Lui sostiene di essersi trovato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato ma per il giudice Giulia Pulcina del Tribunale di Busto Arsizio non è così e quindi dovrà affrontare il processo per il tentato furto di 21 paia di pantaloni al Mec Shopping di Caronno Pertusella, avvenuto la notte tra il 4 e il 5 aprile scorso.

La ricostruzione fornita dai verbali dei Carabinieri di Saronno sembrano piuttosto chiari e indicano proprio in quel ragazzo classe 1992, residente al campo nomadi di via Deledda a Saronno, la persona che armata di piccone ha sfondato l’ingresso del negozio per poi fuggire a mani vuote per il rapido intervento dell’istituto di sicurezza, allertato dall’allarme scattato al primo colpo sulle serrande.

«Ero alla sala slot (alle 3 del mattino, ndr) di fronte e quando ho sentito i rumori sono uscito e mi sono diretto verso il negozio, a quel punto sono stato bloccato da due guardie giurate. Non c’entro niente col furto» – ha raccontato il giovane durante il processo per direttissima.

Il racconto del 30enne, però, sembra essere smentito da quanto affermato dalla guardia giurata intervenuta che l’avrebbe riconosciuto sia mentre usciva dal negozio, sia quando lo ha fermato a qualche decina di metri mentre tentatava una improbabile fuga a piedi.  Per questo l’arresto è stato convalidato dal giudice che ha anche disposto gli arresti domiciliari per lui.