Viabilità tra Origgio, Caronno e Saronno, il comitato ex Novartis chiede risposte
Il comitato ex Novartis torna a parlare di viabilità e torna a chiedere all'amministrazione comunale di Origgio chiarimenti sul futuro dell'ex area industriale
Il comitato ex Novartis torna a parlare di viabilità e torna a chiedere all’amministrazione comunale di Origgio chiarimenti sul futuro dell’ex area industriale, ex sede della nota industria farmaceutica e ora di proprietà di un’azienda che opera nel settore del mercato immobiliare ed edilizio.
“La viabilità automobilistica tra Caronno, Origgio e Saronno è ormai al limite – si legge nella nota del gruppo di cittadini -. la dimostrazione è il recente l’incendio che ha coinvolto il ristorante Buena Vista, scoppiato nella notte, che per essere domato ha richiesto parecchie ore, fino al mattino. La conseguenza è stata un ingorgo colossale, non solo sulla SP 233, ma in tutta una vasta area circostante, con automobilisti inferociti che cercavano una via alternativa per uscire da quel ginepraio”.
Continuano: “Questo significa che siamo arrivati ormai al punto di saturazione, che basta un imprevisto per mandare tutto in tilt. Ora possiamo solo immaginare cosa succederebbe se l’ex Area Novartis, venduta alla multinazionale Akno, dovesse trasformarsi nell’ennesimo centro logistico che insiste su queste arterie: il via vai di camion, furgoni e furgoncini sarebbe la goccia che fa traboccare un vaso ormai strapieno”.
“Per questo, come Comitato Prospettive Area Ex Novartis, dopo i buoni propositi espressi dai Sindaci di zona nel Consiglio Comunale aperto del 27 febbraio su questo argomento, abbiamo inviato al sindaco di Origgio una richiesta di incontro in data 27 maggio, per cercare di capire come stanno le cose, e soprattutto per sapere se il “Tavolo di lavoro intercomunale per il miglioramento viabilistico dell’area”, stesse diventando realtà, o quantomeno ci si stesse ragionando sopra – dichiarano -. Ad oggi stiamo ancora aspettando una risposta dall’amministrazione comunale che pensiamo non arriverà mai, anche perché ormai siamo a giugno inoltrato, a breve la politica andrà in ferie e se ne riparlerà a settembre”.
Infine: “Ma noi, come Comitato, non intendiamo certo mollare la presa, e dopo la parentesi estiva, dove verosimilmente non accadrà nulla, siamo pronti a riprendere le attività sul campo, sempre più convinti che questa ormai è l’ultima chiamata per cercare di raddrizzare una situazione viabilistica e ambientale che sta peggiorando giorno dopo giorno, con un occhio rivolto inoltre ai futuri progetti di rotonde delle due amministrazioni confinanti e, quindi, di cantieri aperti”.
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