Il Movimento 5 Stelle attacca, il presidente del consiglio di Saronno Gilli replica
Botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle di Saronno e il presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli
Botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle di Saronno e il presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli.
I pentastellati hanno diffuso una nota polemica con al centro la discussione sulla “mozione sicurezza”: «Al solito niente di fatto nel consiglio comunale di ieri sera a Saronno. A nulla sono valsi gli interventi delle forze di opposizione, tra questi il nostro consigliere Giuseppe Calderazzo che riportando le parole pronunciate dal Prefetto evidenzia, non certo velatamente, la necessità di sollecitare la richiesta presso il Ministero per avere al più presto la Polfer (polizia ferroviaria) nella nostra stazione, ma soprattutto evidenzia la necessità di intervenire su tutto il territorio cittadino per contrastare il dilagare della microcriminalità che aumenta vertiginosamente e in modo incontrollabile, così come richiesto negli emendamenti presentati dall’opposizione e non accolti dalla maggioranza. Per il Sindaco Airoldi il problema non sussiste e la mozione da loro presentata non necessita di tali emendamenti che andrebbero a “snaturarla” . Il problema cittadino relativo allo spaccio, gli scippi che si ripetono in ogni zona della città, indistintamente, la microcriminalità dilagante restano un problema circoscritto alla stazione. “I cittadini non denunciano” si è detto, ma in quale realtà vive il nostro Primo Cittadino?! Quanti cittadini vittime di borseggio vengono sollecitati a “lasciar correre” per via delle innumerevoli, troppe, richieste rimaste inevase? Il M5S non ha mai usato mezzi termini per evidenziare il suo pensiero, e anche in questo caso ci sentiamo di definire ” avvilente” permettere alla nostra città di finire sotto i riflettori di un TG satirico come Striscia la Notizia non per meriti, come accadeva in un passato non troppo lontano, bensì per il suo degrado agli occhi di milioni di italiani, danneggiando l’immagine della “città degli amaretti” sostituita oggi da quella dello spaccio. Una mozione per noi incompleta, ma anche ormai superata dai fatti, incapace di rispecchiare le reali esigenze sulla sicurezza cittadina non meritava il nostro appoggio, ed è stato netto il voto contrario del nostro consigliere Giuseppe Calderazzo. È giusto che i cittadini sappiano in che modo l’amministrazione si fa carico delle loro istanze, soprattutto perché stiamo parlando di un tema sensibile come quello della sicurezza, e su questi temi non si scherza!».
Pronta la replica di Gilli, che non entra nel merito politico della polemica, ma commenta le procedure seguite e da seguire in futuro:
«Ho letto il comunicato del Movimento 5 Stelle dedicato alla mozione discussa ieri sera in Consiglio Comunale in materia di sicurezza e Polizia Ferroviaria. Ovviamente non è compito mio entrare nel merito delle dichiarazioni di natura politica, che ognuno nel nostro Paese fortunatamente può fare, grazie alla libertà di pensiero e di espressione garantiti dall’art. 21 della Costituzione. Tuttavia, in funzione di Presidente del Consiglio Comunale, come tale deputato alla tutela del civico consesso e delle norme che lo regolano, nonché dei suoi componenti, Consiglieri e Gruppi Consiliari, devo purtroppo rilevare che il citato Movimento politico non può legittimamente usare espressioni come “…il nostro Consigliere Giuseppe Calderazzo…” e “voto contrario del nostro consigliere Giuseppe Calderazzo”.
Invero, il Consigliere dott. Giuseppe Calderazzo, dopo avere rinunciato alla propria iscrizione al Gruppo Consiliare del Partito Democratico, in cui era stato eletto, risulta essere Consigliere indipendente non iscritto ad alcun Gruppo Consiliare, come previsto dal vigente Regolamento.
Non esiste, quindi, né può legittimamente esistere, una rappresentatività da parte del citato Consigliere dott. Calderazzo di una forza politica che non fa parte del Consiglio Comunale, da cui peraltro questo Movimento era rimasto escluso alle elezioni comunali del 2020 per non avere raggiunto il minimo dei voti necessari per legge. Pertanto, le riportate espressioni usate in questo comunicato dal Movimento 5 Stelle non corrispondono a quanto consentito dal vigente Regolamento del Consiglio e costituiscono un vulnus per il Consiglio Comunale e per le sue articolazioni.
Si invita pertanto il predetto Movimento a rettificare e ad evitare confusive e suggestive definizioni, che modificano illegittimamente l’immagine istituzionale del Consiglio Comunale, della sua composizione e dei Consiglieri comunali.
Si sottolinea, peraltro, la scrupolosa correttezza del Consigliere dott. Calderazzo, che ha sempre usato l’appropriata definizione di “Consigliere Indipendente”, come riconosciutagli dal Regolamento. La sua attuale appartenenza politica esterna all’organo elettivo, del tutto libera, non rileva, neppure indirettamente od obliquamente, per l’esercizio della sua funzione di Consigliere non iscritto ad alcun Gruppo Consiliare costituito nell’assemblea civica. Si è certi che il Consigliere dott. Calderazzo proseguirà nel suo corretto, apprezzato comportamento e saprà bene distinguere e separare la sua funzione pubblica, sottoposta al vigente regolamento consiliare, da esterne militanze politiche, cui ha liberamente scelto di aderire».
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