Arrestato a Seregno dopo aver preso a calci, pugni e morsi la madre e la sorella
Le due donne sono riuscite a chiamare i carabinieri un attimo prima che fosse loro rotto il telefono. "Ormai siamo abituate a prenderle, speriamo non faccia altro"
Nella notte di sabato 11 marzo, attorno alle 03:00, i carabinieri della Compagnia di Seregno sono intervenuti in un’abitazione del locale quartiere di Santa Valeria dove, da un appartamento, una donna in forte stato di paura e agitazione, aveva appena chiamato il “112” per chiedere aiuto.
Subito è giunta sul posto una gazzella dell’Arma. Appena scesi dalla macchina i militari si sono trovati davanti un uomo che, con le mani ancora intrise di sangue, in evidente stato di ebbrezza alcolica, stava uscendo dal portone della palazzina dalla quale era partita la richiesta di aiuto. Fermato l’uomo e passato in consegna a un’altra pattuglia nel frattempo sopraggiunta, i militari si sono portati al terzo piano dove, all’interno di un appartamento completamente a soqquadro con porte, arredi e suppellettili danneggiate, hanno trovato due donne, profondamente scosse e turbate.
Le due, una 62enne e una 43enne, rispettivamente madre e sorella del 38enne, erano appena state vittime dell’ennesima aggressione da parte del 38enne. Quella notte l’uomo, rientrato a casa fortemente ubriaco, non appena gli era stato di abbassare la voce, aveva subito dato in escandescenza aggredendo con calci pugni e morsi prima la sorella e poi la madre intervenuta in soccorso della figlia.
La 62enne, visto che la situazione era totalmente fuori controllo, temendo il peggio, ha composto il 112 e richiesto l’intervento dell’Arma. In quel momento, il 38enne, notato che la madre stava telefonando ai carabinieri, l’ha nuovamente aggredita strappandole di mano il telefono e mandandolo in frantumi.
Una volta in caserma le due donne hanno raccontato di ripetuti episodi vessatori con una progressiva escalation che era degenerata negli ultimi mesi e che le aveva poste in un forte e persistente stato di ansia e terrore. Le donne hanno raccontato che le aggressioni erano spesso immotivate o funzionali a ottenere del denaro aggiungendo che ormai la violenza in casa era diventata un’abitudine e speravano solo che il 38enne non facesse qualcos’altro di peggiore.
La 62enne ha raccontato anche che, per la paura che il figlio potesse accoltellarla, nei mesi addietro gli aveva sottratto e nascosto un coltello che il 38enne era solito portare con sé. Una delle prove di quelle aggressioni erano proprio le porte, gli arredi e le suppellettili della casa fortemente danneggiati, colpiti dall’uomo proprio durante i vari scatti di ira avuti nel tempo.
Il 38enne, celibe, nullafacente, incensurato, dopo gli accertamenti del caso è stato arrestato e portato al carcere di Monza.
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