L’amministrazione di Solaro a Milano per la manifestazione con Libera Associazione
L'evento in occasione della Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
La sindaco di Solaro Nilde Moretti e l’assessore alla Legalità Monica Beretta hanno partecipato in via ufficiale, con la presenza del gonfalone e della Polizia Locale, lunedì alla manifestazione organizzata da Libera Associazione nomi e numeri contro le mafie e da Avviso Pubblico Enti locali e Regioni contro le mafie e corruzione in occasione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Dopo un lungo corteo che ha percorso le strade del centro storico la manifestazione si è conclusa in piazza Duomo, luogo simbolo di Milano. Per oltre 40 minuti si sono letti i nomi delle vittime innocenti della mafia da parte di istituzioni, politici, sindacalisti, gente comune, prelati; momento terminato con le parole di Gian Carlo Caselli uomo-simbolo della lotta alla mafia.
Appassionante l’intervento di Don Ciotti, fondatore di Libera che ha esordito con: “È possibile sognare un Paese senza mafia? Sì, è possibile, guardatevi. Finché non ci sarà una presa di coscienza collettiva sulle ricadute della peste mafiosa, non si riuscirà a estirpare il male alla radice, una radice che è culturale, sociale, etica. Di fronte a tutto questo, la speranza non può che essere nei giovani. I nostri ragazzi sono meravigliosi, ma hanno bisogno di adulti veri e della scuola, di insegnanti che vivano la professione come una vocazione. Un ricordo va anche alle vittime di Cutro, perché la strage è figlia di quella ingiustizia globale che si chiama Mediterraneo, dove nuotano e sguazzano le mafie mentre sul mega schermo scorrono i nomi dei più piccoli morti nel naufragio”.
Monica Beretta, assessore alla Legalità: «È stata una giornata importante, la prima in presenza dopo la pandemia. La piazza era piena di associazioni, enti locali, studenti, scout che si sono ritrovati in piazza Duomo dopo un lungo corteo aperto da oltre 500 familiari delle vittime di mafia, partito da Corso Venezia, in ricordo del luogo dove trent’anni fa avvenne l’attentato terroristico della Galleria d’arte Moderna di via Palestro. Emozionante è stato il ricordo delle piccole vittime della strage di Cutro e il ricordo di Don Peppe Diana, ucciso nel 1994. Perché occorre avere un nuovo sguardo e assumere nuove strategie per leggere il fenomeno mafioso in continuo mutamento e non abbassare mai la guardia perché “connivenza e sottovalutazione” permettono l’infiltrazione mafiosa. Inoltre occorre prendere consapevolezza che c’è bisogno di una memoria viva da coltivare e mantenere ogni giorno perché tutto ciò “È possibile” solo se ci sarà una presa di coscienza collettiva ed ognuno di noi si impegnerà a fare la sua parte».
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