Ancora incerto il futuro dell’ex Novartis di Origgio, danneggiata dalla grandine di luglio
A quasi un anno di distanza dal cambio di proprietà, il destino dell’area industriale a confine con Saronno è ancora incerto
A quasi un anno dal cambio di proprietà dell’ex Novartis di Origgio, si attende ancora di capire quale sarà il destino della grande area industriale di circa 90 mila metri quadrati presente a confine con Saronno e Caronno Pertusella.
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Il colosso farmaceutico svizzero ha infatti spostato la propria sede centrale da Origgio a Milano e a fine 2022 ha venduto l’area al Gruppo Akno, una grossa azienda che opera nel settore immobiliare ed edilizio e che realizza e gestisce progetti industriali e logistici a livello globale.
«Ad oggi in Comune è stato protocollato solo un piano volumetrico generale, ma non c’è ancora nulla di definitivo» spiega il sindaco di Origgio Evasio Regnicoli. La nuova proprietà starebbe infatti trattando con diverse tipologie di clienti per la vendita dell’area, che ad oggi ha una destinazione d’uso industriale.
Intanto sono evidenti anche all’ex Novartis i segni delle forti grandinate che lo scorso luglio hanno colpito il Saronnese, con diversi rami caduti nell’area verde della proprietà e la facciata degli edifici con numerosi danni.
Nel corso 2022 per vigilare sul futuro dell’area industriale si è costituito un comitato di cittadini (Prospettive Area ex Novartis).«Noi chiediamo che Akno non porti avanti un progetto di natura logistica, perché l’area in cui si trova l’ex Novartis è già fortemente compromessa a livello di traffico» dichiara Bruno de Nicolai, presidente del comitato. «Se questo non fosse possibile – conclude -, chiediamo che la proprietà, insieme alle amministrazioni comunali di Origgio, Saronno e Caronno Pertusella, pensi a come poter risolvere il problema dell’eccessivo traffico in quell’angolo di territorio».
Intanto è in corso tra le amministrazioni comunali di Saronno e Origgio un dialogo per una modifica alla rotatoria presente all’uscita dell’autostrada di Origgio, proprio a confine fra i due territori comunali. «Il progetto alla rotatoria non escluderà che nel momento in cui il Gruppo Akno dovesse presentare un progetto definitivo per l’ex Novartis, andrà comunque esaminato con delle valutazioni tecniche, ambientali e viabilistiche, nelle conferenze dei servizi e con tutti gli attori istituzionali coinvolti».
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