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Enrico Brizzi e il ritorno di Jack Frusciante: “Sono ripartito là dove avevamo lasciato Alex e Aidi”

A trent'anni di distanza lo scrittore racconta come nasce il sequel di quello che è stato un libro epocale: "Ti rendi conto di maneggiare qualcosa di delicato, perché è nella vita e nei sentimenti di tante persone. Ma era il momento giusto per riprendere quella storia"

Dopo trent’anni dall’uscita di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, Enrico Brizzi è tornato per raccontare il sequel di quello che è stato un romanzo epocale.

Lo scrittore bolognese a metà settembre ha pubblicato “Due”, (edizione HarperCollins Italia, la copertina è di Alessandro Baronciani) ripartendo là dove s’era fermato il primo libro, con Alex “che fila veloce come il vento” nel salutare Adelaide detta Aidi in partenza per un anno di studio all’estero.

Un libro attesissimo dai tanti che hanno amato quello che è stato il romanzo d’esordio di Enrico Brizzi dove una Bologna elettrica diventa la scenografia ideale per quel romanzo generazionale.

«È abbastanza misterioso come nascono le storie e le urgenze di raccontarle», racconta Enrico Brizzi che incontriamo al Wired Nex Festival di Rovereto dove è stato invitato proprio a presentare il suo nuovo libro.

«Quello che posso dire è che per 29 anni ho voluto bene al mio libro d’esordio, ne ho celebrato i compleanni, ha fatto tanti reading in giro raccontando la storia del vecchio Alex e di Adelaide. Mai, fino all’anno scorso, mi aveva sfiorato l’idea di scriverne il seguito».

E spiega: «È successo che ho letto quel romanzo, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, per la prima volta, dall’inizio alla fine, come se fosse il libro scritto da qualcun altro. Per qualche processo magico e mistico che non saprei spiegare razionalmente quando ho finito di leggerlo, ho chiuso il libro, mi sono spostato alla scrivania e ho iniziato a scrivere come andava avanti la storia secondo me.

È stato un po’ terrorizzante perché per tanti anni ho sentito le persone dirmi “quel libro mi ha cambiato la vita”, “ho chiamato mia figlia Adelaide”, “mi sono trasferito a Bologna”. Ti rendi conto di maneggiare qualcosa di delicato, perché è nella vita e nei sentimenti di tante persone.  Ma alla fine chi sono io per non avere il diritto a provare a raccontare come va avanti la storia?».

Quindi la nascita del sequel: «con il congedo tra questi due ragazzi. Lei parte per l’America, lui dopo l’ultimo bacio le dà le spalle e scende verso la città e “fila così come il vento…” . Nel nuovo libro la storia ricomincia esattamente pochi giorni dopo quel momento. È la storia di due ragazzi che dopo aver ammesso con sé stessi che qualcun altro è entrato nella propria vita, che hanno fatto spazio ognuno dei due all’altro, si devono separare e si chiedono cosa succederà, se quando si rincontreranno sarà tutto come prima. E quando ti fai questa domanda per la prima volta c’è n’è abbastanza per scrivere un romanzo».

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Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it
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Pubblicato il 02 Ottobre 2024
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