A Bergamo il gran weekend delle bocce lombarde
Allontanandosi un po' dalla cronaca sportiva solo varesina, Roberto Bramani Araldi porta alla grande kermesse regionale al Centro Tecnico Federale
In questa fine settimana Bergamo diventa il sole intorno al quale ruotano tutti i pianeti: presso il Centro Tecnico Federale, in prossimità del Gewiss Stadium, sede degli incontri calcistici dell’Atalanta, ha avuto luogo la Consulta Regionale FIB Lombardia e alcune fasi eliminatorie e le finali dei Campionati Italiani delle varie specialità delle bocce, segnatamente della raffa, del volo e della petanque.
Davvero uno sforzo organizzativo imponente e la Consulta ha rappresentato un momento fondamentale d’incontro con i vertici federali.
La Regione Lombardia, secondo quanto affermato con un certo orgoglio dal suo presidente Moreno Volpi, è regione leader nell’ambito italiano, sia per numero di Società gravitanti nel territorio – oltre 250 – sia per numero di gare organizzate nel corso dell’anno: al 30 settembre 2023 sono state oltre 400.
Naturalmente alla Consulta sono intervenuti i componenti del Consiglio Regionale e i Delegati Provinciali, oltre ai collaboratori del medesimo Consiglio, e primus inter pares, il Presidente Federale Marco Giunio De Sanctis, accompagnato da un massiccio schieramento di Consiglieri, da Moreno Rosati e Roberto Favre, vicepresidenti, a Sergio Ripamonti e Riccardo Milana, segretario generale.
De Sanctis, una volta presa la parola, si rivela il consueto fiume straripante capace di coinvolgere gli astanti con un eloquio coinvolgente teso a porre l’accento sui temi fondamentali che devono – e sottolinea devono – caratterizzare il nostro sport che deve uscire dai ricordi dei fasti del passato e prendere atto di un processo evolutivo inevitabile che non può rimanere ancorato alle consuetudini.
Occorre distinguere fra lo sport per tutti e lo sport di alto livello.
Lo sport per tutti può percorrere via diverse, pur che “la gente” giochi alle bocce: ciò è fondamentale in qualunque modo si esprima.
«Lasciate giocare il più possibile» afferma con convinzione.
D’altro canto bisogna creare un’immagine, una vetrina, una politica cognitiva, ma la vetrina deve essere omogenea, unitaria e lo sport di alto livello è il riferimento internazionale.
Come affermato il 17 novembre nell’incontro con le Autorità politiche regionali: «È assurdo che la nostra sia una Federazione olimpica con la Boccia Paralimpica ma non lo sia con i normodotati. Tutte le Federazioni che partecipano alle Paralimpiadi rientrano anche nei Giochi Olimpici. Ci sono sport che non hanno la nostra storia, i nostri meriti, la nostra mission, il nostro sociale, il nostro lato d’inclusione e aggregazione, eppure rientrano nei programmi dei Giochi Olimpici».
Di qui la logica dell’immagine e il fatto che domenica 19 le finali dei Campionati Italiani delle specialità siano trasmesse dalla RAI è un elemento irrinunciabile per far comprendere, anche per i non addetti, il fascino del GIOCO/SPORT DELLE BOCCE.
Attenzione quando si dice gioco delle bocce, non vuol dire che si escluda la componente sport: bisogna sfatare i miti consolidati, granitici che permeano la disciplina, del resto si dice gioco del calcio e nessuno pensa che sia un esercizio esclusivamente ludico!
Lo spazio ampiamente occupato dal presidente federale non ha impedito una serie d’interventi critici, in ottica di una visione di sano confronto, dove le opinioni divergenti costituiscono elemento di crescita del movimento.
Sono intervenuti il delegato di Pavia – Matteo Stefanoni – che ha avallato la necessità di un deciso orientamento verso una mentalità diversa, il delegato di Monza Brianza Sergio Maffi e il delegato di Brescia Roberto Goldani che ha posto l’accento sulla necessità di maggiori autonomie locali, oltre alla crisi delle strutture per le quali diventa molto difficile trovare gestori per la mancanza di un reale reddito che consenta di sopravvivere.
De Sanctis ha voluto concludere nello spezzare la tradizionale lancia intorno ai rapporti con i collaboratori che, qualora offrano prestazioni professionali e preziose per il successo degli scopi federali, devono essere retribuiti; i tempi sono cambiati e occorre integrare la componente del volontariato: «Bisogna essere più in tutto».
Intanto fuori dalla sala della Consulta si gioca, anzi diciamolo con convinzione, si fa sport, la terna della Caccialanza di Marco, Paolo Luraghi e Gusmeroli arriva in finale, si gioca, occorre ricordarlo, per conseguire il punteggio finale, ma qualora non raggiunto, entro otto “mani”, sui fantastici sei campi del Centro, di fianco si esibiscono gli atleti della petanque e, in altra sede, le varesine Guzzetti e Vlad non hanno in sorte di disputare le finali lasciate a un quartetto di giovanissime.
Intanto fuori si lotta per trovare un parcheggio: forse non è male come immagine, non crede presidente De Sanctis?
PILLOLE DI BOCCE
21 novembre – Baraggese (Novara – VCO) – regionale serale coppia ABCD
24 novembre – Bederese – finale regionale individuale ABCD
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