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Arte, storia e… gol: la Varesina lancia la nuova stagione da Palazzo Branda Castiglioni

Il dg Di Caro: «Nel nostro progetto ci sono comunità, valori e cultura dello sport». La terza maglia è giallonera: «Un omaggio ai Mastini dell'hockey». Spilli: «Il club è una moglie che mi stimola a fare sempre meglio»

La Varesina si svela a Palazzo Branda

Nella tarda mattinata di sabato 24 agosto, la Varesina Calcio ha presentato la squadra in vista della prossima stagione che vedrà le Fenici impegnate, non senza ambizioni, nel Girone B della Serie D. Il vernissage si è tenuto nella suggestiva cornice di Palazzo Branda Castiglioni a Castiglione Olona, una cornice speciale e ricca di arte e di storia, una scelta forte in previsione di un’annata altrettanto rilevante.

All’incontro sono intervenuti il direttore generale del club, Massimiliano Di Caro, il direttore sportivo Damiano Micheli e mister Marco Spilli, da tanti anni una garanzia sulla panchina della società nata in due piccoli centri ma ormai allargatasi a tutta l’area circostante. A dare il benvenuto ai presenti ci hanno pensato il sindaco di Castiglione Giancarlo Frigeri e l’assessore Chiara Canziani.

Nelle parole di Max Di Caro è riassunto il programma, non solo sportivo, di una società che ha voluto ulteriormente stringere l’amicizia con i Mastini dell’hockey (presente anche il presidente di questi ultimi, Carlo Bino): «Proseguiamo con la nostra attività sulla falsariga degli ultimi anni e con i progetti già iniziati e che stiamo portando avanti – spiega il dg rossoblu – Anche le maglie 2024-25 hanno signficati precisi: le prime due sono rossoblù, a richiamare i colori sociali della Varesina, la terza maglia sarà invece giallonera in omaggio ai Mastini con cui da un anno abbiamo una collaborazione importante».

«Tengo poi a specificare tre concetti importanti – prosegue Di Caro – la prima parola è “comunità”, ossia il legarci ai comuni che ci ospitano, con i quali abbiamo una partnership molto forte. Grazie a essi abbiamo avuto la possibilità di lavorare nei diversi centri sportivi, rendendoli belli e confortevoli per i ragazzi che ci si allentano. Quest’anno avremo 500 ragazzi che orbiteranno nei nostri centri. Il secondo punto riguarda i valori. La Varesina negli ultimi anni è diventata un’eccellenza a livello giovanile, abbiamo squadre che giocano nei campionati elite lombardi e ci siamo “delocalizzati” accogliendo ragazzi anche da altre città, come Como e Milano. Oggi nasce un progetto per avvicinarci alle squadre CSI della zona, con lo scopo di rimanere attaccati al territorio e stare vicini ai ragazzi appassionati, che non hanno la possibilità di giocare in rossobù. La terza parola è cultura, intesa come cultura dello sport. Negli ultimi anni, come Varesina e come Scoiattolo, ci siamo avvicinati a tantissime realtà del territorio non calcistiche e l’omaggio all’hockey rientra in questa sfera».

Se Di Caro, nel proprio ruolo, guarda alle linee programmatiche generali, il ds Micheli fa il punto sul lato sportivo: «Quest’anno abbiamo dovuto ricostruire la squadra, perché molti giocatori sono andati in squadre di professionisti e questo ci rende orgogliosi. Abbiamo puntato sui valori umani, scegliendo ragazzi che rispecchiassero quello che è la Varesina. Quando i calciatori hanno gli stessi valori è più facile amalgamare il gruppo. Poi ovviamente abbiamo guardato anche la componente tecnico tattica».

Parola quindi a mister Spilli, veterano delle Fenici: «La cosa più bella che i giocatori mi hanno già dimostrato è stata la disponibilità di voler imparare per entrare nel nostro sistema di gioco. Il nostro sogno è quello di prendere in mano la gara e dimostrare attraverso il calcio i capisaldi delle scelte che abbiamo fatto. È un lavoro che durerà nel tempo, perché trenta giorni non bastano, ma quando c’è la disponibilità giusta l’allenatore si tranquillizza e capisce che può fare un lavoro importante».

Il tecnico di origini toscane prosegue: «Sono qui da quanto tempo e conosco la famiglia Di Caro e quello che c’è dietro alla Varesina; queste manifestazioni mi aiutano a far capire ai ragazzi che sono in una società ambiziosa e che vuole crescere. La Varesina però non è la stessa di dieci anni fa: è come una moglie che cambia in continuazione e mi stimola a dare il meglio, ad alzare sempre l’asticella per portarla il più in alto possibile. Ogni anno ho una creatura nuova tra le mani e cerco di plasmarla con quelli che sono i nostri valori. La stagione scorsa è passata, quest’anno sarà un’altra storia e dobbiamo convogliare i nostri sforzi perché la storia soia fantastica».

A proposito di legami territoriali, ecco l’intervento di Giancarlo Frigeri, sindaco di Castiglione Olona dove – oltre a Palazzo Branda – si trova anche il Museo delle Arti Plastiche (MAP), altra tappa della mattinata rossoblu. «Io ringrazio la famiglia Di Caro per aver scelto questa sede: seguo la Varesina da quando è nata e prima ancora seguivo il calcio a Venegono e Castiglione che, con la fusione, hanno dato vita alla realtà attuale».
«Benvenuti a Castiglione Olona e a Palazzo Branda Castiglioni – ha aggiunto l’assessore Chiara Canzani – Siamo nella dimora del cardinale, la figura più importante che abbiamo avuto in città e che ha creato tutto quello che vedete nel centro storico. Nel Quattrocento, Branda ha creato la prima cittadella ideale dell’umanesimo. Ha creato questi monumenti che ci invidiano in Italia e non solo».

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Pubblicato il 24 Agosto 2024
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