1500 fra bambini e ragazzi, 400 animatori iscritti, 8 educatori e tantissimi volontari. Sono i numeri degli oratori delle sei parrocchie di Saronno, uno dei più numerosi della provincia di Varese. A raccontarci questa grande realtà è don Riccardo Bottan, nuovo responsabile della pastorale giovanile cittadina, a Saronno dallo scorso settembre, insieme a Federica Rivolta, educatrice professionale coordinatrice degli oratori cittadini.

Fra i sei oratori della città, Regina Pacis, Santuario, SS. Pietro e Paolo, Sacra Famiglia, S. Giuseppe e San Giovanni Battista, quello organizzato presso il centro sportivo Ronchi è il più numeroso: riunisce circa 500 giovani, tutti frequentanti le scuole secondarie di primo grado della città. Qui i ragazzi hanno a disposizione una palestra interna, un campo sintetico, tre campi da beach volley e un altro spazio esterno.

Gli altri 5 oratori invece sono riservati ai bambini delle elementari, per un totale di circa un migliaio di frequentanti e sono organizzati negli spazi della parrocchia di riferimento. «La particolarità degli oratori di Saronno sono sicuramente i numeri: gestire così tante persone è complesso e stimolante allo stesso tempo, perché devi sempre inventarti modi per intrattenere i ragazzi» spiega don Riccardo.

La giornata negli oratori inizia con un momento di preghiera, il ballo dell’inno dell’oratorio e poi prosegue con una mattinata di giochi. Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, si organizzano giochi di gruppi e laboratori. L’obiettivo è quello di unire lo svago e il divertimento, a momenti di riflessione personale e comunitaria.

Ogni oratorio ha un educatore professionale di riferimento, che aiuta a gestire e coordinare i tantissimi animatori, giovani che si mettono a disposizione per intrattenere i più piccoli. Tra loro ci sono Gaia, 17enne di Limbiate, alla prima esperienza come animatrice. «Sono state settimane molto impegnative, ma è bello e gratificante vedere quando i ragazzi ti ascoltano» racconta. Insieme a lei Andrea, 17enne di Saronno, alla sua terza esperienza come animatore: «La cosa che più mi piace è dare una mano dove c’è bisogno e stare con i bambini».

«Mi piace che i bambini trovino in me un punto di riferimento» ci racconta Antonio, liceale di Saronno.

Un gruppo di animatori

Tassello importantissimo della macchina organizzativa sono i volontari, che si occupano dagli aspetti di segreteria, alle pulizie, fino al bar e alla cucina dove presenti. «C’è un grande turnover di volontari, grazie al cielo ci sono loro, perché danno un grande aiuto». Tra loro anche un gruppo di mamme, che danno la propria disponibilità ad aiutare.

Imparare a stare insieme in modo sano è uno dei principali bisogni dei giovani d’oggi, racconta l’educatrice Federica. «Hanno bisogno di essere aiutati al bene e al buono, di avere degli esempi di cose buone». «Bisogna anche aiutarli a capire che le regole non sono necessariamente cattive, ma anzi, ti possono dare degli strumenti per vivere» aggiunge don Riccardo.

E gli adulti come possono aiutare le nuove generazioni a crescere? «Spesso tendiamo un po’ a generalizzare il mondo dei giovani, a dare delle grandi etichette – dice don Riccardo -. Invece ogni ragazzo è diverso dall’altro e anche quando si fanno loro delle proposte, bisogna farle in base a chi si ha di fronte e non in base ad una categoria».

«Non bisogna abbandonarli a se stessi, anche se a volte viene la tentazione di lasciare perdere – conclude l’educatrice Federica -. Bisogna sempre credere che ne vale la pena».

IL RACCONTO DEGLI ORATORI DELLA PROVINCIA DI VARESE