La Giornata internazionale dell’ostetrica: “Accanto alle donne nell’incredibile magia della nascita”
In occasione del 5 maggio, giornata mondiale dedicata a questa figura, le professioniste dell'Asst Valle Olona dei reparti di Ostetricia e Ginecologia, e del Consultorio familiare di Saronno, si raccontano
Il 5 maggio ricorre la Giornata internazionale dell’Ostetrica, che ricorda e celebra la Confederazione internazionale ostetriche nata nel 1991. Una ricorrenza che da più di 30 anni coinvolge oltre 50 nazioni in tutto il mondo per valorizzare il ruolo dell’ostetrica, di fondamentale importanza sia in termini di assistenza territoriale, sia come garanzia di una migliore salute delle donne, dei nascituri e anche delle famiglie.
Per celebrare questa Giornata internazionale, le professioniste dei reparti di Ostetricia e Ginecologia dell’Asst Valle Olona e della Casa di comunità di Saronno hanno risposto ad alcune domande.
D. In Italia, le future mamme tendono a rivolgersi unicamente, come interlocutore, al proprio ginecologo, senza comprendere che anche il supporto ostetrico è molto importante. Si tratta di una questione puramente culturale? E come si può cambiare questa tendenza?
R. Siamo abbastanza convinte che sia una questione culturale purtroppo, perché la figura dell’ostetrica non è ancora conosciuta per quanto concerne le sue molteplici competenze supportate da formazione universitaria e continui corsi di aggiornamento. In più non abbiamo la possibilità di esercitare in combinazione libera professione intramoenia e attività ospedaliera da dipendente, nel rispetto del principio di trasparenza.
D. Qual è il ruolo dell’ostetrica e come viene assistita una futura mamma durante il travaglio?
R. L’ostetrica aiuta e supporta la mamma durante il viaggio più straordinario della sua vita: quello che la porta ad incontrare suo figlio, accompagnandola in mezzo ad un mare pieno di onde, rincuorandola, facendole sentire che non è sola. Potenziamo la salute e abbiamo fiducia nella fisiologia della nascita.
D. Qual è la cosa che più vi piace del vostro lavoro e quella che invece vi pesa di più?
R. Il nostro è un lavoro dove si “toglie” per aggiungere! Dobbiamo fare spazio per riempire, dobbiamo svuotare per accogliere, dobbiamo fare buio per aspettare la luce, dobbiamo fare silenzio per metterci in ascolto, dobbiamo stare ferme per lasciare fare. Questa è l’incredibile magia della nascita, di una madre e di un figlio.
D. Un episodio che vi ha cambiato la vita lavorativa (in meglio)?
R. Il nostro essere diventate mamme ha dato un valore aggiunto al nostro “essere e sentire” da ostetriche.
D. Cosa vi sentite di dire ad una giovane che desidera assumere questo ruolo?
R. Essere un’ostetrica significa creare un legame di estrema fiducia con le donne, rispettando la loro personalità, accogliendo le loro richieste, personalizzando il proprio agito su misura, rispetto alla persona che si ha di fronte. Siamo fortunate perché il nostro ruolo ci permette di creare un legamene intimo ed esclusivo: possiamo toccare, accarezzare, sorreggere, massaggiare, danzare con e per le donne. Infine, siamo fortunate anche perché le nostre famiglie accolgono questo nostro ruolo e, vedendo quanto siamo felici e motivate, accettano anche quei piccoli disagi che conseguono al non essere sempre presenti a Natale, ai compleanni, durante la notte.
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