Bertolaso a Saronno per presentare il piano di rilancio dell’ospedale
Nessuna soluzione specifica per sopperire alla mancanza di personale che sconta l'ospedale cittadino. Tra le proposte annunciate da Bertolaso, fatte per tutto il personale ospedaliero lombardo, c'è la richiesta di una deroga per aumentare stipendi di medici e infermieri
Nulla di nuovo sotto il sole per l’ospedale di Saronno. Oggi, come annunciato qualche settimana fa, l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso era presente in Municipio a Saronno per presentare ai sindaci del distretto il piano di rilancio del presidio di piazzale Borella. Chi si aspettava grandi annunci, è forse rimasto un po’ a bocca asciutta, perché l’assessore Bertolaso ha oggi ribadito obiettivi già noti: non chiudere l’ospedale di Saronno e mantenerlo una struttura di primo livello.
Su come questi obiettivi verranno raggiunti l’assessore regionale non è però sceso nei dettagli, almeno per il momento. «Abbiamo illustrato gli obiettivi e le tempistiche – ha spiegato Bertolaso – confermando di aver impegnato oltre 20 milioni per operazioni di ristrutturazione e miglioramento del presidio. A questi, vanno aggiunti quasi 4 milioni di euro per la sostituzione delle grandi apparecchiature».
Come noto, la difficoltà maggiore che sconta l’ospedale di Saronno, così come altri presidi lombardi, è la carenza di risorse umane ed è quello il vero nodo da sbrogliare. Saronno, ha ricordato Bertolaso, sconta anche la vicinanza con la Svizzera, nazione dove molti medici e infermieri scelgono di andare a lavorare, con uno stipendio molto più alto e con orari di lavoro più consoni.
Su questo punto Bertolaso ha parlato delle richieste fatte al Governo per ottenere una deroga per poter aumentare stipendi a medici e infermieri di tutta la Lombardia. «Dobbiamo essere più competitivi. Regione Lombardia, in queste ore, sta lavorando con il Governo ad alcuni emendamenti che consentiranno, se approvati, di aumentare gli stipendi a medici e infermieri. Assume grande importanza anche il ruolo dei sindaci, che possono offrire ai professionisti facilitazioni e servizi sui territori. Parlo, ad esempio, di scuole, trasporti o alloggi».
E sulla possibile collaborazione tra Asst? «Ho insistito sul fatto che bisogna fare più squadra. Tutte le altre Asst limitrofe verranno coinvolte per dare una mano a Saronno in questo caso, ma domani potrà esserci il bisogno di un altro ospedale. Serve avere flessibilità».
L’assessore Bertolaso (sinistra) e il sindaco di Saronno AiroldiAd aggiungere qualche parola è stato poi il sindaco di Saronno Augusto Airoldi: «Dò atto all’assessore Bertolaso di aver mantenuto l’impegno preso 3 settimane fa e questo è un cambio di passo in Regione Lombardia. Le parole che abbiamo ascoltato sono che l’ospedale di Saronno non chiuderà e che dovrà riacquisire tutti i servizi che nel tempo sono stati ridotti o chiusi».
«È stato presentato un programma con tempi e interventi – ha dichiarato Airoldi -. Questo programma non elimina le criticità che ci sono, però ci sono deroghe che Regione Lombardia concede alla Asst Valle Olona per poter rendere più interessanti questi bandi che vengono aperti per riportare in ospedale a Saronno un numero sufficiente di professionisti per far funzionare i vari reparti».
«Verranno aggiunti tutta una serie di servizi che non hanno mai fatto parte dell’ospedale vero e proprio, in collaborazione con ospedale, in quanto luogo dove verranno gestite le fasi acute e le case di comunità, nella fattispecie quella di Saronno, che curerà invece le cronicità» ha aggiunto Airoldi, che ha concluso: «Entro il termine del 2025 verrà aperta la seconda casa di Comunità di via Stampa Soncino».
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