“La Saronno che attrae” sarà smart e intelligente, al via il progetto Arest per la città di domani
E' stata presentata questa mattina in Comune la fase operativa del progetto "La Saronno che attrae" con cui la città di Saronno ha vinto il bando Arest (Accordi di rilancio economico sociale e territoriale) di Regione Lombardia
E’ stata presentata questa mattina in Comune la fase operativa del progetto “La Saronno che attrae” con cui la città di Saronno ha vinto il bando Arest (Accordi di rilancio economico sociale e territoriale) di Regione Lombardia, un piano di finanziamenti mirati a sostenere l’attrattività e la competitività di territori e imprese.
Il bando, a cui il Comune di Saronno ha partecipato nel 2021, ha avuto tempi piuttosto lunghi e dopo l’aggiudicazione e la fase negoziale, nelle scorse settimane sono finalmente arrivati i finanziamenti di Regione Lombardia e il progetto può entrare nella fase operativa.
«Il bando Arest è uno strumento di programmazione negoziata – ha spiegato il sindaco Augusto Airoldi – Nel progetto presentato dal Comune di Saronno i soggetti coinvolti sono il Comune e Regione Lombardia per la parte pubblica e Saronno Servizi come soggetto privato che riconoscono l’utilità di condividere alcuni obiettivi e di lavorare insieme per realizzarli. Il fine è quello di rendere più attrattivo il territorio cittadino, favorendo l’innalzamento della qualità della vita di chi vi abita, sostenendo il commercio e le attività economiche. Obiettivo che si sposa con alcuni filoni centrali della nostra proposta elettorale per la città».
«Il piano Arest prevede obiettivi interessanti e molti interventi diversi – ha aggiungo l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Pozzoli – Riqualificazione degli spazi, valorizzazione delle aree commerciali e nuovi servizi ed infrastrutture, abbattimento delle barriere architettoniche. Il senso è quello di armonizzare gli interventi, compresi quelli già in fase conclusiva come piazza Libertà o il parco dell’ex Seminario, andando ad agire sul territorio in modo mirato e creando le infrastrutture che permettano poi di implementare anche i servizi tecnologici».
Il quadro in cui inserire queste iniziative è quello della “smart city”, ovvero una città “intelligente” e interconnessa, che grazie all’impiego della tecnologia possa ottimizzare le risorse, gestire la mobilità, l’efficienza energetica e nuovi servizi per i cittadini, con il fine ultimo di migliorare la qualità della vita di chi vi abita.
Uno dei primi problemi d affrontare è proprio quello delle infrastrutture, che – come hanno spiegato Airoldi e Pozzoli – non sono adeguate per supportare questo sviluppo. Dunque si andranno ad effettuare una serie di interventi, che ha spiegato nel dettaglio Sauro Barbò, direttore tecnico della società Restart Smart City che ha vinto l’appalto dei lavori. Semplificando, si dovrà separare la rete dell’illuminazione pubblica da ogni promiscuità meccanica ed elettrica con la rete privata, per far diventare i pali dell’illuminazione pubblica “intelligenti”, ovvero in grado di supportare lo sviluppo tecnologico (monitoraggio, rilevamento e trasmissione di dati, controllo da remoto ecc.). Un lavoro preceduto da un piano di mappatura che, come ha detto Ambrogio Mantegazza, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, ha illustrato e supportato il progetto mettendo in luce i vantaggi della città infrastrutturata.
A fare alcuni esempi di questa evoluzione è stato l’assessore al Bilancio e commercio Domenico D’Amato: «Si potranno gestire i parcheggi in modo più razionale, ad esempio attraverso una app che segnala i posti liberi oppure, in caso di manifestazioni con grande affluenza, indirizzare i flussi di traffico, o ancora con la gestione da remoto della pubblica illuminazione accendere e spegnere le luci indirizzando, in caso di emergenza, le persone verso le vie di fuga sicure. Ma sono solo alcuni esempi di un sistema che permetterà di affrontare e risolvere diversi problemi grazie all’uso della tecnologia».
Il progetto, che ha ottenuto da Regione Lombardia il massimo dei finanziamenti pari a 2 milioni di euro, verrà sostenuto dal Comune con 2 milioni e 750mila euro di fondi propri e del Pnrr e con 905mila euro da parte di Saronno servizi. I tempi di realizzazione fissati sul cronoprogramma sono di 18 mesi.
«Il progetto è solo la prima fase di un programma a medio termine che proietterà Saronno verso il futuro – ha concluso Airoldi – E’ una visione di città che si estende anche al territorio e che coinvolgerà nei prossimi anni anche comuni vicini come Gerenzano, Caronno Pertusella e Turate con i quali stiamo collaborando per un progetto che durerà 9 anni e che presenteremo a breve».
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