“Scuole sicure”, a Solaro il progetto per contrastare la diffusione di stupefacenti fra i giovani
Ideato dal Comune di Solaro attraverso l’ufficio di Polizia Locale, con la collaborazione dell’InformaGiovani/InformaFamiglie, e finanziato con 16mila euro dal Ministero dell’Interno
È giunto a conclusione il progetto Scuole Sicure ideato dal Comune di Solaro attraverso l’ufficio di Polizia Locale, con la collaborazione dell’InformaGiovani/InformaFamiglie, e finanziato con 16mila euro dal Ministero dell’Interno. Dopo gli incontri preliminari, Comune e Prefettura hanno firmato un patto di legalità che ha portato allo sviluppo di azioni concrete per il contrasto del fenomeno di diffusione delle sostanze stupefacenti; non solo pattugliamenti straordinari e repressione, ma anche controlli localizzati e prevenzione nelle fasce più giovani della popolazione.
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Il progetto si è esteso su vari livelli. Una parte ha previsto l’estensione della videosorveglianza nelle aree circostanti il plesso scolastico della secondaria Pirandello di via Drizza, un’altra l’organizzazione di controlli mirati del territorio grazie alla presenza delle unità cinofile e sono state perlustrare varie zone del paese. Infine, nella scuola secondaria, in particolare per le classi seconde, in collaborazione con InformaGiovani/InformaFamiglie sono stati calendarizzati incontri con uno psicologo specializzato in materia che ha introdotto i ragazzi ai temi della prevenzione per cercare di conoscere i pericoli ed il reale impatto delle sostanze stupefacenti.
Christian Talpo, assessore alla Polizia Locale: «Azione e prevenzione lavorano di pari passo, sono due componenti di una rinnovata sicurezza che vogliamo per il nostro territorio. In particolare le perlustrazioni con le unità cinofile e gli incontri con lo psicologo credo che abbiano gettato le basi per una Solaro più pulita e consapevole. L’obiettivo che ci diamo ora è replicare anche l’anno prossimo, per dare continuità al lavoro svolto quest’anno. Ringrazio la nostra Polizia Locale per l’impegno nella strutturazione del progetto, così come l’InformaGiovani/InformaFamiglie, gli educatori ed i docenti per la fattiva partecipazione. Voglio inoltre lasciare un messaggio ai ragazzi: portate ciò che avete imparato con voi e diffondetelo alle persone che vi stanno vicino per contribuire in modo decisivo a limitare un fenomeno che non vogliamo nel nostro paese».
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