Un post su Facebook che definiva “scempio” un camion (chiuso) di fianco all’edicola (anch’essa chiusa) di fianco al Santuario di Saronno non è passato inosservato e ha provocato la reazione piccata di chi con quel camion e con quel chiosco ci lavora. E non da oggi, ma da 40 e passa anni.

La risposta alla critica è arrivata da Barbara Tedesco, titolare col marito del chiosco che vende fiori proprio di fianco al Santuario, una gestione decennale arricchita dallo spazio lasciato libera dall’edicola chiusa per cessata attività: «Non pubblico mai foto del mio chiosco, ma credo sia doveroso in risposta ad un post precedente dove si diceva che la mia attività fosse uno scempio per la città e per il Santuario: mio marito vende fiori in Santuario dal 1979, è praticamente la sua vita e da 30 anni è anche la mia, abbiamo attraversato momenti brutti, dolorosi, tristi, felici e magici. I clienti e non solo sono diventati una famiglia, il nostro impegno è totalitario. Mi ha fatto molto male leggere quel post, ma colgo l’occasione invece di ringraziare i clienti, le persone che passando ci portano un saluto, i cagnolini a cui offriamo sempre una ciotola di acqua e biscottini, i nostri bimbi, gli studenti. Chi ha dato modo che tutto ciò si potesse realizzare: mi spiace moltissimo se qualcuno la vive come uno scempio», firmato Angelo e Buby.

Il post di Barbara ha raccolto tantissimi like, messaggi di vicinanza e di rispetto per il lavoro che i due coniugi portano avanti da tanti anni, con un apprezzamento generale per il servizio che offrono alla città.

Del post che li criticava non c’è più traccia, perso nei meandri dei social che danno troppo spesso voce a chi scrive senza sapere ciò di cui scrive.