Progresso sociale e benessere delle comunità locali, la provincia di Varese cresce e guadagna sei posizioni
Il dato emerge dall’ultimo aggiornamento del Social Progress Index (SPI), sviluppato dalla LIUC - Università Cattaneo, per conto di Confindustria Varese, con l'obiettivo di conciliare la crescita economica con la qualità della vita sul territorio
Varese guadagna sei posizioni nella classifica generale delle province italiane per progresso sociale, salendo in 22esima posizione. Una buona notizia che emerge dall’ultimo aggiornamento del Social Progress Index (SPI), sviluppato dal think tank Strategique con il supporto scientifico di IEC – Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC – Università Cattaneo, per conto di Confindustria Varese. Una rilevazione in linea con il Piano Strategico #Varese2050 dell’associazione datoriale, attraverso il quale gli industriali varesini si sono dati l’obiettivo di conciliare la crescita economica con la qualità della vita sul territorio.
Obiettivo del Social Progress Index è quello di costruire una mappa con i punti deboli ed i punti di forza del Varesotto per impostare, ognuno per la propria parte, insieme alle istituzioni, alle imprese e gli altri attori sia pubblici sia privati, politiche innovative in grado di aumentare il benessere delle comunità locali.
Si tratta dell’unico strumento non economico di misurazione del progresso sociale riconosciuto a livello internazionale e basato su una metodologia robusta, costruita in oltre 20 anni di ricerca sul tema dall’organizzazione no-profit Social Progress Imperative, che dal 2013 lo realizza per 169 Paesi nel mondo e di cui IEC è partner italiano.
Dopo una prima rilevazione avvenuta a inizio 2023 Strategique e IEC hanno aggiornato le loro elaborazioni con una nuova edizione 2024 del Social Progress Index Varese i cui risultati vengono riportati qui di seguito.
Il posizionamento generale di Varese (22esima, +6)
Nel 2024 Varese guadagna dunque sei posizioni rispetto all’anno precedente, salendo in 22esima posizione nella classifica generale delle province italiane per progresso sociale. Complici di tale avanzamento, un ottimo miglioramento delle performance soprattutto nella prima dimensione dell’indice – quella dei Bisogni Umani Fondamentali – dove guadagna nove posizioni, ed una ulteriore progressione di sei posizioni nella terza dimensione, quella delle Opportunità. Ciò a compensazione della perdita, invece, di sei posizioni nel secondo “pilastro” del Social Progress Index (SPI), quello legato ai Fondamenti del Benessere.
«È importante evidenziare alcune considerazioni generali sui risultati di SPI 2024 – spiegano i referenti del progetto – A livello nazionale, è stato un anno sostanzialmente in declino per l’Italia con una generale perdita di progresso sociale creato complessivamente dai territori. I punteggi assoluti variano da Fermo che si dimostra la migliore con +2,77, alla peggiore, Matera, con -3,23; l’avanzamento di posizioni di Varese nella classifica generale si spiega anche con il fatto che, rispetto all’edizione precedente, le province con un ranking più alto sono cresciute meno in valore assoluto rispetto alla crescita di Varese. In Lombardia, Brescia, Bergamo, Como, Lecco, Cremona e Pavia sono tutte in recessione (sempre guardando al punteggio complessivo). Crescono nel punteggio realizzato solo Lodi, Varese, Monza e Brianza e Milano; in questa edizione, infine, si hanno anche dati del 2021 che scontano, dunque, gli effetti della pandemia, per alcuni territori più seri di altri».
Questo il posizionamento generale di Varese nel progresso sociale frutto della sintesi ottenuta dall’analisi di tre sottodimensioni (ognuna della quali misurata sulla base di vari indici):
– bisogni umani fondamentali (capacità di un territorio di rispondere alle esigenze essenziali della popolazione);
– fondamenti del benessere (esistenza sul territorio dei presupposti perché gli individui e le comunità possano migliorare e sostenere il proprio benessere);
– opportunità (capacità di un territorio di garantire a tutti gli individui la possibilità di raggiungere il loro pieno potenziale).
Il posizionamento sui bisogni umani fondamentali (12esima, +9)
Grazie ad un significativo miglioramento nei risultati ottenuti dalla provincia in alcune componenti di questo primo pilastro, Varese giunge in 12esima posizione nella dimensione dei Bisogni Umani Fondamentali, sfiorando la top 10.
Migliora soprattutto nella dimensione legata alla gestione dell’acqua e dei servizi igienici (+21 posizioni) e in quella relativa al “riparo” ovvero alla disponibilità per i cittadini di spazi abitativi adeguati, sicuri, e sostenibili economicamente, dove un progresso di ben 29 posizioni fa salire la provincia in 42esima posizione.
Peggiora leggermente la componente legata alla sicurezza che resta comunque quella in cui la provincia si posiziona meglio. Seppur perdendo sei posizioni, resta, infatti, decima a livello nazionale. A penalizzare il territorio, un peggioramento sostenuto nella sicurezza stradale ed in particolare nella mortalità giovanile in incidenti stradali (-23 posizioni).
Nonostante le ottime performance dimostrate in questa prima dimensione dei Bisogni umani fondamentali, nel confronto con le altre province della Lombardia, Varese si trova in una posizione “neutra”. Questo perché delle 12 province lombarde, ben 5 sono nella top 10: Milano (terza), Monza e della Brianza (quarta), Lodi (settima), Sondrio (ottava), e Como (decima). Da segnalare comunque una posizione di forza per Varese nelle tre componenti del rischio alluvioni, rischio frane e il numero di delitti denunciati.
