Autunno, la stagione delle influenze stagionali
Le previsioni per questa parte dell’anno lasciano presupporre che ci sarà un’ampia diffusione del virus influenzale in Italia, anche se non è semplice stimare con precisione quali saranno i numeri
L’autunno è arrivato e, anche se le temperature stanno facendo vivere una sorta di seconda estate, non bisogna lasciarsi ingannare perché con la nuova stagione stanno per giungere anche le prime influenze. Un fenomeno che ogni anno si verifica con più o meno intensità, da non sottovalutare e per cui è necessario farsi trovare preparati. Nel momento in cui le temperature cominceranno ad abbassarsi, le probabilità di incappare in un’influenza stagionale si alzeranno notevolmente. A determinarla infatti ci sono alcune condizioni ambientali, come appunto il clima e il sole, che vanno a modificare i comportamenti delle persone, le quali trascorrono più tempo al chiuso e immagazzinano, di conseguenza, meno vitamina D. Risultato: l’organismo diviene più esposto a malattie e infezioni respiratorie. Non solo, in autunno si ritorna alla routine quotidiana post vacanze, fatta di rientri al lavoro e a scuola, dove si passa buona parte del tempo in ambienti chiusi e a stretto contatto con altre persone, aumentando esponenzialmente la possibilità di contrarre virus contagiosi, soprattutto via aerea.
Influenza stagionale: cosa accadrà in Italia
Le previsioni per questa parte dell’anno lasciano presupporre che ci sarà un’ampia diffusione del virus influenzale in Italia, anche se non è semplice stimare con precisione quali saranno i numeri. Di certo c’è che con la diminuzione di ricoveri e decessi per Covid, ancora in circolazione nonostante sembri quasi scomparso, l’influenza stagionale si farà sentire con più forza perché le persone hanno ripreso in toto le abitudini pre-pandemia. L’andamento dei virus stagionali dovrebbe dunque rivelarsi simile a quegli anni quando indossare una mascherina per proteggersi era un concetto inimmaginabile. Molto probabilmente il numero di casi sarà simile a quelli raggiunti nel 2022 dove le persone colpite dall’infezione furono quasi 14 milioni. Come lo scorso anno ci sarà la compresenza di Covid e influenza stagionale, che renderà complessa la gestione delle risorse a livello sanitario, che ha già da tempo cominciato a promuovere e aperto la campagna vaccinale antinfluenzale, soprattutto per i soggetti considerati più a rischio.
Di solito i sintomi dell’influenza stagionale possono verificarsi con più facilità in bambini anziani, donne in gravidanza, persone con fragilità, negli over 60, in chi esercita professioni sanitarie e socio-sanitarie e quindi lavora a stretto contatto con pazienti.
Si può diventare immuni?
Sviluppare immunità all’influenza stagionale è pressoché impossibile perché i ceppi dei virus mutano rapidamente ed è molto difficile adattarvisi. Le variazioni si verificano di anno in anno, e ciò significa che le persone, in base alle loro caratteristiche, possono risultare più o meno suscettibili a nuovi ceppi o varianti che emergono stagionalmente. Magari il sistema immunitario di un essere umano può non essere preparato a riconoscerlo ed eliminarlo con efficacia. Gli esperti provano a prevedere quali saranno i più comuni e diffusi durante l’autunno, ma non è così semplice individuare con esattezza come si delineerà il quadro dell’influenza stagionale e quali virus saranno predominanti in un certo periodo. Sicuramente, come ogni anno, bisognerà affidarsi ad aziende produttrici di farmaci come Salf.
Anche l’essere stati infettati da un ceppo influenzale in passato non garantisce in automatico una protezione totale contro lo stesso o altri ceppi che in futuro emergeranno.
Goccioline e superfici gli agenti contaminanti
Come detto all’inizio, la principale modalità di diffusione dell’influenza stagionale avviene attraverso le goccioline respiratorie, prodotte quando una persona starnutisce, tossisce, parla o semplicemente respira. Queste goccioline possono contenere particelle virali e, se inalate o toccate le mucose del naso o della bocca, infettare per via aerea. Focolai di diffusione sono soprattutto i luoghi chiusi come uffici, scuole, mezzi pubblici, sale d’aspetto. La ragione è presto detta: le goccioline respiratorie più piccole, chiamate aerosol, possono rimanere in sospensione nell’aria per un periodo di tempo maggiore, aumentando il rischio di infezione in ambienti poco ventilati o affollati.
Oltre alla trasmissione area, l’influenza può diffondersi attraverso il contatto diretto con persone infette o con superfici contaminate. Per esempio, se una persona con l’influenza tocca una superficie, come una maniglia della porta o un telefono, il virus può sopravvivere per un certo periodo di tempo. Quando un’altra persona tocca la superficie contaminata e poi si tocca il viso, il virus può essere trasferito alle mucose del naso o della bocca. Il contatto diretto può anche avvenire attraverso il tocco fisico, come una stretta di mano o un abbraccio con una persona infetta. Questa modalità di trasmissione è più comune tra persone che convivono in stretto contatto, come familiari o colleghi di lavoro.
I virus stagionali possono essere trasmessi anche tra uomo e animale: quest’ultimi possono agire come serbatoi per il virus, contribuendo alla sua diffusione anche nella specie umana.
Insomma, debellare per sempre l’influenza stagionale è pressoché impossibile perché continuerà a persistere a causa di una combinazione di fattori biologici, epidemiologici e ambientali e a intaccare la salute pubblica. Tuttavia le strategie di prevenzione non mancano e sono fondamentali per ridurre il suo impatto sulla popolazione e aiutare a proteggerla.
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