, contrariamente alle previsioni che davano una possibile stabilità, segna un calo diffuso dei livelli produttivi, per il 77,5% delle imprese rispondenti. Ottimiste invece le previsioni sul quarto trimestre 2024, votate all’aumento per il 65,1% del campione. In calo gli ordinativi totali alla fine del trimestre (per l’83,1% delle imprese), con un quadro similare per gli ordini esteri (82,0%).
Gomma plastica
Nel terzo trimestre 2024, il comparto del gomma-plastica segna un quadro di calo dei livelli produttivi per la quasi totalità del campione, in linea con le attese. Considerando le previsioni sul quarto trimestre 2024, il 65,1% delle imprese intervistate si attende invece un aumento dei livelli produttivi. Ordinativi totali ed esteri riflettono la stessa tendenza di calo della produzione consuntiva, per la quasi totalità del campione. Nel terzo trimestre 2024 a livello provinciale l’Inps rileva che nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono state autorizzate 411.092 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (corrispondenti al totale degli interventi), in calo sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2023 (-24,1%), sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2024 (-48,6%). Guardando all’intero periodo gennaio-settembre 2024, sono state autorizzate complessivamente 1.776.362 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto chimico-farmaceutico e gomma-plastica, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2023 (-22,7%).
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