Una notte in risciò: cinque amici pedalano alla bike night da Milano al Lago Maggiore
Cinque appassionati di mountain bike si preparano all'avventura goliardica: per cento km su una "macchinetta" a pedali, di quelle che si usano a Rimini. Con birre e grigliata a bordo
Cinque amici a pedalare su un risciò nella notte.
Potrebbe essere un film, in riviera romagnola sulle orme di Fellini.
Invece è l’avventura un po’ balorda di quattro amici, che si preparano a partecipare con questo curioso mezzo ad un evento che – di per sé – è già di suo originale, la bike night, la pedalata collettiva di cento km di notte, da Milano al Lago Maggiore.
Ne abbiamo già scritto qualche volta, della bike night: evento divenuto man mano sempre più partecipato. E che ha un pezzo di fascino nel fatto che tra i pedalatori c’è di tutto, dai ciclisti competitivi alle ragazze che fanno la notte insieme, dal solitario a chi pedala in grandi gruppi con cassa e musica dance a tenere il ritmo.
E allora quest’anno ci saranno anche loro.
«Tutto è cominciato un po’ di mesi fa, quando davanti a una birra stavamo parlando della Bike night, che ho fatto oramai 5 anni fa» racconta Gian Paolo De Tomasi. «Come sai, davanti alle birre succedono sempre cose belle, tanto che io e Stefano Secondin – che l’ha fatta con me – ci siamo chiesti perché non farla con un risciò».
Prima di tutto la squadra, quattro amici appassionati di mountain bike: De Tomasi, 56 anni, milanese di nascita ma trasferito da vent’anni a Busto Arsizio; Stefano Secondin, bustocco purosangue, 56 anni; Mattia Sarzi Braga, 39 anni di Saronno e oggi residente a Caronno Pertusella; Lucio Gorno, 51 anni, nato a Varese, ma oggi a Cadegliano Viconago, nelle valli verso la Svizzera; Dario Bortoli, 35 anni, nato a Tradate e oggi trapiantato a Ferno, paese in zona Malpensa.
Fatta la squadra, andiamo al mezzo, costruito a fine anni Novanta: «Lo abbiamo comprato, ovviamente usato, nel sancta sanctorum dei risciò, ovvero a Rimini». Portato a casa per 500 euro, un quarto del prezzo originale, ma anche segnato un po’ da anni di pioggia, sabbia, aria carica di salsedine.
Poi appuntamento per la notte del 6-7 luglio, notte insonne e pedalante da affrontare – come fanno molti – con spirito garibaldino e goliardico:«Sul portapacchi davanti metteremo la cassa per la musica e un fusto autorefrigerante della birra. Dietro pensiamo di saldare un supporto per poter mettere la griglia usa e getta, così durante il percorso saremo autosufficienti per mangiare e bere. Se le cose si fanno, si fanno bene».
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