Progetti da milioni di euro per rilanciare l’ospedale, la fondazione Saronno in salute si presenta
La fondazione di Librandi punta a progetti ambiziosi, come l'inserimento in ospedale di un maggior numero di anestesisti e di cardiologi e il sostegno alla ricerca scientifica. Renoldi: "Diffamare il progetto senza conoscerlo è terrorismo informativo"
Una fondazione senza scopo di lucro che punta a raccogliere attorno a sé cittadini e imprese per sostenere il rilancio dell’ospedale di Saronno. Una beneficenza attiva, motivata dall’attaccamento alla comunità in cui si è nati e cresciuti o come l’ha definita il presidente del Consiglio comunale di Saronno, una “Saronnesità comunitaria”.
È stata presentata nella serata di giovedì 4 ottobre a Saronno, in Villa Gianetti, “Saronno in salute – Fondazione per l’ospedale di Saronno e del Saronnese”, fondazione riconosciuta da Regione Lombardia e fondata da Gianfranco Librandi, imprenditore saronnese ed ex deputato per Italia Viva, Annalisa Renoldi, candidata alle ultime elezioni regionali con Italia Viva – Azione e Pierluigi Gilli, presidente del Consiglio comunale di Saronno ed ex sindaco della città. L’incontro è stato moderato dal giornalista Paolo Del Debbio.
A fare i saluti istituzionali il sindaco di Saronno Augusto Airoldi: «Saronno è una città che da tempo conosce e si giova della presenza di fondazioni sul suo territorio», ha esordito il primo cittadino, riferendosi alla fondazione casa di riposo Gianetti e alla “Fondazione casa di riposo intercomunale di saronno”. « È un esempio virtuoso di come una fonazione voluta da privati possa operare efficacemente nel mondo della sanità. I fondatori di Saronno in salute hanno davanti una sfida, che è quella di confrontarsi con due fondazioni cittadine virtuose. Quindi dovranno fare bene e hanno il mio augurio di riuscire a farlo».
Parola poi a Librandi ha poi spiegato gli obiettivi della fondazione: “Saronno in salute ha l’obiettivo di assistere la persona e il malato mediante il sostegno, anche attraverso finanziamenti, delle attività dell’ospedale di Saronno, di promuovere azioni volte al miglioramento di progetti assistenziali, di sostenere le associazioni di volontariato che operano presso il presidio, di favorire la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro del personale dipendente”.
In foto, Gianfranco LibrandiIl tutto in stretta collaborazione con l’Asst Valle Olona e con Regione Lombardia. «Sgombiamo subito il campo – ha proseguito l’ex deputato di Italia Viva -. Non esiste in questa fondazione alcuna volontà di mettere in atto progetti di privatizzazione. Sfido chiunque a indicare nell’atto costitutivo e nello statuto della fondazione una sola parola che possa anche lontanamente possa far pensare ad un progetto di privatizzazione». Da qui l’avvertimento ai contestatori: «Sostenere che ci sia la volontà di privatizzare l’ospedale è falsificare la realtà e chi si ostinerà a perseguire questa strada sarà chiamato a pagarne le conseguenze, anche legalmente».
Librandi ha poi spiegato che la fondazione ha al momento un capitale di circa 100 mila euro. «Stiamo ricevendo altre donazioni. Quando avremo un progetto come quello di assumere più anestesisti, costerà un milione di euro e io che sono il presidente mi impegno a mettere questi soldi, in parte miei in parte di amici che hanno aziende e di privati che hanno già espresso volontà di aderire a questi progetti».
