La Brigata
Di Gian Paolo Zoni
Nati tutti lo stesso anno, nel ’40. Cresciuti a pane, latte e castagne. Amici dalle scuole medie. Paolo, Sandro, Luca. Ragazzi semplici, ordinari come soldati di leva, vergini alle novità. Matricole all’Università di Firenze. Periodo di sogni e di grandi aspettative. La brigata delle Cascine, il nome affibbiatogli dagli universitari fiorentini. Da quelli con la puzza sotto il naso, dai migliori, i più bravi, quelli che nell’umiliare gioivano.
Poi lei entrò nelle loro vite. Una scintilla a illuminare il buio della normalità in cui brancolavano smarriti. I giorni bigi e anonimi si colorarono dei capelli di Lara, si animarono della sua allegria, si riempirono di musica. Pomeriggi rubati allo studio ascoltando 45 giri, accovacciati sul tappeto in salotto, occhi al soffitto e la libertà di sognare. Ain’t That a ShameeJohnny B. Goode i dischi preferiti. Avevano incontrato Lara e il Rock ‘n Roll. Dal secondo non vennero abbandonati.
La Ford è ferma sulla strada sterrata. Sono passati quasi trent’anni. Vapore dal cofano sollevato. Campi di fieno intorno. Il sole lento si muove verso Ovest. Lara è seduta su una pietra, fuma. La stessa chioma ramata dei vent’anni. I tre uomini, mani in tasca, osservano sconsolati il motore. Non ne capiscono un granché, fanno mestieri da mani pulite.
«Lara, avresti dovuto controllare l’auto prima di partire». Luca parla piano per mascherare il disappunto. Per tutta risposta lei sbuffa e si sposta una ciocca ribelle dal viso, inclina il capo verso l’alto e aspira una boccata di fumo.
«Come abbiamo potuto lasciarle decidere la strada?» Sandro reprime a stento l’irritazione. «Proseguendo sulla statale a quest’ora saremmo a Roma. In tempo per cenare e andare al concerto».
* Paolo tira un calcio a un sasso. «L’ultima occasione per vederli tutti quanti dal vivo». «Quante storie!» sbotta Lara. «Ho comprato io i biglietti, e sono io che ci rimetto. Sedete e godetevi questo tramonto. È stupendo».
Le si avvicinano scrutandosi l’un l’altro. Quanto hanno amato quella donna, innamorati e mai ricambiati.
«Accendiamo un bel falò in mezzo alla strada, musica finché la batteria non si scarica e balliamo». La fissano perplessi.
«Vuoi passare la notte qui in mezzo al nulla? Siamo a metà novembre, geleremo». Lara ignora il commento di Paolo. «Luca, accendi la radio per favore». Lui obbedisce, tuttora incapace a dirle di no.
Alzandosi li contempla malinconica. Come può svelargli di avere manomesso il radiatore, di non possedere i tagliandi di ingresso per il concerto? Come può dire loro delle spietate parole dei medici?
Sotto il cielo porpora del crepuscolo, le note di Jambalaya riecheggiano nella campagna. Lara danza, e i tre amici, ignari unici amori della sua vita, si uniscono a lei. La brigata delle Cascine riappare per un’ultima volta. *
Concerto “The Giants Of Rock ‘n Roll” – Roma 17 Novembre 1989- Little Richard, Fats Domino, BB King, Jerry Lee Lewis, Bo Didley, Ray Charles, James Brown.
Racconto di Gian Paolo Zoni. Contributo al progetto del Cavedio “Evento mondiale Rock ‘nRoll”, in programma il 3 febbraio 2025 (Route 66 – 1959-2025). Si consiglia di consultare la data 3 febbraio 1959 (Il giorno in cui morì la musica).
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