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Dopo 18 mesi quale è il bilancio di case e ospedale di comunità? Risponde l’Asst Valle Olona

A oltre due anni dall'avvio della prima casa di comunità e a 18 mesi dai primi letti di ospedale di comunità la direzione strategica indica i dati e alcuni benefici ottenuti

Lonate Pozzolo luoghi

Sono stati 55, nei primi sei mesi del 2024, i pazienti ricoverati nei 10 posti letto dell’ospedale di comunità a Somma Lombardo dell’Asst Valle Olona. L’età media si rivela alta: 80 anni e le patologie sono quelle cardiovascolari e respiratorie.

L’ospedale di comunità è stato introdotto dell’ultima riforma sanitaria lombarda e mira ad accompagnare al rientro al domicilio quei pazienti che, superata la fase acuta della malattia, non sono ancora in grado di essere dimessi.

A prevalente gestione infermieristica, gli attuali 10 posti letto della Valle Olona si trovano all’interno dell’ospedale Bellini, in stretta connessione con il reparto di medicina.

Il ricovero medio è di 16,5 giorni e il 47% dei dimessi rientra a casa

L’analisi dei dati raccolti in questi mesi ( la fotografia fornita dall’azienda è relativa solo al semestre della nuova direzione e non risale all’effettiva entrata in funzione dell’OdC risalente al gennaio 2023) permette di avere qualche riscontro sull’efficacia di questo nuovo modello di presa in carico: « La degenza media – spiega la direzione strategica dell’azienda fornendo i dati – è stata di 16,5 giorni e, al momento delle dimissioni, il 47% dei pazienti è rientrato al proprio domicilio il 40% ricoverato presso una RSA o residenza di cure intermedie mentre il 6% è stato nuovamente ricoverato in un ospedale».

Dimissioni tutelate con servizi di ADI o SAD

Le dimissioni sono avvenute per il 42% dei degenti con l’attivazione di servizi ulteriori come l’Assistenza domiciliare integrata , o servizi assistenziali domiciliari o ausili.

Riduzione delle giornate medie di degenza nei reparti di area medica per acuti

A livello di benefici sull’attività degli ospedali per acuti, però, la fotografia non è ancora definita: «Si segnala una riduzione delle giornate medie di degenza nei reparti di area medica, attribuibili a diversi fattori tra cui è possibile inserire anche l’offerta di ricovero presso l’Ospedale di Comunità, anticipando di fatto la data di dimissione dall’U.O. per acuti» spiega ancora la valle Olona che, però, non fornisce dati riguardo alle riacutizzazioni dei pazienti con rientro in pronto soccorso dopo l’esperienza dell’ospedale di comunità: «Occorre attendere più tempo per osservare la riduzione del fenomeno dei frequent user nei PS. I pazienti presi in carico possono però giovare di una maggiore appropriatezza di cura, evitando una ridondanza di prestazioni non necessarie, un monitoraggio costante e di percorsi agevolati per una consulenza specialistica».

Dai 184 ai 254 gli accessi medi settimanali nelle case di comunità

I pazienti “presi in carico” vengono oggi seguiti anche dal personale delle Case di Comunità. La Valle Olona ha aperto la prima struttura a Lonate Pozzolo dove oggi gli accessi medi settimanali sono 184. Nelle altre case, si registrano 225 accessi alla settimana in quella di Cassano Magnago e 254 in quella di Busto Arsizio.

« Le motivazioni degli accessi – spiega l’azienda ospedaliera – sono per lo più ascrivibili a: orientamento ai servizi, accesso alle prenotazioni tramite CUP/PUA, prestazioni specialistiche, presa in carico degli ambulatori pazienti cronici, commissione invalidi/patenti, offerta consultoriale e dal 1 luglio offerta vaccinale delocalizzata a seguito della chiusura dell’Hub».

La Valle Olona avrà 70 infermieri di famiglia: sono 38 quelli assunti fino a oggi

«L’attivazione delle CdC – fa notare l’Asst – ha permesso l’implementazione dell’offerta socio-sanitaria in termini di competenze multiprofessionali che garantiscono una presa in carico globale ed in stretta sinergia con la medicina territoriale. A oggi, con Delibera Regionale, è stata prevista per l’ASST Valle Olona l’acquisizione di 70 unità di personale infermieristico da inquadrare con il ruolo di infermiere di famiglia e comunità: le procedure di reclutamento hanno permesso di acquisire 38 unità da impiegare nelle CdC attualmente attive come da cronoprogramma regionale. La presa in carico da parte dell’IFeC può avvenire per periodi di tempo limitati (es. Cure Palliative Domiciliari o bisogno che si risolve con un intervento monoprestazionale) o presa in carico continuativa (es. percorso di case management paziente cronico e fragile che può anche anni)». 

Modelli di telemonitoraggio

A supporto dei pazienti cronici, sono avviati programmi di monitoraggio attraverso la telemedicina che consente una presa in carico da remoto della persona con cronicità e della sua famiglia. È un modello che mette in rete l’equipe delle Case della Comunità, con i Medici di Medicina Generale, i Medici Specialisti e gli Infermieri di Comunità tutti chiamati a realizzare il progetto individuale di presa in carico, concordando obiettivi di salute e il piano di monitoraggio.

Sono attivi sistemi di telemonitoraggio multiparametrico dei pazienti internistici polipatologici da parte delle unità operative specialistiche ospedaliere e sistemi di telemonitoraggio dei pazienti cronici-fragili da parte delle CdC per i pazienti in carico all’ambulatorio cronicità

L’inserimenti all’interno di questi programmi avviene sulla base di specifici criteri di eleggibilità secondo protocolli condivisi con gli specialisti e i medici di medicina generale.

Anche in questo caso, non sono stati forniti dati oggettivi  sui benefici pratici dalla Valle Olona che si limita a fotografare l’attuale organizzazione territoriale dell’offerta sanitaria.

Il bilancio dell’assessore Bertolaso

L’investimento sul territorio, dunque, è ancora in fase di costruzione. Se si stia andando o meno nella direzione corretta non è ancora possibile capirlo: anche l’assessore Bertolaso ha indicato edifici e strutture aperte.

Gli unici dati su cui riflettere, dunque, rimangono quelli dei bollini neri per i pronto soccorso che vivono ancora e costantemente condizioni di lavoro estreme. 

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it
Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.
Pubblicato il 22 Luglio 2024
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