L’Asst Valle Olona cerca cardiologi: concorsi, collaborazioni e “prestiti” da altri ospedali
In vista della fine del contratto con la cooperativa, l'azienda sta attivando tutti i canali possibili per reclutare professionisti o specializzandi e mantenere l'impegno di non chiudere alcun servizio
Un concorso pubblico per 7 cardiologi a tempo indeterminato e un avviso di pubblica selezione per 7 incarichi a tempo determinato di 8 mesi. L’Asst Valle Olona aumenta gli sforzi per reclutare i medici specializzati, o specializzandi del terzo e quarto anno, e coprire i turni in cardiologia quando scadrà il contratto con la cooperativa.
Non è un’operazione semplice: l’ultimo bando emesso ha registrato 11 domande da parte di medici, di cui 8 con specializzazione, ma, al momento delle prove, hanno rinunciato in 9.
Il bando riporta l’urgenza di reperire le figure:
“…ravvisata l’urgente ed indispensabile necessità di procedere alla sostituzione del personale cessato/che cesserà dal servizio con la qualifica di Dirigente Medico della disciplina di cardiologia nel corso dell’anno 2023/2024 al fine di evitare l’interruzione di pubblico servizio, assicurare la costante erogazione dei servizi sanitari, il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, programmare le attività ambulatoriali anche urgenti, i turni di gestione clinica di Reparto, UTIC Guardie e Reperibilità tenuto conto che i ripetuti tentativi di reclutare Dirigenti Medici della citata disciplina con le procedure ordinarie (concorsi pubblici/avvisi pubblici a tempo determinato/utilizzo graduatoria altri enti) non hanno consentito all’Azienda le assunzioni necessarie a copertura del servizio in conseguenza sia delle rinunce formalizzate dai candidati utilmente collocati nelle graduatorie concorsuali sia di mancate candidature”.
Al momento non è previsto un reclutamento centralizzato da parte di Regione come è avvenuto sia per il personale specializzato di emergenza urgenza sia per i pediatri. Non che quelle attività abbiano risolto davvero i problemi.
In particolare, il bando promosso a livello regionale dal San Matteo di Pavia non è riuscito ad assicurare il personale specializzato per le pediatrie degli ospedali di Busto e di Gallarate che possono proseguire il servizio solo grazie all’intervento del Policlinico di Milano che ha inviato 8 medici assunti, allo scopo, fino a fine dicembre. Ugualmente farà l’Asst Sette Laghi che ha reclutato soprattutto specializzandi così da mettere in rete i due reparti della Valle Olona con l’hub principale del Del Ponte di Varese.
La Valle Olona cerca di accorciare i tempi attivando tutte le procedure a sua disposizione per non farsi trovare scoperta:
«Per la gestione ci stiamo muovendo in questo modo – spiega il direttore sanitario della Valle Olona Stefano Schieppati- tramite la condivisione delle convenzioni con Regione Lombardia, che coinvolge il reclutamento di specialisti provenienti da IRCCS e altre ASST, abbiamo numerosi bandi sempre aperti, volti a reclutare il personale mancante e stiamo per assumere 5 cardiologi in libera professione che entreranno in organico a breve. Come già più volte ribadito, non ci sarà alcuna chiusura. Stiamo lavorando per riportare l’assetto nei parametri più idonei».
Il modello, dunque, si conferma quello del “personale in prestito”. Laddove un’azienda non attira professionisti intervengono altre più blasonate e attrattive.
Le carenze della Valle Olona sono anche in altri campi come nella medicina di emergenza e urgenza dove cercano professionisti per coprire 180 turni al mese di 12 ore ciascuno sui diversi Presidi Ospedalieri Aziendali. Da Areu è arrivata la lista dei medici che si sono detti disponibili a sottoscrivere contratti libero professionali e tre di loro, di cui due già in pensione, inizieranno a lavorare in aprile assicurando una presenza di 12 ore in un caso, di 36 nel secondo e di 24 nel terzo. Un’altra dottoressa in formazione del quarto anno effettuerà turni per 8 ore totali settimanali.
Gli sforzi della direzione della Valle Olona si moltiplicano per mantenere fede alla promessa di non chiudere più alcun servizio. Finché, in un modo o nell’altro, ci sarà il personale.
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