Nel confronto con le province benchmark (quelle più simili a Varese per competitività e prosperità generale del territorio), questa prima dimensione diventa un punto di forza per il Varesotto. Come nell’edizione precedente, è, in particolare, la componente legata alla sicurezza personale a confermarsi punto distintivo per la provincia.
Il posizionamento sui fondamenti del benessere (26esima, -6)
Tra le tre dimensioni di SPI, quella relativa ai Fondamenti del Benessere è l’unica a registrare un declino. La provincia ha, infatti, perso 6 posizioni rispetto all’anno precedente, scivolando al 26esimo posto nazionale.
In questa dimensione, Varese si conferma tra le migliori province in Italia per quanto riguarda l’accesso alla conoscenza – dove si posiziona 18esima nel ranking nazionale, seppur perdendo 3 posizioni – e in quella legata alla salute e al benessere – dove resta 12esima nonostante un calo di 2 posizioni rispetto all’anno scorso.
In queste due dimensioni, Varese si distingue in Italia principalmente per il livello di competenze alfabetiche (nona), competenze numeriche (18esima), nonché per l’indice di sportività, dove – seppur in lieve declino – si conferma nella top 10 nazionale, al nono posto.
In miglioramento la dimensione legata alla qualità ambientale, a dimostrazione di tutti gli sforzi e gli avanzamenti compiuti dalle imprese e dagli stakeholder del territorio nel percorso verso la sostenibilità di prodotti e processi. Varese guadagna sei posizioni grazie ad un avanzamento soprattutto nella qualità dell’aria (PM10 e PM2.5) e nella gestione dei rifiuti urbani. Ancora ampio margine di manovra, invece, in materia di energie rinnovabili (dove Varese è solo 97esima, in calo di due posizioni) e nella disponibilità di verde urbano (dove perdendo una posizione scende al 69° posto).
60° posto in classifica per la dimensione dell’accesso alle informazioni. Nonostante una buona disponibilità di banda larga (Fttc), la provincia dimostra ancora difficoltà nel compiere progressi verso una maggiore digitalizzazione delle proprie attività amministrative e di governo. Se guardiamo all’ICity rank, Varese si trova ancora nella seconda metà della classifica nazionale, in 78esima posizione, a seguito di un calo di ben 10 posizioni rispetto all’edizione precedente.
Nella dimensione Fondamenti del benessere, Varese si conferma in una posizione distintiva rispetto alle altre province lombarde esclusivamente nella qualità del proprio ambiente e dell’aria. Meglio di lei, solo Sondrio che addirittura si conferma nella top 3 italiana, seppur in discesa di due posizioni.
Confronto benchmarking (Como, Cremona, Lecco, Mantova, Parma, Treviso). Anche estendendo il confronto alle province benchmarking, in questo secondo ambito Varese si trova in una posizione “neutrale”, ovvero né di forza né di debolezza. Si conferma di nuovo la qualità dell’aria un punto di forza, insieme alla banda larga, alla mortalità per tumore e al numero di persone diplomate.
Il posizionamento sulle opportunità (43esima, +6)
Nella dimensione legata alle Opportunità, che misura la capacità del territorio di offrire pari opportunità ai propri cittadini di affermare sé stessi in ambito personale, professionale e formativo, Varese sale di sei posizioni, giungendo così sul 43esimo gradino nazionale.
A trainare la salita in classifica, un avanzamento nelle dimensioni legate alla libertà e scelta personale (48°, in crescita di 5 posizioni), e all’educazione avanzata (dove guadagna 6 posizioni ed è oggi 35esima). Andando ancora più nel dettaglio di ciascuna componente, notiamo che la provincia ha migliorato in modo sostanziale il suo posizionamento rispetto all’incidenza di NEET sulla popolazione (le persone che non lavorano, non studiano e non cercano lavoro) dove è salita di ben 20 gradini, giungendo quest’anno in 13esima posizione, e nella partecipazione alla formazione continua, dove grazie a un salto di 39 posizioni, si posiziona oggi 31esima in Italia.
Ampi spazi di miglioramento restano, invece, nella capacità della provincia di ridurre il Gender Pay Gap (77°), migliorare i servizi per l’infanzia (70°), ed ampliare l’offerta culturale (67°).
Peggiorano lievemente le performance nelle dimensioni legate ai diritti personali e all’inclusività, dove la provincia perde, rispettivamente, 2 e 3 posizioni. Varese si conferma tra le ultime posizioni in Italia per la partecipazione dei giovani all’amministrazione pubblica (91esima) e peggiora notevolmente le proprie performance in termini di gender gap anche nella partecipazione al mondo del lavoro, dove perde addirittura 26 posizioni (60°).
In questa dimensione, nonostante il progresso in classifica, la provincia di Varese resta in una posizione di debolezza rispetto alle altre province lombarde. Unica componente in cui il territorio riesce a distinguersi in senso positivo è quella della libertà e scelta personale, dove Varese supera nel confronto regionale le sue vicine di case nell’efficacia istituzionale, nell’incidenza dei NEET, nella densità di patrimonio museale e di verde storico. Restano, al contrario, aree di debolezza quelle dei diritti personali e dell’inclusività.
Confronto benchmarking (Como, Cremona, Lecco, Mantova, Parma, Treviso): posizione di debolezza per Varese anche nel confronto benchmarking, dove, però, si segnala un miglioramento complessivo nelle tre dimensioni dei diritti personali, della libertà e scelta personale e nell’inclusività che quest’anno conquistano una posizione neutrale e non più di debolezza come nell’edizione precedente.
Cliccando qui si possono vedere le infografiche che sintetizzano i vari ambiti della ricerca
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