“L’acqua è contaminata con la Legionella”. Bufala WhatsApp crea il panico ad Uboldo
Sabato 11 marzo il sindaco di Uboldo ha presentato un esposto ai carabinieri in seguito alla circolazione tra la popolazione di un messaggio WhatsApp contenente una notizia falsa sull'acquedotto pubblico
È stato un sabato pomeriggio particolarmente intenso quello che ha vissuto il sindaco di Uboldo Luigi Clerici lo scorso 11 marzo. Una notizia falsa, diffusa tramite catena di Sant’Antonio, ha infatti iniziato ad essere inoltrata via WhatsApp a molti residenti, creando il panico tra la popolazione. “L’acqua di Uboldo è contaminata con la Legionella. 1 decesso ieri”, il principale messaggio diffuso tra la popolazione uboldese.
Della questione è stato informato anche il sindaco Clerici sabato intorno all’ora di pranzo: «Mi hanno girato questo messaggio, in cui si parlava addirittura di una persona morta per Legionella – spiega il primo cittadino -. Tutti hanno il mio numero, quindi sono iniziate ad arrivarmi telefonate dai cittadini allarmati, che si lamentavano di aver dovuto buttare via la pasta o le verdure che stavano cucinando. Reazioni dovute al panico perché tra l’altro la legionella normalmente si trasmette per via respiratoria».
«È una notizia completamente falsa, l’acqua di Uboldo è potabile. Io ho cercato di tranquillizzare le persone che mi hanno chiamato e a mia volta ho contattato l’amministratore delegato di Alfa, che a sua volta ha contattato Ats. Insomma, è venuta fuori una gran confusione per colpa di una notizia falsa».
Il tutto sarebbe stato diffuso da un gruppo di cittadini di Uboldo. «Dopo 6-7 telefonate mi sono sentito costretto a recarmi dai carabinieri per presentare un esposto con i nominativi delle persone che mi erano state segnalate come coinvolte nella diffusione dei messaggi, che a loro volta si sono difese dicendo di aver ricevuto la notizia da altre persone. Non si è capito insomma chi sarebbe la fonte di questo messaggio».
Da qui l’invito del primo cittadino a non diffondere notizie false e a rivolgersi alle autorità competenti per verificare la correttezza delle informazioni: «Se non avessi presentato l’esposto la cosa sarebbe andata avanti per giorni. È un procurato allarme che crea dinamiche sociali non indifferenti. Alle persone che usano i social dico, non diffondete bufale. Se avete dubbi contattate il sindaco, Alfa, l’Ats, ma non contribuite a diffondere notizie false».
Anche Alfa, sentita da VareseNews, smentisce categoricamente che ci sia un problema di questo tipo all’acquedotto pubblico.
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