La fondazione “Saronno in salute” punta in alto a progetti da milioni di euro, come la promozione di un maggior numero di anestesisti e di cardiologi nel nosocomio di piazza Borella, interventi di potenziamento del reparto di oncologia. «Su segnalazione di alcuni ricoverati, stiamo attivando il primo progetto simbolico che consiste nell’acquistare 30 televisori da installare nelle camere di due piani del padiglione marrone, che ne è sprovvisto» ha aggiunto Librandi. Aspetto innovativo della fondazione, ha aggiunto, è la volontà di rendere maggiormente attrattivo l’ospedale di Saronno, fornendo a medici e infermieri servizi che agevolino la conciliazione tra lavoro e vita privata, come benefit dalla messa a disposizione agevolata di alloggi, ad attività di custodia e assistenza di minori e anziani, convenzioni con farmacie, palestre, teatri ed esercizi commerciali.
In foto, Annalisa Renoldi e Pierluigi GilliPierluigi Gilli ha sottolineato l’attaccamento della città e del circondario al nosocomio di piazza Borella: «L’ospedale di Saronno è un bene di carattere generale e comune, è un luogo in cui generazioni di saronnesi sono nati, sono stati curati e poi accompagnati al termine della loro vita. Avere il proprio ospedale funzionante ed efficiente è quindi un modo di difendere il proprio essere, la propria comunità».
«Quando qualcuno a cui vogliamo bene è in difficoltà, la società civile si muove e si dà da fare – ha dichiarato Annalisa Renoldi -. Per questo non accetto chi sostiene che non dobbiamo intervenire perché ci sostituiremmo alla Regione. Non accetto questa visione statalista. Non accetto neanche quelli che senza sapere e conoscere, senza chiedere ai fondatori un colloquio, pubblicamente e aprioristicamente sono andati a denigrare e diffamare il progetto. Questo è terrorismo informativo, è mistificare la realtà, è dire bugie, ingannare e truffare i cittadini saronnesi».
Dopo un invito ad abbassare i toni, è intervenuto il consigliere regionale Giuseppe Licata, che ha dipinto brevemente un quadro generale sulla sanità, dalla mancata programmazione performare professionisti alla necessità di discontinuità nel governo di Regione Lombardia: «Manca il coraggio di cambiare, di rompere schemi che esistono da anni. Chi governa per tanti anni, è spesso prigioniero di quello che si è fatto negli anni precedenti e che magari non funziona».
In foto l’ospedale di Saronno«Se la sanità funzionasse bene non ci sarebbe bisogno della fondazione di Librandi – ha aggiunto il consigliere regionale Licata -. Così però non è e quindi un intervento del privato è prezioso ed è da valorizzare. Sono qui anche pr ringraziare per il lavoro che state facendo. Spiace vedere che non ‘è compattezza che certamente può essere chiarita e sistemata. Questa fondazione ha lo scopo di non esserci in futuro: cioè poter operare perché la sanità pubblica venga migliorata e che fondazioni come queste in futuro non debbano più esistere».
Tra gli interventi del pubblico poi, quello di Mario Daniele Etro del “Comitato per la salvaguardia e il rilancio dell’ospedale di Saronno”, che ha espresso il supporto del comitato a questa iniziativa: «Monitoreremo la fondazione in modo costruttivo, vogliamo che tutto questo venga orientato in maniera ottimale».
In foto, il volantino distribuito dal gruppo “Il Saronnese per l’ospedale e la sanità pubblica”Durante la serata, erano poi presenti fuori da Villa Gianetti per fare volantinaggio alcuni volontari del gruppo “Il Saronnese per l’ospedale e la sanità pubblica”. “Se una fondazione privata finanzia un ospedale pubblico, stiamo assistendo a un processo di privatizzazione di quell’ospedale. Altro che “sussidiarietà” – si legge sul volantino distribuito -. “L’ospedale di Saronno è già in parte nelle mani dei privati, perché le cooperative e i medici “gettonisti” stanno coprendo la maggior parte dei turni in reparti nevralgici come Anestesia e Rianimazione e al Pronto soccorso, con costi altissimi per la comunità, se pensiamo che il lordo orario per ciascuno di questi professionisti esterni è pari a 120 euro”.
A chiusura dell’incontro poi, i fondatori hanno annunciato che sarà presto disponibile un sito web e rese pubbliche tutte le modalità per collaborare e mettersi in contatto con la fondazione.
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