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Omicidio a Saronno, la piccola babele di via Varese si chiude nel silenzio: “Vittima e assassino qui per caso”

Nella corte al numero 56 ci vive una comunità fatta di italiani e stranieri da mezzo mondo. Nessuno ha voglia di parlare se non per dire che non è gente che vive lì. Un ristoratore della via: "Troppi furti e insicurezza"

Saronno generica genererico

«Venivano da fuori. In questa corte non è mai successo niente e tutti convivono in pace. Andate via». Nella piccola babele di via Varese 56 da ieri sera (domenica) c’è paura e rabbia per l’omicidio che si è consumato proprio nel cortile interno di un vecchio stabile e nel quale ha perso la vita un uomo di 46 anni di origine ucraina mentre il suo assassino si è dato alla fuga. Nessuna parola di pietà per la vittima esce dall’unica persona che ha parlato con noi: «Ma quale omicidio? Questa è proprietà privata e il cancello per chiuderla doveva arrivare già la settimana scorsa. Se ci fosse stato il cancello non sarebbe successo qui».

Il giro del mondo in una corte

Basta dare un’occhiata ai cognomi sulle cassette della posta per capire che la corte è abitata da mezzo mondo in una convivenza che è un po’ necessità e un po’ indifferenza: ci sono cognomi italiani ma anche arabi, sudamericani e dell’est Europa mentre alcuni appartamenti sono bed and breakfast. Bussiamo a qualche porta ma nessuno apre.

In via Varese dove passato e futuro di Saronno si incontrano

Siamo a due passi dal centro e dalla stazione di Saronno, crocevia di migliaia di passeggeri ogni giorno. Da un lato di via Varese le case di corte si alternano a costruzioni più recenti mentre sull’altro si trova l’hotel Grand Milan con a fianco il maxi cantiere della Torre Parko, un palazzo avveniristico di 20 piani che svetterà sulla città. La zona di via Varese è divisa dal centro dalla grande area dell’ex-Isotta Fraschini, uno spazio enorme che è al centro di un progetto di rigenerazione fermo al palo da un paio d’anni.

Il ristoratore: “Saronno sta diventando feroce”

Se nel cortile, anche comprensibilmente, tutti si sono chiusi nel silenzio, nelle attività intorno c’è qualcuno che qualcosa da dire ce l’ha. È Antonio, proprietario della pizzeria “I due ladroni” che da 24 anni si affaccia su questa strada dalla doppia anima: «Qui ogni sera spaccano il vetro di qualche auto per rubare. Non si capisce perchè il supermercato di fronte spenga le luci lasciando il grosso parcheggio al buio. Saronno sta diventando una città feroce e quello che è successo ieri sera non ci stupisce più di tanto. È pieno di disperati e non si vive molto tranquilli» – commenta con amarezza.

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Ottobre 2024
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