Notte prima degli esami gomito a gomito per mamma e figlia a Rescaldina: Arianna e Martina si diplomano insieme
Martina Tripepi, 23 anni, e la madre Arianna Grisetti, 48, si sono diplomate insieme all'Istituto Dell'Acqua di Legnano dopo tre anni spesi sui banchi del corso serale Costruzioni, Ambiente e Territorio
Quando la notte prima degli esami la passi…con la mamma. Martina Tripepi ha 23 anni, lavora in un’azienda che opera nel mondo delle valvole e qualche settimana fa si è diplomata all’Istituto Dell’Acqua di Legnano dopo tre anni spesi sui banchi del corso serale Costruzioni, Ambiente e Territorio, il “vecchio” istituto tecnico per geometri. Al suo fianco quel giorno non c’erano solo i compagni di classe, ma anche la mamma, Arianna Grisetti, 48 anni. E non per portare fiori e bollicine come hanno fatto tanti genitori, ma per sedersi a sua volta davanti alla commissione per quell’esame che si ricorda per tutta una vita: Martina e Arianna, entrambe nate e cresciute a Rescaldina, si sono diplomate insieme, dopo anni di sacrifici in cui si sono sostenute a vicenda.
«Non avevo avuto la possibilità di diplomarmi dopo il Covid, l’indirizzo che avevo scelto poi non mi piaceva davvero – ci racconta Martina seduta nel giardino di casa, con la mamma accanto -: mi sono fermata un anno, ho trovato lavoro e poi ho deciso di iscrivermi al serale per finire le scuole superiori, anche se finire di lavorare alle 17 e iniziare le lezioni alle 18 per tre anni è stato impegnativo. All’inizio quello di diplomarsi insieme è nato come uno scherzo, poi però mia madre ha scelto di venire davvero con me. Averla con me è stato un aiuto, anche perché lavorando a volte era difficile riuscire a stare dietro a tutto e lei mi ha aiutato, anche se un po’ di competizione c’è stata».
«Avevo frequentato un corso triennale per operatore d’ufficio al termine del quale avevo ottenuto un attestato ma non il diploma e mi era sempre rimasto l’amaro in bocca – aggiunge Arianna -. Non è stato semplice, anche perché ho altre due figlie e mio marito fa un lavoro impegnativo, ma una volta in classe ero contenta di esserci, ero concentrata su quello che facevo: magari arrivavo stanca al momento in cui iniziavano le lezioni, ma poi c’era sempre la scarica di adrenalina. Ora, scherzando con la mia figlia più piccola, le ho detto che dopo le superiori con Martina frequenterò l’università con lei».
E dopo tre anni e il tanto atteso diploma, arrivato dopo scritti e orali vissuti con emozione ma anche con l’immancabile sottofondo di agitazione, Arianna e Martina non hanno dubbi: rifarebbero tutto da capo, sacrifici compresi. «In questi anni abbiamo incontrato professori validi che ci hanno sempre sostenuto, comprendendo a pieno anche le nostre esigenze e dimostrandosi flessibili e consapevoli: la seconda prova, ad esempio, era talmente difficile che senza la preparazione che ci ha dato il nostro professore, Giuseppe Macrì, non ce l’avremmo mai fatta. L’indirizzo che abbiamo scelto, poi, garantisce tantissimi sbocchi e frequentando i corsi diurni si finisce per essere influenzati anche dalle dinamiche che si creano in classe, ma al serale si condivide l’esperienza con persone che hanno voglia di studiare e fanno le cose con serietà. Dobbiamo ringraziare la nostra famiglia che ci ha permesso di fare questo percorso: senza di loro, non ci saremmo riuscite».
Lucio, nonno da 100 e lode al Bernocchi di Legnano. A 64 anni la seconda Maturità
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