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Nicolò Martinenghi miracoloso: l’oro olimpico dei 100 rana è suo

Impresa pazzesca del campione di Azzate che batte di 2 centesimi Peaty e Fink e conquista il titolo più importante. Primo oro per l'Italia. Canottaggio: bene Soares. Lunedì a mezzogiorno Danilo Sollazzo di Casorate in finale nella carabina

Oro olimpico a Parigi nei 100 rana per Nicolò Martinenghi

Pazzesco, irreale, miracoloso. Nicolò Martinenghi è campione olimpico dei 100 rana con una gara meravigliosa, nella quale ha battuto di appena due centesimi due enormi rivali: Adam Peaty e Nic Fink.

Il fenomeno di Azzate, biondo platino (anzi: biondo oro!) per l’occasione, non solo bissa il podio di Tokyo (fu terzo) ma addirittura si prende la gloria totale. Ed è anche la prima vittoria dell’Italia a Parigi 2024, con un medagliere che dopo due giorni era fatto sì di medaglie (2 argenti e 3 bronzi) ma era ancora senza ori.

Due notazioni tecniche, in mezzo al mare di emozioni. La prima: tempi alti, perché in questa vasca evidentemente i ranisti sono penalizzati. E questo è stato importante per “Tete” che – dirà poi – puntava a cogliere l’attimo, il momento perfetto. Per lui 59.03 (ha un personale di 58.26), due centesimi in meno di Peaty e Fink, secondi a pari merito. Poi gli altri ma a una certa distanza: Imodou, Matzerath e Kamminga. Solo settimo il chiacchierato cinesone Qin, infine Corbeau.

La seconda: per vincere Martinenghi era chiamato a una prima metà di gara sopra gli standard per poi scaricare nella seconda vasca tutta la sua progressione. E così è stato: il varesino ha tenuto il lancio di Peaty, Fink e Qin mettendosi nella migliore condizione per lo sprint conclusivo. L’allievo di Marco Pedoja – un “bravo” gigantesco va anche a lui – a 25 dall’arrivo ha fatto capire di essere da medaglia. E da lì alla fine è stato ancora più poderoso, prendendosi tutti i centimetri, i millimetri necessari per toccare per tutti. Di toccare l’oro. Anzi, di agguantarlo, metterlo al collo e trionfare.

E non finisce qui, perché Tete – che oggi ha gareggiato davanti ai genitori volati a Parigi per sostenerlo – sarà una delle punte di diamante della 4×100 mista, una staffetta che può dare altre soddisfazioni all’Italia. Ma prima, un po’ di festa è sacrosanta per un oro favoloso.

Le parole di NicolOro: “Dopo Mondiale ed Europeo, il titolo olimpico è la ciliegina”

TIRO: SOLLAZZO CERCA LA MEDAGLIA

Lunedì all’ora di pranzo un altro varesino cercherà di ottenere una medaglia. Danilo Dennis Sollazzo, 21 anni di Casorate Sempione, si è qualificato per la finale della carabina ad aria compressa a 10 metri, la gara che più gli si addice. Terzo posto per Sollazzo, che gareggia per i Carabinieri, ha ottenuto 631,4 punti, appena 3 decimi in meno del cinese Sheng e dell’argentino Gutierrez, primi a pari merito. La finale a 8 prenderà il via a mezzogiorno.

CANOTTAGGIO: SOARES VOLA, ELIMINATO CARUCCI

Gabriel Soares e Stefano Oppo mettono un bel punto esclamativo nella batteria del doppio pesi leggeri maschile. Il “brasiliano di Besozzo” e il compagno di barca sardo vincono la propria regata di qualificazione facendo segnare di gran lunga il miglior tempo tra tutti gli equipaggi. L’Italia è partita fortissimo – ritmo da 50 colpi! – ma ha trovato a lungo la Cechia al proprio fianco. Nell’ultimo quarto di gara però, Soares e Oppo hanno preso il largo staccando i rivali di oltre 5″ e avanzando la propria candidatura per il podio.

Soares però è l’unico varesino soddisfatto della giornata domenicale sulle acque olimpiche. Peggio di tutto sta Nicolò Carucci sul doppio senior: la giovane stella della Canottieri Gavirate, insieme ad Alessio Sartori, ha chiuso all’ultimo posto il ripescaggio. In questa specialità quindi l’Italia si piazza 13a e ultima ed è chiaro che il rimescolamento di formazione deciso alla vigilia di Parigi, qui non ha pagato. Vedremo per il quattro di coppia.

Esordio olimpico invece sia per Giovanni Codato (due senza) sia per Nicholas Kohl (quattro senza): il canottiere di Oggiona ha chiuso al quarto posto la propria batteria, quello di Cadrezzate quinto ed entrambe dovranno disputare i recuperi. Se per Codato questo passaggio era atteso, quelli di Kohl e compagni (Lodo, Abagnale e Vicino) è preoccupante visto che la barca è considerata almeno da finale

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 28 Luglio 2024
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