La mozione di sfiducia non passa, il sindaco Airoldi resta alla guida di Saronno
Determinante l'astensione di Giuseppe Calderazzo, consigliere indipendente eletto con la lista del Partito democratico e poi passato al Movimento 5 Stelle. Pierluigi Gilli ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del Consiglio comunale, ruolo che sarebbe al centro dell'accordo che ha scongiurato il commissariamento del Comune
Il Consiglio comunale di Saronno non ha approvato la mozione di sfiducia presentata dai gruppi di minoranza per far cadere il sindaco Augusto Airoldi. Ieri sera l’opposizione non è riuscita a recuperare il fatidico 13esimo voto che avrebbe permesso al documento di sfiducia di essere approvato. I voti favorevoli si sono fermati a 12, quelli degli 11 consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Obiettivo Saronno che hanno sottoscritto la mozione. Il dodicesimo “sì” è stato quello della consigliera indipendente Marta Gilli che ha votato a favore della sfiducia.
Il tredicesimo voto poteva essere solo quello dell’altro consigliere indipendente, Giuseppe Calderazzo, eletto nel 2020 nella lista del Partito democratico che ha poi lasciato per avvicinarsi al Movimento 5 Stelle. Nelle dichiarazioni di voto Calderazzo ha espresso subito la sua astensione, rendendo chiaro, già a metà seduta, come sarebbe andata a finire. La sua astensione, insieme al voto contrario di Partito democratico, tu@ Saronno, Saronno civica e Pierluigi Gilli, ha bruciato il tentativo della minoranza di far cadere Airoldi.
Dunque mozione respinta, Airoldi resta alla guida della città ma probabilmente non sono finiti i problemi di numeri con cui la maggioranza si trova letteralmente a fare i conti. Anche dando per acquisito l’appoggio di Calderazzo, sarà necessario avere sempre tutti i consiglieri presenti e in accordo sui provvedimenti da votare per non incorrere nell’impasse della parità che si è verificato nel precedente Consiglio comunale, quando il Consiglio non è riuscito ad approvare il bilancio consolidato.
La salvezza, per Airoldi e la sua maggioranza, è legata ad un accordo non dichiarato ma reso palese dall’annuncio del presidente del Consiglio comunale Pierluigi Gilli delle sue imminenti dimissioni dal ruolo ricoperto fin qui. «Questa è la mia ultima seduta da presidente del Consiglio comunale – ha detto Gilli in apertura di seduta – I casi sono due: o questa sera il Consiglio si scioglie e andiamo tutti a casa, oppure, se il Consiglio proseguirà il suo corso io mi dimetto, in quanto con l’elezione in Consiglio provinciale alle due deleghe che mi ha affidato il presidente Magrini, sono stati designato anche alla presidenza di due importanti commissioni, quella Bilancio e quella agli Affari generali. Un impegno notevole che non mi permette di continuare a ricoprire questo ruolo».
Alla presidenza del Consiglio comunale potrebbe così andare proprio Giuseppe Calderazzo.
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