Ambiente Saronno chiede la ripubblicazione dei dati sulla qualità dell’acqua dei pozzi pubblici
Ambiente Saronno scrive una lettera all'assessore all'Ambiente del Comune di Saronno per chiedere in merito alla cessata pubblicazione delle analisi complete relative alla qualità dell’acqua prelevata dai pozzi pubblici
Ambiente Saronno scrive una lettera all’assessore all’Ambiente del Comune di Saronno Franco Casali per chiedere in merito alla cessata pubblicazione delle analisi complete relative alla qualità dell’acqua prelevata dai pozzi pubblici.
Una problematica definita “di grande rilevanza per la trasparenza e soprattutto per la partecipazione democratica”. Scrivono: “Come sicuramente ricorderà, a partire dal 2010 erano disponibili on line tutti i dati derivanti dalle analisi effettuate a cadenza mensile sui pozzi pubblici di Saronno. Con il passaggio alla nuova gestione tutto ciò è sparito. È disponibile unicamente un solo dato, riferito al pozzo dichiarato “rappresentativo” dell’indirizzo dell’interessato (cosa già di per sé discutibile trattandosi nel caso di Saronno di una rete che connette 6 pozzi le cui aree di influenza variano secondo l’andamento della domanda) per di più non datato e presumibilmente neanche aggiornato (le analisi dovrebbero essere effettuate a cadenza mensile mentre il dato non sembra cambiare nel tempo)”.
Continuano quindi: “Vorremmo fare due considerazioni. La pubblicità dei dati ambientali deriva sostanzialmente dalla Convenzione di Aarhus del 1998 (recepita e quindi obbligatoria in Italia nel 2001). Tale convenzione disciplina il ruolo “passivo” del produttore di dati ambientali obbligandolo a rendere disponibili i dati ambientali entro 30 giorni su semplice (non occorrono motivazioni) richiesta. Introduce anche un ruolo (attivo) del produttore di dati: infatti, il comma 3 dell’art.5 recita “Ciascuna parte assicura la progressiva disponibilità delle informazioni ambientali in banche dati elettroniche facilmente accessibili al pubblico attraverso reti di telecomunicazione). Da notare che la convenzione è stata scritta nel 1998, fosse stata scritta oggi (con gli sviluppi dell’informatica) probabilmente il termine “progressiva” non ci sarebbe. Comunque, smettere di rendere disponibili dati che prima c’erano non è certo in linea con la progressiva disponibilità prevista dalla Convenzione. La pubblicazione dei dati dei pozzi pubblici era stata una delle ricadute della grande mobilitazione e partecipazione popolare a seguito delle vicende del pozzo Parini”.
L’organizzazione di volontariato chiede quindi un intervento dell’amministrazione comunale nei confronti di Alfa srl, che gestisce l’acquedotto pubblico, per riprendere la pubblicazione di tutti i dati relativi ai pozzi. “Vorremmo chiedere, pur sapendo che la primaria responsabilità di quanto sta accadendo non è a lei addebitabile, un suo intervento nei confronti Alfa S.r.l. allo scopo di far riprendere la pubblicazione di tutti i dati relativi ai pozzi e, qualora non vi sia disponibilità di tale società, a richiedere l’invio dei dati al Comune ed a provvedere a pubblicarli autonomamente sul sito del Comune (come peraltro era stato fatto originariamente nel 2010)”.
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