In distribuzione la nuova edizione del Taccuìn Cerianès di Ceriano Laghetto
Il calendario sarà distribuito casa per casa dal 20 dicembre 2023 al 10 gennaio 2024
Sarà distribuito casa per casa nei prossimi giorni il “Taccuìn Cerianès” 2024, l’ormai indispensabile calendario cittadino, che da quasi quarant’anni accompagna le famiglie cerianesi con lo scorrere dei giorni nel nuovo anno. Anche in questa edizione, il calendario vuole riportare all’attenzione su un pezzo di storia di questi territori e lo fa ricordando la tradizione del gelso e dei bachi da seta, che per lungo tempo hanno rappresentato una delle principali attività economiche delle Groane.
“Sempre con l’intento e lo spirito di conservare memorie di una cultura contadina, ci è sembrato doveroso approntare un calendario con tanti ricordi legati al secolo scorso e in particolare all’allevamento dei bachi, ai gelsi e alle filande” -hanno spiegato nell’introduzione i volontari del Circolo Storico Cerianese, che da sempre curano la preparazione del calendario.
L’almanacco, molto utile anche per ricordare i passaggi della raccolta differenziata dei rifiuti a domicilio, racconta le varie fasi dell’attività di allevamento dei bachi da seta e della coltivazione delle piante di gelso (“murùn”) le cui foglie rappresentavano il principale alimento per i piccoli insetti da cui si ricavava il prezioso filato destinato a diventare un tessuto di grande qualità.
La raccolta di fotografie d’epoca, aneddoti, testimonianze, arricchite con la ricca e curiosa nomenclatura dei diversi passaggi in cui si svolgeva l’attività di allevamento dei bachi da seta è opera della squadra di appassionati ricercatori oggi composta da Maria Rosa Rivolta, Laura Perinetto, Virginia Bergamaschi, Giancarlo Soldi, Carlo Monti e Rinangelo Prada.
“Ancora una volta dobbiamo dire grazie a questi generosi e appassionati volontari per il loro prezioso lavoro di raccolta e divulgazione di questi pezzi della nostra storia” -commenta il sindaco Roberto Crippa. “Ogni famiglia contadina, da queste parti, tra l’Ottocento e gli inizi del Novecento, allevava bachi da seta e ancora oggi capita di avvistare nelle nostre campagne qualche bella pianta di gelso, testimonianza preziosa del nostro passato”.
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