Il dopo elezioni a Gorla Minore, la parabola di Beatrice Bova da vicesindaco a supporter dell’altra lista
Dall'inizio della campagna elettorale, il gruppo di "Per una Comunità rinnovata" ha dovuto fronteggiare non solo lo scontro con l'altra lista, ma anche il fuoco amico di Beatrice Bova, vicesindaco nella Giunta Landoni, ma poi presente alla serata conclusiva della campagna di Ermoni
Un like sull’articolo che annunciava la vittoria di Fabiana Ermoni alle Elezioni amministrative, seguito da un messaggio di auguri alla neo eletta sindaco: se si trattasse solo di questo, si potrebbe parlare di rispetto e fair play per l’avversario.
Ma c’è molto di più: Beatrice Bova, per dieci anni vicesindaco di Vittorio Landoni e assessore all’ Ambiente, Urbanistica e Commercio, iscritta alla lista civica “Per una Comunità rinnovata” ha fatto anche altro durante la campagna elettorale.
Una campagna elettorale all’attacco
Ad attaccare Fabio Lorvetti e il suo gruppo, infatti, non ci sono stati soltanto gli avversari di “Progetto per Gorla +Viva”, che si sono contrapposti alla maggioranza uscente – come è normale che sia durante una sfida elettorale – gli attacchi sono arrivati anche dal fuoco amico di Beatrice Bova.
Mesi di dichiarazioni ufficiali o meno, di interviste critiche verso quello che ancora era il suo gruppo di appartenenza, fino al gesto eclatante che ha palesato la sua contrapposizione con i vecchi compagni di lista: la presenza alla serata conclusiva della campagna elettorale di Fabiana Ermoni e l’assenza a quella di Fabio Lorvetti.
Un gesto che ha lasciato l’amaro in bocca a tutto il gruppo e che è arrivato come corollario di una campagna elettorale fatta di schiena, a braccia conserte, senza alcuna volontà di voler chiarire con quella che era la sua squadra.
La candidatura a sindaco mancata
A determinare tutto ciò, la decisione della lista civica “Per una Comunità rinnovata” di preferire Fabio Lorvetti come candidato sindaco. Una scelta che poi, a dire il vero, per come sono andati i fatti, in realtà non è mai stata formalizzata.
Lo scorso autunno la questione se candidare Lorvetti o Bova era ancora aperta: gli iscritti al gruppo ne stavano discutendo già da qualche tempo e sembrava sempre più vicina la possibilità di arrivare a delle primarie, funzionali a scegliere il nome. Beatrice Bova prese in quel momento la decisione di togliere la propria candidatura dal piatto e fare un passo indietro. Fu quindi lei che scelse di togliersi dei giochi.
Aveva compreso che il gruppo gli avrebbe preferito l’allora Assessore al Bilancio?
Ciò che dichiarò a Varesenews fu:
«Sulla base delle scelte fatte anche in passato – basate sulla continuità dei ruoli – io e altri membri del gruppo vedevamo il mio profilo come adatto a questa candidatura, così avevo dato la mia disponibilità. Alla luce delle indiscrezioni comparse dai media e delle esplicite e chiare prese di posizione a sostegno dell’altro candidato da membri della mia maggioranza, ho però iniziato a riflettere sul quadro che si stava delineando e ho scelto di fare un passo indietro, ritirando la mia candidatura».
La candidatura di Lorvetti: le ragioni di una scelta
Una preferenza, quella per Lorvetti, che gli altri membri del gruppo hanno più volte sottolineato nulla togliesse alla stima verso il vicesindaco Bova e il suo lavoro: semplicemente l’idea di candidare Lorvetti era arrivata da alcuni cittadini e il gruppo aveva iniziato a pensare a lui come possibile successore di Landoni.
Una vecchia foto di Beatrice Bova durante i mandati elettorali di Migliarino«Nessuno ha voluto “mettere da parte Beatrice” e non c’è stata alcuna scelta sessista nelle nostre azioni. Semplicemente, fra due possibili candidati preparati e capaci, la maggior parte di noi preferiva il nome di Lorvetti – hanno più volte spiegato in casa “Per una Comunità rinnovata” – Come potevamo non tenere conto del fatto che alcuni nostri simpatizzanti, che quindi ci avrebbero votato, avevano palesato l’idea che Beatrice Bova non fosse la candidata ideale? Fare una scelta fra due nomi non significa disprezzarne uno, ma prendere una decisione. Era un diritto di ciascuno di noi potersi esprimere e avere una preferenza».
Beatrice Bova vedeva invece come dovuta la sua candidatura, alla luce del percorso di impegno e crescita svolto in una lunga carriera politica, iniziata all’età di 28 anni e culminata nel ruolo di vice al fianco di Landoni.
Nel pubblico fra i sostenitori di Ermoni
Tutto questo ha creato una frattura insanabile, culminata in attacchi ai vecchi compagni di squadra e al gesto finale di presenziare alla serata di festa di “Progetto per Gorla +Viva”.
I cittadini di Gorla Minore si sono espressi e hanno conferito a Fabiana Ermoni il mandato di sindaco di Gorla Minore: dopo vent’anni “Per una Comunità rinnovata” si ritroverà sui banchi di minoranza.
In questo momento di riflessione per il voto e lo scarto numerico con la lista vincente, Lorvetti, Landoni, Mazzocchin e gli altri hanno un motivo in più per scuotere la testa: l’evidente endorsement di Beatrice Bova per il neo sindaco.
Forse questa presa di posizione dell’ex vicesindaco non avrà spostato alcun voto a favore di Ermoni – impossibile a dirsi – e il sindaco attuale sarebbe stata eletta con gli stessi prorompenti numeri in ogni caso, certamente. Ma adesso – in chi ha condiviso per decenni i banchi del Consiglio comunale con Beatrice Bova – resta tanta amarezza per un’alleata trasformatasi in supporter degli avversari.
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