Omicidi in corsia, la Corte dei conti dispone il sequestro conservativo dei beni di Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga
Per il caso degli omicidi all’ospedale di Saronno ravvisato un danno erariale milionario nei riguardi dell’Azienda socio sanitaria territoriale Valle Olona per oltre 3 milioni di euro
Novecento mila e euro in capo a Laura Taroni, e più di due milioni e 200 mila euro per Leonardo Cazzaniga: è l’importo afferente il danno erariale e d’immagine causato all’ospedale di Saronno dopo l’inchiesta “Angeli e demoni” che nel 2016 permise di portare alla luce le condotte dei due “amanti diabolici“ finiti in carcere e a processo anche per numerose morti in corsia.
Oltre alle conseguenze penali, quelle condotte hanno portato secondo la magistratura contabile anche alla definizione del danno erariale, cioè per le casse dello Stato. I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Como hanno concluso gli approfondimenti delegati dalla Procura regionale Lombardia della Corte dei Conti in capo al medico e all’infermiera, contestando un danno erariale complessivo a carico dei due già pubblici dipendenti per un importo pari ad 3.153.872,28 euro.
La vicenda è stata oggetto di attenzione da parte delle cronache giudiziarie negli ultimi anni, essendo afferente alle morti provocate, negli anni dal 2010 al 2014, ad alcuni pazienti, dal personale sanitario dell’ospedale di Saronno tramite l’infusione di una commistione venefica e letale di farmaci. Gli approfondimenti ispettivi svolti hanno permesso di acclarare come, sulla base del vincolo di dipendenza dei due soggetti con l’Azienda socio sanitaria territoriale, le condotte contestate in ambito penale agli imputati abbiano generato la sussistenza di una duplice responsabilità erariale in danno dell’Asst Valle Olona: da un lato, il danno indiretto, cagionato dai risarcimenti che l’ospedale ha dovuto pagare agli eredi dei pazienti deceduti, dall’altro l’ulteriore danno non patrimoniale, nella fattispecie di danno all’immagine, derivato dal discredito gettato sulla funzionalità e la capacità assistenziale della struttura.
Pertanto, al termine dell’attività, la Procura regionale della Corte dei Conti ha quantificato in 900.000 euro in capo all’infermiera e in 2.253.872,28 nei confronti del medico il danno erariale complessivamente cagionato, importi per i quali è stato disposto ed eseguito il sequestro conservativo, alla luce del fondato timore di attenuazione della garanzia del credito erariale.
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