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Hiroshima e Nagasaki 79 anni dopo. Varese ricorda i due tragici eventi con un progetto di pace

Nell'anniversario delle due bombe atomiche che cambiarono la storia del mondo, il Kaki Tree Project attivato a Casciago, Venegono Inferiore e Castiglione Olona affida ai bambini un messaggio di pace e memoria

venegono inferiore - kaki tree project

Dopo 79 anni dalle due tragedie di  Hiroshima e Nagasaki che hanno sconvolto il mondo intero, anche Varese ricorda le vittime con un progetto che vede protagonista una pianta di kaki.

Le bombe che cambiarono il mondo

Sono le 8:15 del 6 agosto 1945, è un lunedì, e una luce improvvisa invade ogni angolo delle case. Arriva come un fulmine ma non c’è nessun temporale.

C’è chi sta ancora dormendo, chi si prepara per andare al lavoro, chi si è appena alzato e prepara la colazione. Poi tutto d’un tratto, un boato. Non è un suono già sentito, non è come quando cade un fulmine, che nel giro di qualche frazione di secondo passa. Questo è diverso, è più intenso, e non sembra fermarsi.

L’unica certezza è che è caduto qualcosa: del tutto “normale” quando si vive in un paese in guerra, e il Giappone lo era. Data anche la situazione a livello mondiale e le tensioni per i continui scontri, ci si poteva aspettare di tutto, ma forse non così tanto.

Dopo la caduta del fatidico oggetto, si alza un polverone, fino a creare la nuvola più grande e strana mai vista prima, a forma di fungo e altissima.  E subito dopo urla. Tante urla. Fanno quasi più spavento le grida strazianti delle persone che lo scoppio. E in quel momento si capisce tutto: l’oggetto caduto era una bomba.

Nei giorni successivi all’evento, il mondo intero parla di ciò che era accaduto, non pensando si potesse arrivare a tanto, soprattutto perché dal 1° settembre del 1939 molte stragi avevano già sconvolto interi paesi.  Solo tre giorni dopo, un’altra bomba era pronta per essere sganciata. Infatti, la mattina del 9 agosto, a 400 chilometri di distanza, alle 11:02 la città di Nagasaki venne distrutta da “Fat Man”, la seconda bomba atomica.

Solo negli anni successivi ai bombardamenti si è scoperto che la prima bomba “Little Boy” fatta cadere a Hiroshima è esplosa a quasi 600 metri dal suolo, uccidendo sul colpo tra le 70mile e le 80mila persone, mentre la seconda, sganciata a Nagasaki, ha causato 74mila morti entro la fine dell’anno.

Non è stato solo uno dei peggiori disastri per la perdita di vite umane, ma anche a livello ambientale i danni sono stati immensi con il rilascio di sostanze radioattive nell’ambiente a livelli altissimi per anni. Nonostante la maggior parte degli edifici in Giappone fossero costruiti a prova di terremoto (essendo una zona sismica ad alto rischio), nulla ha potuto resistere alla forza distruttiva delle due bombe.

Le conseguenze socio-politiche

Gli Stati Uniti hanno studiato i due attacchi per porre fine in brevissimo tempo alla guerra, e in un certo senso così è stato. Infatti a neanche un mese dalla tragedia, precisamente il 2 settembre, l’Impero giapponese si dichiara sconfitto e si sancisce così la fine della Seconda Guerra Mondiale.

La fine della guerra ha portato però ad una serie di conseguenze a livello internazionale. Infatti tutti gli equilibri che erano stati raggiunti dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, sono stati completamente distrutti, e questo ha portato a molte tensioni tra i vari stati.

Il mondo si divise completamente in due parti: Oriente e Occidente, aprendo la lumga stagione della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, dove si fronteggiavano modelli sociali e politici completamente opposti.

È in questo periodo che nacque la NATO, e iniziò a farsi sempre più spazio l’idea di creare l’Unione Europea, istituita ufficialmente nel 1993 con il Trattato di Maastricht.

Il kaki della pace parla di sopravvivenza

Interi edifici sono stati distrutti, strade rasate al suolo e oltre 100mila morti: in tutto questo orrore però un albero di kaki è riuscito a salvarsi miracolosamente dalla seconda bomba. A darne prova è stato un arboricoltore residente proprio a Nagasaki, che quando ha trovato l’albero nel 1994, se ne è preso cura fino a farlo riprendere del tutto ed ottenere delle pianticelle di “seconda generazione”.

Ed è proprio questo atto di resistenza e sopravvivenza, che ha dato il via al Kaki Tree Project- Revive Time che in provincia di Varese ha coinvolto Casciago ma anche Venegono Inferiore e Castiglione Olona.

Il progetto, nato 25 anni fa da un’idea del fitopatologo Masayuki Ebinuma e dell’artista Tatsuo Miyajima, affida ai bambini di tutto il mondo le pianticelle di seconda generazione nate da quella pianta madre, un simbolo di resilienza, rinascita pace e memoria, e chiede loro di allevarle e di produrre espressioni artistiche che abbiano come tema l’albero di kaki e la pace.

 

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Pubblicato il 06 Agosto 2024
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