Massimo Garavaglia nuovo presidente delle siderurgiche di Confindustria Varese. Confermato Carlo Del Grande alla presidenza delle meccaniche
Ne fanno parte quasi 400 imprese per più di 28.900 addetti, che rappresentano quasi il 38% delle aziende della compagine associativa e oltre il 43% dei lavoratori in esse impiegati
Massimo Garavaglia è il nuovo presidente delle “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie” di Confindustria Varese Carlo Del Grande confermato alla presidenza delle imprese “Meccaniche”. Si chiude il ciclo di assemblee 2024 degli 11 Gruppi Merceologici che compongono la compagine associativa di Confindustria Varese. L’ultima assise ha visto riunirsi congiuntamente il settore delle “Meccaniche” e quello delle “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie”. (nella foto da sinistra: Carlo Del Grande e Massimo Garvaglia)
LA RICONFERMA DI CARLO DEL GRANDE
Per quanto riguarda il Gruppo “Meccaniche”, alla presidenza è stato confermato Carlo Del Grande della B.D.G. EL. Srl di Bardello. Il voto ha riconfermato, per un altro mandato, anche la carica di vicepresidente a Marco Riganti della Riganti spa di Solbiate Arno, mentre Ivan Gnodi della Gnodi Service srl di Somma Lombardo è stato eletto, per la prima volta, alla carica di Delegato nel Comitato della Piccola Industria che, all’interno dell’associazione, rappresenta le imprese con meno di 100 dipendenti.
NUOVO PRESIDENTE ALLE SIDERURGICHE
Cambio della guardia, invece, per il Gruppo “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie” che ha eletto in qualità di nuovo Presidente Massimo Garavaglia della Garavaglia spa di Caronno Pertusella. A lui il compito di prendere il testimone da Gianluigi Casati, della Fonderia Casati Spa di Varese. Roberto Caironi della F.I.A.S. srl Fonderie Italiane Acciai Speciali R. Caironi di Gorla Minore è stato riconfermato vicepresidente, mentre a Fabio Colombo della Bragonzi spa Fonderie Costruzioni Meccaniche di Lonate Pozzolo è stata assegnata la carica di delegato nel Comitato della piccola industria.
UNA GALASSIA DI 400 IMPRESE
Fanno parte dei Gruppi merceologici “Meccaniche” e “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie” di Confindustria Varese un totale di quasi 400 imprese per più di 28.900 addetti, che rappresentano quasi il 38% delle aziende della compagine associativa e oltre il 43% dei lavoratori in esse impiegati. Lo spaccato più rappresentativo dell’industria locale.
L’INDAGINE CONGINTURALE
Stando ai dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese nell’ultima indagine congiunturale, nel quarto trimestre 2023 le imprese metalmeccaniche che rilevavano livelli produttivi stabili rispetto al trimestre precedente erano il 46,3%, quelle in diminuzione rappresentavano il 35,4%, mentre in aumento era solo il 18,3%. A guidare la tenuta dell’offerta il mondo della meccanica strumentale e quello dell’elettrotecnica, a fronte di un calo di comparti come quello della meccanica varia. Più positiva invece risultava la dinamica del portafoglio ordini, in aumento nel 39,8% delle imprese. Riguardo alle previsioni per questo inizio di 2024 le aspettative sono per una tenuta della base produttiva con un outlook di miglioramento: il 50,2% delle imprese si attende, infatti, una stabilità dei livelli produttivi, il 35,5% un loro aumento e il 14,2% una loro riduzione.
I DATI DELL’EXPORT
Altra fotografia sul comparto è stata scattata grazie ai dati di export, elaborati sempre dal Centro Studi di Confindustria Varese, relativi al periodo gennaio-dicembre 2023. Il settore metalmeccanico, rispetto al 2022, ha registrato un aumento dell’export del +9,2% a fronte di un aumento dell’import pari al +11,9%. Il dato di export si è rivelato essere una sintesi di un I semestre 2023 negativo (-1,7% sullo stesso periodo del 2022) e di un II semestre in recupero e grande crescita, seppur concentrata in determinati comparti (+20,2% sullo stesso periodo del 2022). All’interno del settore, nel complessivo 2023 sul lato delle esportazioni ci sono state profonde differenze tra i diversi comparti. Si è registrato, infatti, un andamento misto nel mondo della meccanica base, con i prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature, in aumento (+2,0%) e la metallurgia in calo (-9,2%), specialmente nella seconda parte dell’anno.
È salito in maniera incisiva l’aerospazio (+96,7%), grazie alla tenuta dei mercati storici e all’ottima performance verso nuovi partner. Ha segnato un aumento anche l’export dei macchinari industriali (+2,8%), trainato dalle macchine utensili e ad impiego generale, con un calo invece per quanto riguarda le macchine per impieghi speciali.
Il mondo dell’elettrotecnica ha visto, invece, un calo (-14,7%), principalmente a causa della performance negativa delle apparecchiature per uso domestico (-34,7%) e dei motori, generatori e trasformatori elettrici (-27,1%). Ha registrato una flessione di intensità inferiore l’elettronica (-0,1%), grazie alla buona performance degli strumenti di misurazione, prova e navigazione (+30,8%) e dei prodotti di elettronica di consumo audio e video (+11,5%), contro una performance negativa dei computer ed unità periferiche (-42,8%).
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